Basterà una donna dell'est per lenire l'ansia da prestazione dell'uomo dell'ovest?
Dell'est, dell'ovest. Sottomesse, scodinzolanti ed accuditive.
Addomesticate ed addomesticabili, e felici di esserlo. Così dicono di loro.
Audaci, risolte e minacciose (dicono essere quelle italiane).
Con il kimono, o con il tailleur ; il primo evoca sottomissione ed accudimento, il secondo competizione ed aggressività.
Tacco dodici, o scarpe valle verde.
Siamo alle solite.
Il solito copione trito e ritrito, nutrito da pregiudizi e da stereotipi sui generi, ed a quanto pare, sulle longitudini.
Sembra che gli uomini italiani preferiscano le donne dell'est, con tanto di graduatoria, di lista dei buoni e dei cattivi - tra condotte sessuali e morali, tra rassicurazioni e promesse d'amore eterno - e di strategie salva autostima, e salva sessualità.
Il mese scorso, la trasmissione della conduttrice Paola Perego, è stata oggetto di accuse di sessismo, e definitivamente bandita dalla tv.
Perché questo successo delle donne dell’est?
Molti uomini non esaltano soltanto le loro ars amatorie, ma bensì, la loro funzione rassicurante e lenitiva, quasi terapeutica - per voler adoperare un eufemismo -,sulla salute psico-sessuale del maschio dell'ovest, stressato e messo a dura prova dalle donne italiane, esigenti ed intransigenti.
Dicono delle donne dell’est
Perdonano il tradimento - quasi fosse normale e consequenziale del vivere in coppia, e quasi fosse un’esigenza dell’uomo tradire -, sono spregiudicate a letto, sempre in forma, e stanno al loro posto!
Stanno al loro posto - di quale posto stiamo parlando, non è poi chiarissimo? - non sono sessualmente mortificanti, sottomesse tanto quanto basta, addomesticate e felici di esserlo.
Un mix di erotismo allo stato puro, direi.
Insomma, a gran voce, le donne dell'Est sembrano essere la panacea per tutti i mali.
Ed il gioco è fatto: l'autostima maschile rifiorisce, come la natura a primavera.
Riflessioni sessuologiche
Est, ovest, bianche, nere o gialle, perché abbiamo bisogno di fare graduatorie, liste della spesa o del colore della pelle, visto che stiamo parlando di coppie, e di esseri umani?
Di amore?
Di intimità?
E di sessualità?
Siamo davvero certi inoltre che, sessismo a parte, donne e buoi dei paesi tuoi, siano la formula perfetta per la longevità del legame d'amore?
Sono cambiati i tempi, sono cambiati i ruoli, la sessualità va in crisi
La donna, e non credo soltanto la donna italiana, è cambiata nel mondo e nella storia.
Ha finalmente avuto accesso al voto, al divorzio, alla pillola contraccettiva - che ha definitivamente disgiunto la sfera della riproduzione da quella del piacere -, all’interruzione volontaria di gravidanza, alla famiglia a doppia carriera, ed al passaggio simbolico della rivoluzione sessuale.
La sessualità è cambiata, e dalla donna che recitava orgasmi inesistenti sotto le lenzuola siamo giunti ad una donna consapevole della sua sessualità, una donna che sa cosa desidera e, soprattutto, cosa non desidera.
Questo successo inaspettato delle donne dell’est, per quanto belle e sensuali siano, non credo dipenda soltanto dalla loro fisicità, ma da quella dose magica ed onnipotente di sottomissione, di atavica memoria, in grado di lenire l’ansia da prestazione (e non solo sessuale, ma anche relazionale) dell’uomo odierno.
Donne e buoi dei paesi tuoi, è la formula vincente?
La paura della diversità sembra muovere molte scelte, non ultime quelle amorose.
Quindi, il famoso detto “donne e buoi dei paesi tuoi”, sembra orientare molte scelte, almeno quelle longeve, e non ormonali, o stagionali.
Molti partners sembrano essere riluttanti a sposare o ad andare a convivere con partners meno istruiti, dal color diverso della pelle, con un lavoro molto dissonante dal proprio e con un'estrazione culturale e/o religiosa differente.
I sociologi della Cornell University la chiamano “marriage market mismatch”.
Nella scelta del partner con il quale metter su famiglia, vige la regola dell’ “omogamia”, la tendenza cioè a scegliere partners dalle caratteristiche simili, per colore della pelle, stato d’origine e ceto sociale.
Secondo gli studiosi le coppie che si scelgono e si mantengono in vita in funzione dell'omogamia sociale, hanno più possibilità di rimanere coppia a lungo.
Personalmente - e di coppie ne vedo davvero tante - non credo che uomini e donne debbano essere uguali, scegliersi in funzione della paura della diversità, uniformarsi ed azzerare le differenze, ma imparare gli uni dalle altre.
Scegliere un partner - dell'est, dell'ovest, un vicino di casa o di pianerottolo - immaginando di trasformalo in un vero "prolungamento di sé", una sorta di costola accessoria, o peggio ancora un medicina per le proprie insicurezze sessuali, contiene parecchie minacce che inevitabilmente si ripercuoteranno sul legame stesso.
Le coppie fusionali, simbiotiche, sono coppie che contengono il seme della futura discordia insito dentro la coppia stessa, e sono coppie candidate alla noia sessuale ed all’appiattimento emzoionale.
L'intimità, quella vera e duratura, è caratterizzata dalla capacità di mettersi nella pelle dell'altro – qualunque colore essa abbia -, senza smarrire il senso della propria identità ed individualità.