Amore non è amare
L'amore con le sue dolci seduzioni, false verità ed atroci vendette, ci cammina a fianco sin da bambini.
Grazie a lui nasciamo, cresciamo, ci nutriamo e, talvolta, ci avveleniamo.
Gli amori non sono tutti uguali: alcuni sono più semplici da vivere, altri più controversi.
Ci sono amori che creano spazi, anzi voragini, altri che questi spazi li riempiono.
Ci sono amori che devastano, altri che accudiscono, altri che trasformano.
Alcuni spalancano le finestre dell'anima e fanno entrare gioia, aria e vento, altri invece che si preoccupano solo di tenersi al riparo dalle intemperie, senza rischi e senza slanci.
Qualche riflessione
- Perché ci innamoriamo di un partner anziché di un altro?
- La chimica è differente dall'amore?
- Esiste davvero un incontro di anime?
Ogni incontro amoroso è un movimento di sensi e di emozioni, di sussulti del cuore e di rassicurati rituali.
Una sorta di destabilizzante rivoluzione che la nostra “cultura del fare” nega, in quanto una “cultura del sentire” è meno produttiva, ed anche più pericolosa.
L'amore spaventa, fa tremare le gambe, fa perdere l'equilibrio.
Facciamo fatica però, a sentirci deboli e vulnerabili per amore, bisognosi dell'altro o gelosi e possessivi.
Sono stati d'animo ed emozioni così intense e virulente che paralizzano e spaventano.
Amare però è un sentimento che fa nascere parti psichiche nuove; parti neo-nate che, solo grazie a quell'amore, vengono alla luce.
L'Amore ha spesso una funzione trasformativa, di crescita, e di rivoluzione dell'anima e dei sensi.
L'incontro con l'Altro spesso, ci consegna a noi stessi.
Il cammino verso l'Amore però, è davvero lungo e faticoso, ed è ben diverso dall'amore e basta.
Tra l’innamorarsi e l’Amare c’è davvero molta differenza
Amore non è amare.
Amore non significa - soltanto - amare.
Amore non è, semplicemente, riconducibile ad un atto di amore, ma è un sentimento ricco e sfaccettato che coinvolge tanti aspetti della vita, impegno incluso.
Non può essere ridotto a una semplice formula magica, più o meno funzionate, ma ad una rotta da dover seguire e perseguire.
Ad una rotta che attraversa mareggiate, notti di navigazioni senza fari, e senza di boe di galleggiamento.
Ma, come sappiamo, l'amore sposta le montagne, rende gli insicuri coraggiosi, ed i timidi spavaldi.
Tra l’innamorarsi e l’Amare c’è davvero molta differenza.
Quando una persona si innamora non lo fa apposta, non lo prevede, non fa si che accada.
Succede e basta.
Succede perché si è vulnerabili o soli.
Succede perché si viene rapiti da una forte attrazione fisica, o intellettuale.
Perché si abbassa il livello di guardia, o perché le frecce di Cupido ci trafiggono senza preavviso.
Insomma, succede.
Il passaggio successivo dall'innamoramento all'amore, obbliga alla dimensione della volontà e della cura, ed obbliga al superamento del conflitto tra idealità e realtà.
Il conflitto tra ciò che pensavamo fosse il partner, e quello che in realtà è.
Alda Merini con i suoi versi, spiega questo conflitto amoroso scrivendo:
" Non mi manchi tu, ma quello che pensavo tu fossi".
Per amarsi davvero bisogna impegnarsi, faticare, sbracciarsi ed andare contro vento, quando questo diventa necessario.
"L’Amore non succede. L’Amore si fa", come scriveva Sant'Agostino in una sua bellissima lettera.
l’Amore è pienezza non compagnia, o compensazione di chissà cosa, o di chissà quale mancanza.
Altrimenti parliamo di surrogati, di non amore.
Per amare davvero ci vuole coraggio.
L'amore è un incontro rivoluzionario, è la forza che trasforma.
Perché molti amori naufragano?
Molti amori giungono al capolinea per svariati motivi.
La non cura.
La fretta del vivere.
Il dare l'altro per scontato.
Semplicemente perché si smette di amare.
La conflittualità vince sulla capacità riparativa.
Manca l’erotismo, il fare l’amore, la casa del piacere si svuota.
Talvolta poi, l'empatia è la grande assente.
Viene a mancare quel "sentire" quello che sente l'altro.
Quella condivisone profonda di esigenze, di emozioni, ansie e paure, oltre che di necessità.
Quando uno dei due partners, o entrambi, rimangono chiusi nel loro guscio narcisistico, pensando sempre di abitare la casa della ragione ad oltranza, un amore muore.
Senza quell'indispensabile autocritica, e senza la voglia - o bravura - di stare nei panni dell'altro, l'amore non cresce.
E talvolta muore.