23 aprile, giornata mondiale del libro e del diritto d’autore

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Talvolta ne apriamo uno e ritroviamo un ricordo.
Un appunto, uno strafalcione.
Una frase simbolica, o metaforica.
Una foglia secca, o un quadrifoglio custodito con amore.
Il libro non è soltanto uno strumento di studio e di crescita personale, ma un contenitore di ricordi e di emozioni.
Grazie a quel libro, in quel momento della nostra vita, siamo cresciuti, abbiamo riflettuto, abbiamo imparato, e siamo cambiati.
Poi, di libri, ne abbiamo scritti anche noi.
Libri scientifici, intellettuali, d’amore e di passioni.
Libri.

La giornata mondiale del libro

Nasce così questa bellissima giornata all’insegna del libro indetta dalla conferenza generale dell’Unesco, al fine di invogliare a leggere, e perché no, anche a scriverne di libri.
L’iniziativa è nata per promuovere la lettura – ormai sostituita dalla lettura gratuita online – ed anche la pubblicazione dei libri, ma anche per la protezione della proprietà intellettuale attraverso il diritto d’autore.

In un’epoca di web ad oltranza e di assenza di cultura, i libri sono la fonte migliore di comprensione della realtà.
La scelta della data è simbolica e di grande effetto, proprio in questa data infatti, nel 1616, sono morti tre grandi nomi della letteratura mondiale: Cervantes, Shakespeare e Garcilaso Inca de la Vega.

 

I libri, finestre sul mondo e terapie per l'anima

La lettura è un momento sacro, una pausa dalla vita, ed una pausa di riflessione, da quello che abita in noi e che, talvolta, ci disturba.

Un momento simbolico durante il quale siamo obbligati a fermarci, e ad ascoltarci.

Se abbiamo troppi rumori di fondo infatti, non riusciamo a leggere ed a concentrarci.

Leggiamo, rileggiamo, e non comprendiamo ciò che leggiamo.

Tutto cambia quando si tratta del web.

Internet ed il nostro smartphone sono sempre a nostra disposizione, anzi ci camminano a fianco, ma il rapporto con il libro, con la sua carta e con i suoi contenuti, ci obbliga a fermarci.

La scrittura, così come la lettura, rappresentano un mezzo di crescita personale, di conoscenza del mondo, della nostra psiche e di quella altrui, tanto da essere usate a scopo terapeutico: si parla tanto di biblioterapia e la blogterapia.

Nei vari momenti di sconforto della nostra vita, o dopo un lutto o un divorzio, un buon libro può diventare un compagno di viaggio, un amico fidato, un confidente, un contenitore di riflessioni e di emozioni.

Con un libro ti prendi cura di te.

 
Il diritto d’autore, la protezione del lavoro intellettuale

Il diritto d’autore, soprattutto per chi scrive online, è davvero un elemento di grande importanza.

Quando si scrive un articolo, un capitolo, o un libro, ogni parola è frutto di un lavoro intellettuale costante e continuo.
Di ore trascorse al computer in compagnia della nostra solitudine e delle nostre emozioni.
Di un intersecarsi alchemico della nostra attività clinica, delle nostre fatiche, dei nostri studi, delle nostre emozioni.

Sappiamo bene che il web – nonostante abbia le sue regole che pochi conoscono, e che pochissimi rispettano – viene visto come una sorta di giungla, senza regole e senza confini.

Tutto è accessibile a tutti, perché è online, e perché è gratis.

C’è chi copia, chi riscrive pensieri ed emozioni altrui, facendole proprie.
Chi le trasforma in slide, o in seminari propri.
Sembra proprio che quello che sia online, proprio perché online e gratis, sia di tutti, ma non è proprio così.

Insomma, la giungla dell’etere non risparmia nessuno dai furti d’anima, dai furti intellettuali, e dai dispiaceri.

Che ben venga quindi una giornata come questa.

 

 

 

Data pubblicazione: 20 aprile 2017

7 commenti

#1
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Dr. Antonio Vita

Grazie di avercelo ricordato, Valeria. Uso anche il kindle, ma i libri di carta sono sempre i più affascinanti, per me. La galassia di Gutenberg non è tramontata! soleva dire Armando A. uno degli editori più importanti del dopoguerra. Ci ha fatto conoscere la psicologia, la pedagogia, la psicoanalisi, le scienze umane, anche d'oltralpe, quella inglese e quella americana, anche quella russa e di altre nazioni. Ricordiamolo, unitamente a quell'imponente mole di libri da lui pubblicati. (Era benestante, ma ricco non c'è diventato mai, anche se accorto lettore e selettore di manoscritti) . Auguri a tutti quelli che amano i libri, di ogni genere. E a Te che ce l'hai ricordata questa giornata dedicata al libro. Gli insegnanti ne facciano menzione alle loro scolaresche, affinché i ragazzi amino il libro, portatore di cultura e di svago.

#2
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Dr.ssa Valeria Randone

Caro Antonio,
grazie per le tue riflessioni.
Un libro, è sempre un libro, affascinante, eterno...

Buon fine settimana.
Valeria

#3

Bello festeggiare l'importanza del libro, che è cultura, compagnia, rifugio , emozione.. leggere ed amare la lettura è avere una carta vincente sempre in tasca, qualsiasi cosa succeda.. brava Valeria .., sono del tutto d'accordo .. Magda

#4
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Dr.ssa Valeria Randone

Grazie, cara Magda,
Come non essere d'accordo?
Un libro è una magia..

Un abbraccio.

#5
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Dr.ssa Vincenza De Falco

Con un libro ti prendi cura di te...

Quanto è vero Valeria, la lettura di un libro può essere una vera e propria cura per il corpo e per l'anima.

Ce lo conferma sempre più spesso anche la scienza, ti allego un esempio:

https://www.medicitalia.it/blog/medicina-generale/6698-vuoi-vivere-a-lungo-la-cura-e-leggi-ogni-giorno-un-buon-libro.html

Il 23 aprile sarà una bella giornata per festeggiare e ricordare il libro, questo prezioso, grande e generoso amico che ci accompagna dall'infanzia per tutta la vita.

Grazie!

#6
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Dr.ssa Valeria Randone

Cara Cinzia,
grazie a te!
Avevo dimenticato questo tuo scritto, e pensare che a suo tempo mi era piaciuto molto.
Grazie per averlo allegato.

Buon fine settimana

Valeria

#7
Foto profilo Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Un mio amico di Vicenza, Andrea,
Copywriter - Autore di scrittura per le aziende, leggendo il mio articolo su Linkedin, ha scritto questa frase che a me è piaciuta molto, e che riporto nel blog:

" Un libro non è un libro.
Ma un uomo che parla attraverso il suo libro.
Quell’uomo ha un diritto: essere riconosciuto come l’autore.
Se ti piace ciò che ha scritto e vuoi farne uso, hai un dovere.
Ricordarti il suo nome e cognome".

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