Essere amanti, l’illusione perfetta!

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta

Non c’è nulla di peggio per una coppia di amanti di trasformarsi in una coppia “normale"

Paola e Mario sono due persone con una normale vita di coppia.
Paola è fidanzata da otto anni, mentre Mario è sposato da sei e ha un figlioletto di un anno.

Entrambi conducono una vita regolare, routinaria sotto certi aspetti, fatta di abitudini quotidiane più o meno condivise dalla maggior parte della gente.

Mario lavora come impiegato presso un’azienda, torna a casa nel pomeriggio dove incontra moglie e figlio e passa il resto della serata con loro. A volte si concede delle uscite per andare a cena con la moglie o al cinema, lasciando il piccolo dai suoceri, e di tanto in tanto a va a fare delle escursioni presso un’associazione sportiva dove si diletta in esercizi di atletica leggera.
Paola, dall’altra parte della città, fa una vita altrettanto regolare, lavora come estetista presso un centro, e il pomeriggio si concede sport e uscita fissa con il proprio fidanzato e/o con un gruppo di amici.

 Ai nostri protagonisti sta per accadere qualcosa di insolito. Durante un incontro sportivo, dove si compie una sorta di gemellaggio tra il circolo sportivo di Mario e l’istituto estetico di Paola, i due si incontrano e fanno conoscenza, proprio per caso. 

Condividendo entrambi l’amore per lo sport si scambiano il numero di telefono e cominciano a chattare sui social.

L’emozione di sentirsi e di parlare diventa sempre più intensa. Il fatto di poter interagire con una ragazza piacente come Paola e, viceversa, di ascoltare un uomo interessante come Mario comincia a creare emozioni incontrollabili verso le quali non si riesce più a distaccarsene.
La sensazione di novità entrata a far parte della vita di queste due persone e si trasforma, inevitabilmente, nell’impulso di vedersi ancora dal vivo.

Accaduto questo, senza entrare nelle classiche dinamiche che spinge un uomo e una donna ad attrarsi, succede ciò che, forse, il lettore ha già cominciato a sospettare: I due intraprendono una storia clandestina.
Come la maggior parte di queste storie essa assume connotazioni straordinariamente emozionanti oltre che eccitanti. I due rimangono legati ai rispettivi partner ma non riescono a fare a meno di incontrarsi e condividere sensazioni e passioni.

Paola fa il possibile per rendersi più sexy ed eccitante, indossando intimi particolari, mentre Mario, allo stesso modo, cerca di rendersi al meglio con abbigliamento e profumi costosi così come abbastanza creativi ed eccitanti sono le strategie che si costringono a cercare per potersi incontrare. Alberghi fuori città, fine settimana “culturali” con giochi erotici in stile film hollywoodiano. Insomma l’apoteosi del trasgressione e del divertimento erotico.

 Le cose però stanno per prendere una piega, quasi, scontata. Sta per scattare, infatti, la classica trappola illusoria tipica dell’essere amanti; ossia la frustrazione di non poter avere l’altro tutto per sé e l’idea di poter usufruire a tempo pieno di questa passione e/o questa trasgressione se smetteranno di essere amanti clandestini per diventare una coppia a tutti gli effetti. E qui che nasce l’illusione dell’amante.

Questa è animata dal fatto che tutte le forti emozioni, che la coppia trasgressiva prova durante i suoi incontri, potranno essere vissute quotidianamente se essa smetterà di essere clandestina e vivrà, finalmente, alla luce del giorno.
Ciò che la coppia clandestina non riesce a vedere è che quella passione che alimenta la spinta dell’uno verso l’altro è data proprio dalla dimensione di “amanti”, da quell’atto “trasgressivo” di incontrarsi per creare e ricevere emozioni, dai giochi erotici che ci si inventa per coprire quei pochi attimi di tempo che si hanno a disposizione e dalla voglia che si alimenta nell’attesa di quel momento, che può sfumare se qualcosa va storto e quindi rimandare ad altro giorno o altra settimana.

È di tutto questo che si carica la passione degli amanti. Provi il lettore ad immaginare se tutto questo viene meno per l’avvenuta creazione della coppia stabile. Nessuna emozione per l’attesa, nessuna passione che cresce nel tempo, nessuna fantasia del fatidico momento dell’incontro, e rapporti sessuali, diciamo, a portata di mano. Certo può essere bello come in qualsiasi coppia stabile di due che si amano, ma non certo con quella passione tipica di chi si incontra esclusivamente come amante.

Nel momento in cui gli amanti decidono di lasciare i rispettivi partner, o come spesso accade, pretendono che l’altro lasci il partner per far coppia fissa con sé, (ribadisco sempre animati dall’illusione di portare nella coppia quella passione che vive solo all’interno della dimensione di amante), inconsapevolmente stanno mettendo fine alla passione che proprio vorrebbero eterna.

La coppia o l’amante che pretende di trasformare la dimensione di “amanti “ in una dimensione di coppia “normale” crede di poter avere dal partner le stesse emozioni, non sapendo che non è il partner a portargliele ma quella condizione relazionale che si mantiene in vita solo se si è amanti!

La relazione extraconiugale non è data dalla somma di due persone, ma dalla fusione relazionale di una serie di emozioni che si mantengono in vita e sono potenti solo nell’interazione di una serie di dinamiche che non possono esistere al di fuori della dimensione di amanti. Tale relazione ha in sé ingredienti che non possono vivere al di fuori di essa (adrenalina da trasgressione, da paura, da insolito, e così via) che mescolate danno origine a quella strana passione.

Gli amanti però non lo sanno, credono che porteranno quella stessa passione nella coppia che vogliono creare, inconsapevoli del fatto che quegli ingredienti si verranno a perdere perché, per definizione, non possono più esserci.

Questo non significa che una coppia di ex amanti non possa essere felice, ma lo sarà al pari di tutte le coppie non amanti che vivono normalmente la loro relazione.

Gli ex amanti, in genere, se decidono di trasformarsi in coppia, tornano a vivere quella dimensione routinaria che avevano con i rispettivi ex partner dove quegli ingredienti rimangono solo un ricordo.

Per alcuni bello, per altri frustrante perché, scesi a patti con la nuova realtà, si accorgono che non ci sono più e che potranno riemergere solo in una nuova storia con un altro amante.

 

Che fine hanno fatto, quindi, i nostri Mario e Paola in questa storia? Hanno lasciato i loro rispettivi partner per rincorrere l’illusione degli amanti e sono diventati una normale coppia routinaria esattamente come lo erano prima!

Al lettore sembrerà chiaro ora che non c’è nulla di peggio per una coppia di amanti di trasformarsi in una coppia “normale” e si chiederà: “qual è il messaggio di questo articolo”? Nessuno, solo la descrizione di una dinamica frequente, il resto è una scelta personale!

Data pubblicazione: 20 febbraio 2017 Ultimo aggiornamento: 27 febbraio 2017

4 commenti

#1
Foto profilo Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Ciao Armando,
Il tuo racconto fa riflettere, complimenti.

Fare - anzi "essere" - amanti, non è per tutti.

Ci vuole coraggio ed impegno, grande generosità e salute psico- fisica!

l'amore senza progetto peró, prima o poi, tenderà ad estinguersi, e gli amanti inizieranno ad avere bisogno di cose concrete, di spazio e tempo.

Aggiungo una frase (provocatoria, ma simbolica) di un giornalista che amo molto, ed il mio ultimo libro:
"Anima in affitto, e se la vera punizione fosse sposare l'amante?"

« Una donna che si ama, non si sposa; il peggior insulto che possiate farle è di trasformarla da amante in moglie. »
Giuseppe Prezzolini

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6815-anima-in-affitto-e-se-la-vera-punizione-fosse-sposare-l-amante.html

#2
Foto profilo Dr. Armando De Vincentiis
Dr. Armando De Vincentiis

Grazie Valeria
(...)« Una donna che si ama, non si sposa; il peggior insulto che possiate farle è di trasformarla da amante in moglie. (..)
da quale libro è tratta? davvero una bella frase :-)

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