Il terremoto e i bambini: cosa fare?
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Dopo un evento critico come il terremoto possono verificarsi le seguenti reazioni nei bambini e possono essere considerate normali:
- Il dolore nei bambini spesso si manifesta in forma di rabbia che può essere diretta alle persone più vicine a loro(genitori, amici). Le crisi di aggressività o di distruttività costituiscono una reazione alla perdita. La rabbia è un sentimento sano e può essere espressa in modo accettabile.
- Il senso di colpa: i bambini possono sentirsi colpevoli di quanto accaduto o sentirsi in colpa per essere contenti di essere sopravvissuti.
- Il dolore si esprime tramite il comportamento e non verbalmente. Possono diventare irritabili, avere problemi di concentrazione, giocare compulsivamente con i videogiochi violenti, inscenare momenti dell’evento al quale hanno assistito, disegnare immagini che rimandano alla morte. Potrebbero manifestare delle regressioni, quindi mostrare paure o comportamenti tipici di fasi precedenti della crescita: tornare a fare lapipì a letto o riproporre giochi che facevano da piccoli.
- Difficoltà nel sonno: fatica ad addormentarsi, risvegli e incubi frequenti o ipersonnia, ovvero tendenza a dormire molte più ore del solito.
- Difficoltà nell’alimentazione: mancanza di appetito, nausea, tendenza a mangiare più del solito
- Mancanza di energie: affaticamento, difficoltà nelle interazioni sociali e tendenza ad isolarsi
- Richiesta di attenzioni maggiori da parte del genitore o delle figure di riferimento: i bambini possono mostrare più fatica a distaccarsi dalle figure di riferimento perché temono che possa accadere qualcosa di brutto ai propri genitori, nonni o zii e che possano morire.
Cosa fare con i bambini esposti ad un evento critico
- Dire la verità attenendosi ai fatti. Non cercare di far finta che l’evento non sia successo e non cercare di banalizzarlo. I bambini sono osservatori attenti e si preoccupano di più se percepiscono incongruenze (“se non è successo niente di grave perché la mamma piange sempre?”). Non alleggerire, non fare congetture su ciò che è accaduto e su ciò che sarebbe potuto accadere. Non dilungarsi sulla dimensione o sulla portata dell’incidente, in particolare con i bambini più piccoli.
- Usare parole semplici adatte all’età. Non sovraesporli a dettagli traumatici e lasciare molto spazio alle domande. Se l’adulto non sa rispondere ad una domanda dire la verità dichiarando: “la mamma non lo sa, si informa e appena avrà informazioni più accurate te lo dirà per bene ok?”
- Dare spiegazioni adatte all’età del bambino. I bambini più piccoli hanno bisogno di un riassunto e di informazioni semplici, quelli più grandi potrebbero avere bisogno di parlarne più approfonditamente. Tutti hanno bisogno di aiuto nel separare la realtà dalla fantasia e tutti devono essere informati sui cambiamenti che la struttura della loro vita giornaliera potrebbe avere.
- Validare le reazioni. Verbalizzare ai bambini che dopo un terremoto è normale sentirsi sconvolti, avere paura o essere preoccupati.
- Spiegare che è normale che anche gli adulti abbiano quelle reazioni ad un evento così drammatico, tutte le reazioni sono normali e gestibili. A creare sofferenza non sono le emozioni ma la loro soppressione. In questo modo i bambini avranno un modello di riferimento, impareranno che possono fidarsi di voi e che potranno comunicarvi i loro stati emotivi.
- Lasciare parlare i bambini dei loro sentimenti e rassicurarli che, anche se è tutto molto brutto, insieme le cose si possono affrontare, In questo modo per voi sarà più facile monitorare lo stato d’animo che stanno attraversando e aiutarli in maniera più appropriata.
- Se il bambino ha crisi di rabbia fargli esprimere a parole i motivi della rabbia, in questo modo si impara a regolarla e quindi a controllarne gli effetti più distruttivi.
- Se il bambino mostra sensi di colpa rassicurarlo sulla sua completa estraneità a quanto accaduto “Non è colpa tua se…”
- Non usare frasi come
- So come ti senti
- Poteva andare peggio
- Non ci pensare
- Sarai più forte grazie a questo
Queste frasi aiutano noi adulti a rassicurarci e a rassicurare, tuttavia ostacolano l’espressione e la manifestazione delle emozioni e dei vissuti dolorosi conseguenti ad un evento catastrofico.
- Non agite come se nulla fosse accaduto, il ritorno alla routine è importante perché rassicurante. Evitare troppi regali o attività extra, è auspicabile il ritorno alle proprie abitudini quanto prima, ma senza forzature.
- Non lasciate i bambini soli davanti alla radio o alla tv o a internet. Le persone esposte ad un evento critico hanno il bisogno di dare un significato all’accaduto e per questo potrebbero cercare continuamente notizie. Non negare la possibilità di vedere le notizie, ma selezionale con cura, stare accanto e spiegare esattamente cosa stanno ascoltando. Evitare dettagli macabri inutili alla comprensione dell’evento. Concentrare l’attenzione sui dettagli più rassicuranti (ad esempio le divise dei soccorritori che stanno aiutando) e dare tutto il tempo di fare domande.
Le reazioni dei primi giorni sono normali, se si nota che fanno fatica a rientrare e a normalizzarsi, oppure se peggiorano, sarebbe opportuno rivolgersi a professionisti preparati in modo specifico che possono aiutarvi a fronteggiare al meglio il disagio dei vostri bambini.
Tra le terapie specifiche e focalizzate sul trauma segnalo l’EMDR, ovvero la desensibilizzazione e rielaborazione attraverso la stimolazione bilaterale, oculare, tattile o uditiva.
I traumi, come il terremoto, possono congelarsi nella nostra mente e generare il disturbo post traumatico da stress.
Non tutti i traumi generano il disturbo post traumatico da stress, ma qualora se ne sospetti o accerti la presenza è necessario intervenire in modo specialistico con una psicoterapia, se necessario accompagnata da farmaci.
L’EMDR - Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari - è un approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress, soprattutto allo stress traumatico.
L'EMDR ha ricevuto numerose scientifiche. Oggi è riconosciuto come metodo evidence based (basato sull’evidenza) per il trattamento dei disturbi post traumatico da
- American Psychological Association (1998-2002)
- American Psychiatric Association (2004)
- International Society for Traumatic Stress Studies (2010)
- Ministero della salute nel 2003
L'Associazione EMDR Italia svolge interventi umanitari nei luoghi colpiti dal sisma.
Fonte
www.emdr.it