Antinori arrestato: furto d'ovuli? Furto d'anima
La gente farà qualsiasi cosa, non importa quanto assurda, per evitare di incontrare la propria anima.
Carl Gustav Jung
Il ginecologo Severino Antinori è stato arrestato a Roma dai carabinieri del Nas di Milano.
I militari stavano indagando su un caso di espianto di ovuli con violenza, praticamente un' estorsione.
Secondo quanto spiegato dai carabinieri del Nas, il dr. Antinori è indagato per i reati di rapina aggravata e lesioni personali aggravate. Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Milano su richiesta della locale Procura della Repubblica che, condividendo pienamente le indagini dei Carabinieri, disponeva, altresì, l'interdizione dall'esercizio della professione medica del ginecologo.
La giovane donna di anni 24 - picco massimo di fertilità, per non pensare male, prima del declino dai 25 anni in poi - era stata sottoposta ad un intervento di cisti ovarica.
L'espianto degli ovuli avvenuto conguintamente all'intervento equivale ad una sorta di rapina con scasso, o meglio di scippo.
La ragazza, secondo le accuse, era stata trattata con una cura ormonale mistificata da terapia per il trattamento di una cisti ovarica, ed ha riferito di essere stata immobilizzata ed anestetizzata.
La donna, al risveglio dall'anestesia, era riuscita a raggiungere un telefono della clinica ed a chiamare in lacrime i carabinieri che sono giunti in suo soccorso.
Qualche riflessione
Non entro nel merito della veridicità dei fatti e della presunta dubbia professionalità del ginecologo, ma vorrei analizzare i fatti dal punto di vista psicologico.
- Che valore ha un ovocita?
- Economico?
- È una merce di scambio?
- Salva un matrimonio traballante o giunto alla fine?
- Sigilla il secondo giro di boa della vita di coppia?
- Cosa si è disposti a fare per raggirare la legge?
- Le valutazioni - obbligatorie - psicologiche pre-impianto, sono davvero opzionali?
Stiamo assistendo inermi ad una vera deriva della fecondazione ad oltranza: dal seme acquistato - comodamente dal divano di casa - addirittura online, al furto d'anima e d'identità.
- Dove andremo a finire?
- Il confine tra etica e clinica sembra essere davvero tanto sottile, tutto sembra essere attuabile, con una lauta ricompensa.
- Se quegli ovociti espiantati e prelevati con il raggiro e la violenza fossero stati fecondati, non si sa bene con chi, e fossero stati impiantati, non si sa bene a chi, quale danno morale e psichico avrebbe subito questa donna?
- Quale tipo di furto?
E, soprattutto, di quale entità? Un ovocita non è un pezzo di ricambio, ma un gamete " estremamente simbolico", è la sede della vita, rappresenta l'altra metà del cielo del liquido seminale e sfocia nella vita. Chi si occupa stabilmente di infertilità e della sofferenza che accompagna la diagnosi infausta, l'iter terapeutico postumo e la prognosi, non sempre favorevole, sa bene che un "impianto di un ovocita fecondato" non è un atto meccanico – come quando trattasi di una protesi d'anca - ma un gesto d'amore, mai avulso dal suo profondo significato simbolico correlato alla vita ed al donare la vita.