La scintilla del cambiamento
“Spingo per le strade un carretto carico di ottimismo.
Urlo: “Speranza per tutti!”.
Molti mi rispondono lanciandomi dalla finestra il contenuto del loro vaso da camera,
ma serve ben di più per spegnere un carico pieno di sole.”
Christian Bobin
Ogni passo in avanti che compiamo nella vita non sarebbe possibile, ad esempio, senza l’ottimismo, l’ispirazione e la passione, che portano benzina al nostro motore. In particolare, vi è qualcosa che spesso è stato sottovalutato sia nella psicologia, sia nella società:
La speranza.
La speranza è considerata come qualcosa d’illusorio, da evitare perché, se mal riposta, può portare solamente delusione. In parte è così, ma perché, come gran parte delle abilità di cui abbiamo parlato fin ora, potrebbe essere utile solo se, per inziare, venisse correttamente definita.
Come può esserci d’aiuto qualcosa che serve solo a fantasticare su un futuro migliore, che sicuramente non accadrà solo perché noi lo vogliamo?
E’ vero, la speranza può essere considerata come un modo positivo di pensare al futuro, per noi, per gli altri e per la società in generale, tenendo conto di possibilità che quando vengono pensate non esistono.
La ricerca si è occupata del tema dagli anni ’90 ed è stato rilevato che la speranza è l’insieme di due convinzioni: quella di essere in grado di raggiungere i propri obiettivi e quella di saper ideare delle strategie utili a questo scopo.
Quindi, essa, oltre a farci immaginare ciò che ci sarà oltre l’ostacolo, ci mette anche in moto per ottenerlo!
Ciò, determina nell’individuo un vissuto di potere positivo, derivato dal pensare di poter ottenere ciò che si desidera e di potersi sempre riorganizzare con nuove strategie, per far fronte a tutti gli ostacoli che si presenteranno.
Le persone speranzose condividono tra loro quattro principali credenze (Lopez 2000):
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Il futuro sarà migliore del presente
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Ho il potere per fare in modo che sia così
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Più strade portano a raggiungere i miei obiettivi
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Nessuna di esse è libera dagli ostacoli
La speranza non è cieco ottimismo, ma la strada tra la paura e l’euforia, dove l’astratto incontra la ragione e la prudenza incontra la passione. Porta la luce nei tempi bui e incerti, dove la nostra forza deriverà da noi stessi, dalle nostre credenze e valori.
Quindi, nonostante possa sembrare stupefacente, la letteratura suggerisce che essa sia un grande fattore di benessere dell’individuo e di chi lo circonda; infatti, la speranza non è innata ma viene appresa e “contagiata”.
Qualsiasi cosa facciamo, nasce dalla scintilla della speranza e se non ne avessimo, non faremmo nulla. Se pensassimo che coltivare un seme non servisse, non avremmo motivo di farlo.
Se non nutriamo la speranza nel futuro e nelle nostre possibilità di cambiare, ci ritroveremo senza forze per reagire e senza più motivazione per soddisfare i nostri bisogni.
Allora, da dove iniziare?
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Quello che state sperando, quante possibilità ha di avverarsi? Dovete cercare di mantenere la speranza su tutto ciò che è possibile per voi realizzare e ricordatevi che sperare comprende l’agire.
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Ponetevi più obiettivi stimolanti. Le persone con poca speranza tendono a scegliere un unico grande obiettivo e a demordere subito quando falliscono, al contrario, le persone speranzose tendono a porsi più obiettivi e raggiungibili, in linea con le proprie aspirazioni e a ritentare quando falliscono. Solo iniziando a ottenere ciò che ci siamo prefissati, potremo provare un senso di speranza.
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Quali sono le vostre motivazioni nel porvi questi obiettivi? Quali strumenti avete per raggiungerli? Scrivete le vostre risposte e conservatele. Ogni volta che vi sembrerà di perdere la speranza, dovrete andarli a rileggere.
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Qualcosa dovrà andare storto, è naturale. Preparate in anticipo un piano B, questo vi aiuterà a sentirvi padroni della vostra vita.
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Prendetevi cura di voi! Se vi lascerete travolgere e assorbire dagli eventi negativi, non potrete ricaricare le vostre batterie e quindi, non sarete in grado di fare nulla di tutto quello che abbiamo detto fin ora.
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Usate l’umorismo! Con esso, riuscirete a sentire di poter superare più facilmente gli ostacoli che incontrerete.
Ricordatevi che, la speranza è legata a costrutti come l’ottimismo, la resilienza, l’autostima e l’autoefficacia, per cui non dimenticatevi di lavorare anche su questi.
E voi, che cosa ne pensate? In che cosa avete perso la speranza?
Fonti:
- Lopez, S.J., Ciarlelli, R., Coffman, L., Stone, M., & Wyatt, L. (2000). Diagnosing for Strengths: On Measuring Hope Building Blocks. In C.R.
- Snyder, C.R., Harris, C., Anderson, J.R., Holleran, S.A., Irving, L.M., Sigmon, S.T., et al. (1991). The Will and the Ways: Development and Validation of an Individual-Differences Measure of Hope.Journal of Personality and Social Psychology, 60 (4), 570-585.