Quando l'infertilità è causata dallo stress...
Per prima cosa, vorrei chiarire la differenza tra la STERILITA’ e l’INFERTILITA’.
Con il termine STERILITA’ ci si riferisce alla situazione di una coppia in cui uno o entrambi i membri sono affetti da una condizione fisica permanente che non rende possibile il concepimento. Si parla, invece, di INFERTILITA’ quando una coppia, per cause relative all’uomo o alla donna, non riesce ad ottenere una gravidanza, dopo un anno di rapporti costanti e non protetti.
In passato si riteneva che l’infertilità fosse una condizione tipica di un’età avanzata, ora si riscontra anche in coppie relativamente giovani. Le cause dell’infertilità possono essere maschili nel 35% dei casi, femminili nel 35% dei casi, di entrambi nel 15%, oppure sconosciute nel 15%.
L’aspetto psicologico gioca sicuramente un ruolo importantenon solo come elemento causale, ma anche come conseguenza dell’iter diagnostico e terapeutico. La maggior parte degli individui infertili presenta alti livelli di ansia, sintomi depressivi, senso di colpa, inadeguatezza, insoddisfazione nella vita, problemi relazionali, disturbi sessuali.
In alcune situazioni si instaura un circolo vizioso in cui le scarse risorse non permettono una buona gestione dello stress, che a sua volta indebolisce ulteriormente le risorse. In questo modo le probabilità di successo al trattamento diminuiscono, creando maggiore frustrazione e insoddisfazione.
Ecco cosa avviene quando si cerca a tutti i costi una gravidanza, cercando ossessivamente, il rapporto sessuale nel “giorno giusto e all’ora giusta”: l’alto livello di stress fa aumentare il cortisolo (ormone dello stress) e altera gli estrogeni, il progesterone e il testosterone (ormoni sessuali), riducendo le possibilità di concepimento. Ci sono, infatti, molte coppie che, nel momento in cui abbandonano l’idea di una gravidanza, dopo anni di fallimenti, si rilassano e scoprono una gravidanza inattesa!
In Italia la legge 40 regola la normativa in merito alla procreazione medicalmente assistita PMA, indicando la necessità di un servizio di sostegno psicologico alle coppie seguite nei centri specifici.
L’attività di consulenza psicologica mira a tre obiettivi: prima dell’inizio del trattamento, occorre fornire il sostegno e l’informazione su tutti i risvolti emotivi e relazionali della decisione di intraprendere un percorso di PMA, in secondo luogo, accompagna la coppia nei momenti di difficoltà e di decisioni difficili durante la PMA, ed infine aiuta la coppia e il singolo a reagire alle conseguenze negative della diagnosi d’infertilità, o all’eventuale fallimento del trattamento.
Il ruolo dello PSICOLOGO all’interno dei centri di procreazione assistita è molto importante, ma attualmente non esiste una formazione specifica per questo settore. Per avere una formazione specifica è necessario avere le conoscenze relative all’infertilità e ai meccanismi dello stress, sapere interagire con l’equipe medica, essere in grado di cogliere il funzionamento della coppia e dei singoli individui nelle situazioni di stress, ed infine, conoscere quali aspetti psichici ed emotivi emergono con maggiore facilità.
E’ necessario essere in grado di aiutare la coppia ad accettare la diagnosi, sostenerla nel percorso, ma soprattutto accompagnarla nell’elaborazione del lutto in caso di insuccesso. Senza un’adeguata accettazione ed elaborazione, non può esserci spazio per un nuovo progetto all’interno della coppia. In caso di successo significa affrontare le ansie nel diventare genitori, poiché spesso sono più elevate rispetto a chi non ha avuto problemi nel realizzare la gravidanza.