Il gruppo dinamico relazionale con i pazienti obesi
Il Gruppo a Orientamento Dinamico con i pazienti Obesi
I pazienti gravemente obesi che chiedono un intervento chirurgico mostrano di vivere uno stato di crisi al quale sono decisi a “darci un taglio” e lo fanno ricorrendo alla chirurgia. La crisi porta con sé il duplice significato di difficoltà che li ha portati a toccare il fondo, ma anche di possibilità di svoltare, di scegliere e di decidere che direzione prendere.
Eppure allo stesso tempo si svela anche una forte tendenza alla continuità, alla necessità di ricucire i pezzi di storia, mettere insieme le parti, annodare i fili e le esperienze di cronica ripetizione attraverso la parola e nuove narrazioni che ricuciono.
La parola utilizzata nell’incontro con lo psicologo può rappresentare il bisturi per tagliare e dividere la propria storia e l’ago e filo per ricucire e riannodare, per avviare un autentico processo di sviluppo e crescita nel gruppo dinamico relazionale.
Nel gruppo si vive uno spazio nuovo in cui è possibile confrontare alcuni elementi fondanti la propria storia personale, “le solite storie” in un clima di dialogo e trovare nuove chiavi di lettura della realtà, nuovi codici e nuove narrazioni.
Una riflessione declinata in senso transgenerazionale che riconosce il passaggio di “qualcosa di psichico” attraverso i membri di diverse generazioni familiari.
Nell’incontro e nella relazione avviene il passaggio dall’“apprendere” qualcosa di nuovo a “implicarsi” nella relazione con l’altro cogliendo non solo i problemi ma anche le risorse per affrontarli, risorse che vanno rilevate all’interno dell’incontro clinico con il gruppo. Nello spazio di gruppo è possibile inoltre il passaggio da un desiderio di cui è investito l’altro a un progetto di vita condiviso con l’altro.
Pertanto è solo sospendendo gli agiti e favorendo il pensiero che si procede verso la realizzazione di un progetto, in uno spazio e un tempo garantiti di gruppo verso un cambiamento che porta a una reale trasformazione, “dal fare la dieta”, un compito puramente adempitivo alla realizzazione di una esperienza autentica. Solo facendo riferimento all’inconscio è possibile sospendere l’agito competente e interrompere il tempo sempre uguale realizzando quella riflessione in grado di trasformare il Kronos in Kairos.
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