Ma che musica in dolce attesa: la musica intrauterina
“.....tutto è suono, null’altro che suono. Sono suoni gli astri, i loro pianeti e il loro contenuto.
Gli elementi appartengono al suono come pure ciò che formano, dai corpi più semplici a quelli più complessi: il mondo vegetale e il regno animale. L’essere umano è suono, anche se non lo sa o lo ha dimenticato”.
Alfred Tomatis
Le risposte umane al suono iniziano precocemente: nel terzo trimestre di gravidanza cominciano a strutturarsi le funzioni neurologiche ed uditive che porteranno dopo la nascita alla formazione del linguaggio.
I benefici dell'ascolto della musica in gravidanza
Da esperimenti condotti da più ricercatori di diverse nazionalità, si conferma il dato ormai certo che, durante il periodo di gravidanza, madre e feto sono in una continua comunicazione: entrambi si parlano, si ascoltano e si rispondono.
La musica non è soltanto una fedele compagna durante tutta la gravidanza, ma uno strumento efficace per ridurre il livello di ansia e stress emozionale della mamma che agiscono in modo negativo sul feto. Inoltre, la musica potenzia lo sviluppo cerebrale del feto.
Che cosa sente il feto dentro la pancia della mamma?
Alcuni studiosi hanno pubblicato sulla prestigiosa rivista American Journal of Obstetrics and Ginecology i risultati di uno studio condotto grazie all’inserimento, attraverso la cervice materna, di minuscoli microfoni posti vicino alla testa del feto, in modo da registrare come i suoni esterni arrivino al feto dentro nell’utero.
Gli Autori hanno scoperto che in questo ambiente ovattato si produce un suono ritmico, molto simile a quello dell’acqua a bassa pressione, associato al rumore sordo dell’aria che passa per lo stomaco della mamma. Si tratta di un rumore pulsante, contrassegnato dal battito cardiaco materno ed arriva al feto con un’intensità che oscilla tra gli 85 e i 95 decibel. La maggioranza dei rumori esterni sono attutiti, perché attraversano la parete addominale e il liquido amniotico, ma vengono comunque percepiti dal feto, grazie alla trasmissione di segnali acustici vestibolari e cutanei.
Per approfondire:La musicoterapia nei neonati prematuri
Come arriva al feto la musica esterna?
Secondo gli specialisti, la musica esterna arriva al feto attraverso due meccanismi: l’orecchio interno e le vibrazioni del suo sistema osseo. La musica aiuta lo sviluppo dell’area uditiva del cervello del feto.
Numerosi studi documentano che il feto è in grado di ricevere stimoli musicali.
Ascoltare musica in gravidanza non solo può far bene alla mamma e al bambino, ma può anche aiutare a stabilire un contatto speciale con il nascituro.
Quale musica ascoltare in gravidanza?
In Francia, in Germania e negli Stati Uniti è da tempo che si presta particolare attenzione alla musica da ascoltare durante la gravidanza e agli effetti che essa ha sulla donna in attesa e sul nascituro.
Dalle ricerche effettuate la musica di Mozart, con la sua armonia e mancanza di ripetitività, non serve soltanto a diventare più intelligenti: le note di W. Amadeus piacciono e fanno bene anche ai bambini “accoccolati” nel ventre materno; conferme arrivano anche dall’Istituto di Ostetricia e Ginecologia dell’Università La Sapienza di Roma e dalla Gran Bretagna.
La musica classica in gravidanza, secondo molte ricerche fatte sul feto e sulle gestanti, è un vero toccasana. La può ascoltare sia la mamma, sia il feto mettendo delle cuffie sul pancione. Se la mamma si rilassa ascoltando un certo tipo di musica, la calma e la tranquillità verranno subito trasmesse al bambino nel suo ventre, lo stesso accadrà se il bambino ascolterà una musica piacevole.
Recenti ricerche dimostrano che alcuni compositori sarebbero più adatti di altri.
Mozart e Vivaldi, sono per esempio, da preferire rispetto ad altri, questo è dovuto principalmente ad una costanza nella frequenza cardiaca del feto, unita a una diminuzione dell’attività motoria scoordinata percepiti durante l’ascolto di brani di questi artisti. Le note di Mozart con le loro variazioni mai ripetitive, contribuirebbero inoltre a sviluppare l’intelligenza del nascituro.
Secondo le ricerche, ci sarebbe una musica da ascoltare per ogni periodo della gravidanza.
Musica da ascoltare dal 1° al 3° mese di gravidanza
In questo periodo sarebbe meglio scegliere il genere barocco, che si avvicina al normale ritmo dei battiti del cuore. Sono suggeriti Mozart, Schubert, Haendel, Vivaldi.
I suoni da evitare
Alcune musiche non sono consigliate, per esempio:
- i brani che evocano brutti ricordi alla mamma (in genere se la mamma si rilassa si rilassa anche il bambino)
- la musica rock (hard e acid)
- la musica classica in cui predominano strumenti che eccitano come il flauto e il violino
- a musica di Beethoven e Brahms perché fa agitare il feto
- in genere tutta la musica che non piace e che fa innervosire.
Musica da ascoltare dal 4° al 6° mese di gravidanza
In questo periodo si suggerisce di ascoltare melodie dolci e rilassanti, musiche che cullano il feto e trasmettono tranquillità: adatte anche le ninnananne, rilassanti grazie all’equilibrio metrico, al ritmo oscillante e alla melodia dolce (anche inventate, purché le parole siano semplici, cantate a mezza voce, per rassicurare maggiormente il feto). Tra gli artisti anche Brahms, Chopin e Dvorak.
Musica da ascoltare dal 7° al 9° mese di gravidanza
In questo periodo il ritmo diventa più movimentato si alterneranno quindi musiche rilassanti a musiche più vivaci.
Secondo l’otorinolaringoiatra francese, il dottor Alfred Tomatis, l’ascolto costante di un brano musicale sin dagli ultimi mesi della gravidanza darebbe al feto un senso di sicurezza, aiutandolo a crescere in modo equilibrato e sereno. Inoltre se questo brano verrà riproposto al neonato in seguito, lo riconoscerà come suono e favorirà il suo rilassamento.
Il neonato riconosce la musica intrauterina?
Gli studi presenti in merito, fanno arguire che il nascituro, una volta venuto alla luce, sa riconoscere perfettamente le musiche ascoltate frequentemente durante la gestazione e spesso reagisce rilassandosi e tranquillizzandosi al loro ascolto, come se lo riportassero verso il mondo accogliente e protettivo del ventre materno.
Fonte: La vita prenatale