Apre il Pronto Soccorso del sesso. E gli psicologi?

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Dr. Michele Spaccarotella Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo

Il 1 Luglio a Napoli aprirà il primo Dipartimento del Benessere di Coppia (DBC). A breve in altre tre città italiane: Milano, Bari e Modena nasceranno altri 'Pronto Soccorso del Sesso'. L'iniziativa è lodevole ed anche l'impatto accattivante ed il grande riscontro avuto sui media fa capire quanto ci fosse bisogno di un servizio del genere, teso a venire incontro ai problemi sessuali dell'utenza. Le problematiche sotto le lenzuola appaiono infatti in costante aumento. Diamo alcuni numeri sul fenomeno (fonte SIU e AOGOI, promotori dell'iniziativa): 16 milioni di italiani con problemi sessuali, di cui

8 milioni di uomini (4 milioni con eiaculazione precoce, 3 con disfunzione erettile e 1 con calo del desiderio)

8 milioni di donne (4.5 milioni con anorgasmia, 2.5 con disturbo del desiderio, 3 con vaginismo e/o dolore alla penetrazione)

Se l'Italia "non supera il girone di qualificazione dei mondiali" nel sesso, anche l'Inghilterra manifesta gli stessi problemi (i due paesi appaiono accomunati anche in questo ambito). Secondo il National Survey of Sexual Attitudes and Lifestyles (4913 soggetti maschili) il 41.3% degli intervistati riferisce di aver vissuto almeno un problema sessuale nell'ultimo anno ed il 10% riporta un malessere rispetto alla propria vita sessuale (15% basso interesse sessuale, 15% eiaculazione precoce, 13% disfunzione erettile). Per quanto riguarda le donne britanniche (6777 soggetti femminili) il 51.2% afferma di aver esperito almeno un problema sessuale nell'ultimo anno e l'11% riferisce insoddisfazione rispetto alla propria vita sessuale (34% basso interesse sessuale, 16.3% difficoltà nell'orgasmo, 13% secchezza vaginale, 12.1% scarso piacere sessuale). I problemi maggiormente riportati sono insoddisfazione nella relazione e rotture col partner, difficoltà nella comunicazione di coppia riguardo al sesso e malattie sessualmente trasmesse.    

Cosa ci dicono questi dati? Ci confermano la grande difficoltà che attualmente sta attraversando la coppia e quanto questo si rifletta nella loro sfera sessuale. Gli ambiti da sviluppare appaiono quindi quelli prevalentemente relazionali: la comunicazione, lo scambio, la fiducia, la conoscenza del proprio corpo, il concentrarsi sulle sensazioni, l'accettazione di Sè e delle fantasie del partner. Tutte tematiche strettamente legate alla figura dello psicologo e dello psicosessuologo. In un periodo storico in cui anche in Italia (nello specifico in Veneto) lo psicologo viene affiancato al medico di base e portato anche all'interno delle farmacie, appare fondamentale l'introduzione degli psicologi all'interno dei neonati DBC e la stretta collaborazione tra psicosessuologi ed andrologi, urologi e ginecologi. 

Senza invasioni di campo o campanilismi di sorta, il modello bio-psico-sociale e la stretta collaborazione medico-psicologica appaiono davvero la chiave di (s)volta per il raggiungimento di uno state di salute personale ottimale e per la promozione del benessere della popolazione che si rivolge a noi professionisti della sanità. Medici e psicologi, INSIEME.  

Data pubblicazione: 28 giugno 2014

7 commenti

#2
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Dr. Michele Spaccarotella

Grazie Maria Carla! Penso sia giusto rivendicare le nostre competenze e promuovere sempre di più l'idea di una collaborazione continua tra medicina e psicologia, due ambiti che hanno veramente molto da darsi. La prima coppia che deve imparare a comunicare e dialogare per il benessere (personale e dell'utenza) sono proprio le nostre professioni!

#3

E' la stessa "International Society for Sexual Medicin" per quanto riguarda ad es. l'eiaculazione precoce, a dichiarare che "combined treatments have also been found to be more effective than either medical or psychological treatments alone [167,247,248]. Factors that are not addressable by pharmacotherapy alone can be attended to such as: (i) patient factors (performance anxiety, self-confidence); (ii) partner factors (partner sexual dysfunction); (iii) relationship factors (conflict, lack of communication); (iv) sexual factors in the relationship (sexual scripts, sexual satisfaction); and (v) contextual factors (life stressors).
Combining a medical and psychological approach may be especially useful in men with APE where there is a clear psychosocial precipitant or lifelong cases where the individual or couple's issues interfere in the medical treatment and success of therapy. Similarly, in men with PE and comorbid ED, combination therapy may also be helpful to manage the psychosocial aspects of these sexual dysfunctions."(bibliogr. nella News postata ieri).
Noi ci arriviamo sempre un po' dopo...
CarlaMaria

#4
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Dr. Michele Spaccarotella

Hai ragione Carla Maria(perdona la svista dovuta alla velocità di battitura)e grazie per questa integrazione, purtroppo in Italia c'è una grande difficoltà ad abbandonare schemi rigidi e preconcetti culturali. Nonostante le evidenze scientifiche internazionali, gli stereotipi sono duri a morire. Mettiamocela tutta ad abbatterli, dimostrando che le forme combinate di terapia sono possibili e molto più funzionali rispetto ad un approccio parcellizzato

#5
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Dr. Alessandro Raggi

Caro collega ma sei certo che non sia prevista la figura dello psicoterapeuta in queste nuove strutture? Se così fosse sembra davvero inverosimile occuparsi di queste problematiche senza una competenza di questo tipo. Sarebbe un po' come immaginare un SERT senza psicoterapeuti. Comunque complimenti per la tua news interessante e stimolante.

#6
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Dr. Michele Spaccarotella

Caro Alessandro, riporto testualmente dal sito http://dipartimentibenesserecoppia.it "Ginecologi e urologi sono a disposizione delle coppie per colloqui, counselling e visite approfondite per identificare e curare tutti quei disturbi che provocano disagio nella coppia e minano il benessere della relazione. Sono previste anche attività educazionali divulgative, attraverso la distribuzione di materiali informativi". Il mio articolo nasce proprio con l'intento di richiamare l'attenzione sull'assenza della figura dello psicologo/psicoterapeuta/psicosessuologo nell'equipe di questi dipartimenti! Ti ringrazio per i complimenti! Continuiamo a diffondere l'articolo sperando che gli organi e Ordini deputati a tutelarci intervengano sottolineando l'importanza della collaborazione inter-disciplinare.

#7
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Dr. Michele Spaccarotella

Anche il Presidente dell'Ordine Psicologi Piemonte ribadisce l'importanza della presenza dello psicologo all'interno dei DBC e dell'utilizzo di un approccio integrato: "Vorrei sottolineare, che l’uomo è una unità biopsicosociale: tutti gli aspetti che riguardano il benessere, dovrebbero essere trattati tenendo conto, non solo degli aspetti medico-biologici, ma anche degli aspetti psicologici e relazionali. Vedere escluso lo psicologo all’interno di tale progetto, non lascia ben sperare insomma sul tipo di intervento alle problematiche sessuali. Non è possibile, oggi, pensare di poter aiutare le coppie con difficoltà sessuali senza prevedere un intervento di tipo psicologico-psicoterapeutico" http://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=22426

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