Lo Psicologo di base: una rivoluzione possibile

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Dr. Michele Spaccarotella Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo

Il Veneto sarà la prima regione italiana a sperimentare ufficialmente la figura dello Psicologo di base. Come riportato dagli organi di stampa infatti, in due Unità Territoriali di Assistenza Primaria (Utap) del territorio veneto, il medico di medicina generale verrà affiancato da questa nuova figura che lo coadiuverà nel trattare i pazienti con problematiche di tipo psicologico. 

L'introduzione di questa figura si deve al lavoro pioneristico realizzato dal Professor Luigi Solano, il quale già negli anni passati aveva varato alcuni studi pilota realizzati negli ambulatori di Umbria e Lazio, che avevano portato (dopo solo un anno di 'compresenza' medico e psicologo) ad un risparmio (per le due Asl che hanno voluto fornire i dati) della spesa sanitaria del 14 (55mila) e 17% (75mila euro). Questo la dice lunga su quanto la figura dello psicologo possa, attraverso l'ascolto e l'intercettazione tempestiva del disagio psicologico, consentire di evitare (al paziente e al SSN) il ricorso a molti esami strumentali oppure all'utilizzo di farmaci che spesso costituiscono solo una soluzione temporanea del problema. Non è un caso che negli ultimi dieci anni il consumo di antidepressivi sia cresciuto del 400%. Come afferma il collega Montanari, 'anni di negazione della nostra interiorità hanno portato ad una generazione più incline alla pillola che all'introspezione'.

Spesso sfugge (o viene semplicemente taciuto) il fatto che alcune persone tendano ad utilizzare il corpo come megafono per la propria sofferenza. L'incapacità di riconoscere, dar voce ed esprimere le emozioni in alcuni soggetti, trova come unico canale di sfogo quello corporeo. In molte occasioni disagio corporeo e psichico, vengono tenuti debitamente separati, come se appartenessero a due ambiti diversi, mentre tutte le ricerche degli ultimi anni ci confermano come mente e corpo dialogano e si influenzano incessantemente! Nello specifico, il disagio psicologico viene ritenuto una problematica che riguarda solo poche persone ma gli studi ci dicono che almeno per 4 italiani su 10 non è così. Inoltre, sappiamo come dichiararsi sofferenti o bisognosi d'aiuto possa diventare addirittura fonte di stigma sociale per chi si trova in difficoltà. 

Utilizzando come riferimento per l'intervento il modello bio-psico-sociale, non possiamo quindi che abbracciare sempre di più una visione dell'essere umano come prodotto influenzato da tre sfere (biologica, psicologica e sociale appunto) le quali si influenzano e si modellano tra loro. L'aiuto dello psicologo e quindi della capacità della lettura della realtà di cui è portatore, può essere di grandissimo aiuto per il medico. L'integrazione tra le discipline e l'incontro tra 'to cure' e 'to care', tra il curare e il prendersi cura, divengono un fondamentale veicolo di maggiore benessere per il paziente. 

Data pubblicazione: 01 giugno 2014

4 commenti

#1
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Ex utente

Davvero una grande notizia per chi come me studia psicologia e si trova a fronteggiare un'ideale di futuro molto incerto, ma soprattutto per chi risente di forti disagi psichici e, in situazioni economiche gravose, è costretto a ricorrere a cure farmacologiche che spesso accentuano ancor di più i problemi, rendendoli poi irreversibili.

#2
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Dr. Michele Spaccarotella

Gentile Utente e futuro collega,
ha centrato in pieno l'argomento. Questa può essere allo stesso tempo sia una grande opportunità professionale e di crescita per tutto il movimento psicologico ma soprattutto rappresenta l'occasione per molte persone di essere viste e 'riconosciute' nel loro disagio in maniera integrata. Ogni problematica, dimensione relazionale, sintomo hanno spesso una causa complessa e multifattoriale. Il modello bio-psico-sociale consente di affrontare le problematiche in maniera completa e strutturata e l'intercettare per tempo alcune situazioni di disagio consente una maggiore probabilità di risoluzione ed in tempi più rapidi.

#3
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Utente 325XXX

E' una bella notizia anche per i pazienti come me che sono costretti a rivolgersi al privato (sia psichiatra che psicologa) per mancanza di possibilità nel pubblico. Risparmierei un sacco di soldi!!!

#4
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Dr. Michele Spaccarotella

Gentile utente,
penso che lo psicologo di base non andrà a sostituire i percorsi individuali già intrapresi. Non sarà, in senso stretto, un alter-ego dei professionisti che lavorano in privato bensì rappresenterà una figura che, ove possibile, andrà ad intercettare il vissuto di disagio psico-fisico della persona già nello studio del medico di base. Si tenderà quindi ad affiancare, supportare e coadiuvare il medico durante lo svolgimento della visita. Per maggiori informazioni la invito comunque a rivolgersi presso l'Azienda Sanitaria di appartenenza e chiedere quali ambulatori stiano aderendo all'iniziativa.

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