Lo Psicologo di base: una rivoluzione possibile
Il Veneto sarà la prima regione italiana a sperimentare ufficialmente la figura dello Psicologo di base. Come riportato dagli organi di stampa infatti, in due Unità Territoriali di Assistenza Primaria (Utap) del territorio veneto, il medico di medicina generale verrà affiancato da questa nuova figura che lo coadiuverà nel trattare i pazienti con problematiche di tipo psicologico.
L'introduzione di questa figura si deve al lavoro pioneristico realizzato dal Professor Luigi Solano, il quale già negli anni passati aveva varato alcuni studi pilota realizzati negli ambulatori di Umbria e Lazio, che avevano portato (dopo solo un anno di 'compresenza' medico e psicologo) ad un risparmio (per le due Asl che hanno voluto fornire i dati) della spesa sanitaria del 14 (55mila) e 17% (75mila euro). Questo la dice lunga su quanto la figura dello psicologo possa, attraverso l'ascolto e l'intercettazione tempestiva del disagio psicologico, consentire di evitare (al paziente e al SSN) il ricorso a molti esami strumentali oppure all'utilizzo di farmaci che spesso costituiscono solo una soluzione temporanea del problema. Non è un caso che negli ultimi dieci anni il consumo di antidepressivi sia cresciuto del 400%. Come afferma il collega Montanari, 'anni di negazione della nostra interiorità hanno portato ad una generazione più incline alla pillola che all'introspezione'.
Spesso sfugge (o viene semplicemente taciuto) il fatto che alcune persone tendano ad utilizzare il corpo come megafono per la propria sofferenza. L'incapacità di riconoscere, dar voce ed esprimere le emozioni in alcuni soggetti, trova come unico canale di sfogo quello corporeo. In molte occasioni disagio corporeo e psichico, vengono tenuti debitamente separati, come se appartenessero a due ambiti diversi, mentre tutte le ricerche degli ultimi anni ci confermano come mente e corpo dialogano e si influenzano incessantemente! Nello specifico, il disagio psicologico viene ritenuto una problematica che riguarda solo poche persone ma gli studi ci dicono che almeno per 4 italiani su 10 non è così. Inoltre, sappiamo come dichiararsi sofferenti o bisognosi d'aiuto possa diventare addirittura fonte di stigma sociale per chi si trova in difficoltà.
Utilizzando come riferimento per l'intervento il modello bio-psico-sociale, non possiamo quindi che abbracciare sempre di più una visione dell'essere umano come prodotto influenzato da tre sfere (biologica, psicologica e sociale appunto) le quali si influenzano e si modellano tra loro. L'aiuto dello psicologo e quindi della capacità della lettura della realtà di cui è portatore, può essere di grandissimo aiuto per il medico. L'integrazione tra le discipline e l'incontro tra 'to cure' e 'to care', tra il curare e il prendersi cura, divengono un fondamentale veicolo di maggiore benessere per il paziente.