“Vegetariani dell’amore”: amore senza corpo, funziona davvero?
L’erotismo cambia veste e dal “tutto e subito”, siamo passati all’astinenza sessuale, forzata e voluta.
Vengono chiamati “vegetariani dell’amore, perché rinunciano all’eros ed alla sessualità, a favore dell’empatia mentale ed emozionale, enfatizzando una nuova modalità di vivere in coppia.
In Italia, patria dei latin lover e della vita gaudente e goliardica, sono ben 2.600 i “redenti sessuali”, la maggior parte di loro appartengono alla comunity Aven (www.asexuality.org/it), luogo simbolico di incontri asessuati.
Il 28/29 giugno, per promuovere il loro nuovo credo sessuale, questi nuovi adepti, si raduneranno a Toronto per il “word pride”, per celebrare e soprattutto far conoscere al mondo il loro stile di vita.
Questa nuova esigenza, che caratterizza le scelte, anzi “non scelte sessuali” dei vegetariani dell’amore, sembra essere mossa da un bisogno di ribellione alla cultura dei giorni odierni: riferiscono infatti di non sopportare più la cultura che enfatizza una sessualità mercificata, troppo abusata e consumata, svalutante il reale significato di scambio e sigillo amoroso.
Il loro credo non è mosso dalla fede religiosa o da un’esigenza moralistica o bigotta o, peggio ancora, da traumi psichici e sessuali, ma dal voler sposare e sostenere una sorta di “controtendenza sessuale”, in chiara antitesi con l’ostentazione erotica della società di oggi.
Sostengono chiaramente che la loro “asessualità” non è una patologia, ma un modo di essere per e nella coppia.
Come tutte le mode estreme, da clinico che si occupa di sessualità mi pongo svariate domande:
- Può esistere un’ amore senza corpo?
- La vita sessuale è un’alternativa alla vita emozionale?
- Perché nasce l’esigenza di scindere affettività da erotismo?
- Psiche e soma, così come passione ed amore, non sono due facce della stessa medaglia? - La sessualità senza amore, non è tanto mutilata, quanto l’amore senza sessualità?
- E se questa moda, fosse in realtà una necessità?
- Se la scelta di essere “vegetariani”, celasse invece una sorta di allergia/intolleranza alla vita intima?
- Se questa scelta estrema, celasse invece un calo del desiderio non diagnosticato oppure una sindrome da avversione sessuale (DAS), fatta passare per moda?
- https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1887-quando-non-piace-fare-l-amore-il-disturbo-da-avversione-sessuale-das.html
- https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1240-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-prima.html
- https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html
Evidentemente attorno alla poliedrica sfera della sessualità ruota un grande malessere, dalla compulsione all’astinenza forzata, dalla sexual addiction alle baby squillo, dalla pornografia online al vaginismo ed al calo del desiderio, è chiaro che oggi la coppia e la sua sfera intima, non gode affatto di buona salute.
L’educazione all’affettività ed alla sessualità, dovrebbe servire proprio ad effettuare una sorta di alfabetizzazione sessuale, insegnare ai giovani e spesso anche agli adulti, che esiste anche una sessualità ricca, vibrante, scaldata dal sentimento e dall’amore, non obbligatoriamente ginnica e scissa dall’erotismo e dall’aspetto cerebrale.
Esistono anche forme di sessualità che vanno oltre il coito, che partono da lontano, che fanno il giro largo, che implicano il coinvolgimento mentale, emozionale e soprattutto cognitivo. Relazioni amorose, che vanno oltre l’addominale obliquo e la fisicità, che includono una mente incisiva, curiosa, perspicace, irriverente, decisionista, uomini e donne che sanon sedurre ed amare con “altro” dalla semplice corporeità.
L’appagamento dei sensi mediante l’amore e l’intellettto, è sicuramente un’importante via di mezzo tra un “amore senza corpo ed un corpo senza amore”.