Autismo
Giornata dell'autismo
AUTISMO – Ieri è stata la giornata dell’autismo.
Un altro modo di essere e di pensare.
L'autismo è un scrigno chiuso?
Sì, uno scrigno veramente serrato.
La chiusura narcisistica primaria del bambino piccolo non si modifica. Il bambino non rompe questo guscio e non si apre al mondo fisico e sociale. Il bambino rimane prigioniero dentro il suo guscio.
E' uno scrigno ripieno di molte cose che rimangono fuori dalla nostra portata, ma non è una struttura vuota. Può contenere tesori che non possono essere né scoperti, né usati, né conosciyti dagli altri.
Molti vorrebbero aprire quello scrigno, ma non hanno la chiave adatta o non trovano quella giusta. Rimane ancora una fortezza chiusa.
Un collega di ATANOR, scuola di Specializzazione junghiana de L'Aquila mi suggerisce: "" Uno scrigno a cui bisogna sapersi accostare: fondamentale é la cura che si ha nel bussare chiedendo permesso"". Bravo! Ma non siamo riiusciti a trovare le parole giuste per "chiedere permesso".
Gli autistici non parlano con nessuno, ma riescono a parlare tra loro. Almeno alcuni.
Essi si trasmettono messaggi speciali. Ce ne sono certi che adoperano un linguaggio matematico, formato da numeri primi di 4 cifre. E si rispondono alla stessa maniera.
Molti di noi vorrebbero aprire quello scrigno. Ma sinora non abbiamo trovato la chiave adatta o quella giusta. Rimane ancora una fortezza chiusa.
Bruno Bettelheim scrisse "La fortezza vuota". Veramente è uno scrigno chiuso, serrato, impenetrabile. Ma non vuoto.
Forse, quello che non sono riusciti a fare gli psicologi e i pedagogisti potrà essere realizzato dalla medicina.
E' quello che ci suggerisce Oliver Sacks.
Per un discorso più sistematico si può leggere:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/356-autismo-linguaggi-e-misteri.html
e soprattutto
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/820-ripensare-l-autismo.html