Accettare se stessi come base per stare bene

Cosa significa veramente accettare se stessi? Perchè è così importante per stare bene e per favorire il cambiamento?

L'abbiamo sentito dire tutti in un modo o nell'altro: "accettare se stessi è fondamentale"; "per stare bene è necessario amare se stessi e quello che si è"; "devi accettare quello che sei per essere felice". Certo, più facile a dirsi che a farsi. Se bastasse dire a se stessi di accettarsi non esisterebbero i disagi psicologici, i problemi di coppia, le dipendenze da cibo, gioco d'azzardo, alcol, droga e altri comportamenti compulsivi.

Accettare se stessi non significa perdere ogni ambizione e non avere obiettivi, significa semplicemente sentirsi bene e accettare quello che si è. Significa avere uno stato emotivo di contentezza genuina. Significa imparare a godere del momento attuale del "quì e ora" senza essere assorbiti costantemente dalle preoccupazioni e dai problemi. Questo fornisce energie e motivazioni per mettere in atto un cambiamento positivo.

Ma perchè può essere difficile accettare se stessi? Perchè si rigettano e rifiutano parti di se stessi?

Ecco alcuni motivi.

Critiche nell'infanzia

Genitori, insegnanti, fratelli, compagni di scuola possono aver criticato quello che eravamo. E se una critica costruttiva può aiutare a migliorarsi spesso queste critiche sono convogliate in modi distruttivi. Un genitore che ha imparato a non accettare se stesso e quindi a rifiutare delle parti di sè, può fare lo stesso con le altre persone e con i figli ed essere costantemente critico nei loro confronti. E queste emozioni vissute nell'infanzia vengono interiorizzate e portate con sè nell'età adulta.

Devo essere perfetto/a

Il bisogno di dover essere perfetti può derivare da pretese genitoriali di dover raggiungere l'eccellenza e risultati sempre maggiori per sentire di andare bene. Un genitore che si sente insoddisfatto per i risultati raggiunti nella sua vita può pretendere inconsciamente dai figli che essi raggiungano ciò che loro non hanno potuto o saputo raggiungere. E, a sua volta, il genitore ha molto probabilmente vissuto lo stesso tipo di emozioni con i suoi genitori, che a sua volta hanno molto probabilmente vissuto emozioni simili con i propri genitori e così via.

Inoltre, quando da bambini si sentono tensioni e un clima di disaccordo e litigi, il pensiero magico infantile può far autoconvincere che se si riuscirà ad essere migliori questo risolverà i disagi famigliari. Ma nonostante tutti i propri sforzi questo non avviene perchè i disagi dei propri genitori derivano a loro volta da problemi emotivi che hanno portato con sè nella coppia. Tuttavia in questa situazione quello che sente il bambino è che deve cercare di fare di più nella speranza che questo serva a far vivere emozioni positive nel contesto famigliare.

Vergogna tossica

La vergogna tossica è il sentimento di sentirsi difettosi nel profondo, di non andare bene così come si è. E' una delle emozioni più devastanti. La vergogna deriva appunto dalle critiche interiorizzate su se stessi e su quello che si è e nel sentire che non si è fatto abbastanza, che bisogna fare sempre di più per andare bene. E questo porta a vivere sensazioni costanti interiori di stress perchè non importa quanto si fa o si riesce a raggiungere, ogni risultato non darà un genuino sentimento permanente di felicità e di contentezza.

Paura di sbagliare

E' facile capire che le critiche distruttive, il bisogno di essere perfetti e la vergogna tossica che si instaura di conseguenza, portano la persona ad avere paura di sbagliare. Sbagliare significa infatti non essere perfetti e richiama automaticamente dei vissuti emotivi nei quali si è stati criticati e si sono vissute emozioni negative per tali errori.

Cosa fare?

Certamente la prima cosa da fare è prendere consapevolezza dell'importanza di accettare se stessi. Tuttavia la comprensione razionale è solo il primo passo. E' necessario sentire di accettare se stessi prima di tutto con le emozioni, sciogliendo i nodi emotivi che portano automaticamente a sentire emozioni negative. E poi acquisire un nuovo senso di potere personale e di autoefficacia per raggiungere obiettivi nelle sfere più importanti nella vita: nella relazione di coppia (e nelle relazioni in generale) e nell'ambito lavorativo.

Data pubblicazione: 20 marzo 2014

6 commenti

#1
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Ex utente

Se posso aggiungere una riflessione, stare bene con sè stessi è diventato più diffile anche per motivazioni sociali, tipiche della realtà moderna occidentale. Spoesso le persone non stanno più bene con sè stesse perchè c'è troppa competizione. La competizione tra gli individui è oggi esaperante e la richiesta da parte della società è alta. Si chiede alle persone di essere perfette, sempre efficienti, belle, giovani, brillanti e disponibili. Se manca uno dei requisiti, allora sorgono i dubbi, le incertezze perchè sappiamo che c'è comuqnue qualcuno più capace, più bello, più efficiente giovane e brillante con cui rischiamo di perdere il confronto (nel lavoro, nella vita di coppia, nelle amicizie ecc...). Un tempo la vita delle persone era molto più tracciata e sicura. Oggi le sicurezze sono venute meno ad una ad una e star bene con sè stessi è molto più diffcile.

#2
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Dr. Fabrizio Mardegan

Gentile Utente
sono perfettamente d'accordo con la sua riflessione. Dice "spesso le persone non stanno più bene con se stesse perchè c'è troppa competizione". Infatti il boom economico che c'è stato a partire dagli anni '80 ha portato entusiasmo e benessere economico ma ha anche condizionato negativamente la qualità dei rapporti umani che sono, posta una condizione economica minima accettabile, il requisito più importante per la felicità personale dell'essere umano.
Perchè è avvenuto questo? Sviluppo economico vuol dire più prodotti e più pubblicità per vendere questi prodotti. La pubblicità condiziona in maniera più o meno inconscia ad associare la felicità al possesso di un oggetto o a come si appare. L'immagine associata al possedere questo oggetto o ad apparire in un certo modo diventa così più importante dell'essenza delle relazioni umane. Ma questa è solo un'illusione.
Questo porta a basare sempre di più la valutazione di se stessi e degli altri sull'avere, sul possedere più che sull'essere. Nascono così invidie e la competizione della quale parla. A lungo andare questo porta ad infelicità e miseria interiore.
Sembra incredibile che in paesi poveri come India, Africa e America Latina la gente sia così sorridente e sia più felice di paesi molto più ricchi. Questo sembra indicare che il calore e la condivisione umana danno di più in termini di felicità personale di qualsiasi oggetto si possieda.
Un equilibrio tra sviluppo economico e condivisione umana rispecchia una condizione a mio modo di vedere ottimale per la felicità delle persone. Ognuno di noi nel suo piccolo può decidere, secondo la mia opinione, di apprezzare le persone e i rapporti umani prima di tutto e capire la miseria insita nel dover apparire e competere a tutti i costi.

Grazie per il suo commento che integra e completa l'articolo.
Saluti

#3
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Dr. Manlio Converti

E' perfetto per chi è LGBT e si nasconde... in pratica spieghi il perché SI al Coming Out SUBITO !
Grazie

#4
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Dr. Fabrizio Mardegan

Gentile Collega

grazie per il suo commento e scusi per il ritardo nella risposta. La questione che evidenzia è delicata e non mi sono mai soffermato finora a riflettere in profondità su questo punto per trovare una risposta, ne ho esperienza diretta con persone che si sono interrogate sullo stesso. Il mio articolo ha valenza generale, accettare se stessi è inteso come accettare la situazione per come è per non consumare energie in negatività che portano alla paralisi e allo sconforto. E per avere energie disponibili per l'eventuale cambiamento desiderato. Accettare se stessi può comunque non voler dire condividere questioni personali. Rimando una risposta più esauriente sul tema che ha fatto emergere a professionisti che hanno maggiore esperienza diretta e competenza sullo stesso.

Un saluto Cordiale
dr. Mardegan Fabrizio

#5
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Utente 312XXX

Gentile Dottore ho letto il suo pdf potrei sapere quali sono questi esercizi da fare gentilmente?
Io ho iniziato un percorso che però come dice lei al momento non mi sta dando grosse soddisfazioni. Io mi ritrovo nel suo articolo come il classico caso di dipendenza affettiva che mi ha portato a non vivere bene mai nulla ma soprattutto il rapporto più importante della mia vita ora da lui interrotto. Questo mi ha dato la spinta a cambiare me stessa e a trovare la mia serenità indipendentemente dagli altri. nonostante gli sforzi nulla sembra cambiare in me. La ringrazio per l'aiuto.

#6
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Dr. Fabrizio Mardegan

Gentile Utente, se ha domande che riguardano "Trovare la Serenità", utilizzi gentilmente il link per i contatti che trova nel report stesso.

Saluti

dr. Fabrizio Mardegan

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