I maschi? Dimenticano di più

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta

Sospetti finalmente confermati: gli uomini dimenticano più delle donne. Nove uomini su dieci hanno problemi a ricordare nomi e date, secondo uno studio condotto su un ampio campione di norvegesi.

Se vostro marito sembra assente, si dimentica dell’anniversario di matrimonio o il nome del nuovo vicino, non preoccupatevi. Non siete le sole ad avere uno smemorato in casa. Persino i ricercatori ne sono rimasti sorpresi.

Dice il Prof. Jostein Holmen, della Norwegian University of Science and Technology (NTNU) di Trondheim: “È stato sconcertante apprendere che gli uomini dimenticano più delle donne. Tale fatto non era mai stato documentato prima d’ora. Ed è sorprendente che gli uomini siano smemorati a 30 come a 60 anni”. I risultati sono pubblicati nella rivista BMC Psychology a fine 2013.

Allo studio, chiamato HUNT3, hanno partecipato 48.000 soggetti, rendendolo uno degli studi più esteso di sempre in ambito salute.

Cosa ho fatto l’anno scorso?

Ai partecipanti è stato chiesto se avevano difficoltà a ricordare le cose e quanto spesso, se avessero difficoltà con nomi e date, se riuscivano a ricordare dettagli di conversazioni e che cosa avevano fatto l’anno passato. Gli uomini hanno riportato i problemi maggiori.

“Abbiamo speculato a lungo sui possibili perché di questi dati, senza ancora essere riusciti ad arrivare a una conclusione. Nessuno sa il perché” dice Holmen.

Istruzione associata a memoria migliore

Anche le donne hanno gli stessi problemi di memoria degli uomini, ma in misura minore. Nomi e date sono anche per loro gli elementi più difficili da ricordare.

Queste difficoltà aumentano con l’età, ma meno di quanto si pensasse. Le donne, ad esempio, dimenticano tanto a 30 anni quanto a 50.

Però è stato osservato che le persone con maggior istruzione dimenticano meno di quelle meno istruite. Le persone ansiose o depresse dimenticano meno di quelle che non soffrono di tali disturbi. Ciò è stato osservato in entrambi i sessi.

L’importanza dei risultati per la demenza

I problemi di memoria iniziano ad accelerare verso i 60-70 anni. Ma Holmen e la sua equipe stanno cercando di capire se chi è smemorato da giovane sia più a rischio di sviluppare demenza in età senile.

“È importante sottolineare che ancora non sappiamo quale relazione possano avere con la demenza i problemi di memoria che abbiamo sottoposto a test. Però potremmo riuscirci in capo a qualche anno. Problemi a ricordare da giovani potrebbero anche non avere alcuna importanza. Lo so per esperienza, e non sono il solo.”

Holmen, a proposito, è nato nel 1947.

Fonte: ScienceDaily online, 2014. Men forget most.

Data pubblicazione: 28 gennaio 2014 Ultimo aggiornamento: 07 febbraio 2014

2 commenti

#1

Interessante! Ma i ricercatori dicono qual e' il campo in cui gli uomini dimenticano più facilmente e più estesamente - a parte nomi e date? Cioè, se in campo affettivo e relazionale tendono maggiormente a dimenticare, oppure in aree quali quello casalingo o in ruoli generalmente assegnati alle donne? Oppure se le loro dimenticanze riguardano anche l'ambito lavorativo? Mi incuriosce il contesto delle dimenticanze perché il saperlo potrebbe indicare che tipo di memorizzazione viene reputata prioritaria. In altri termini, se la memoria ha a che fare con l'attenzione e quest'ultima con la motivazione, ovvero con l'interesse, potremmo dirigerci verso alcune ipotesi... Non so se sono stata chiara, temo di no. Comunque, grazie per aver avviato questa riflessione!

#2
Foto profilo Dr. Giuseppe Santonocito
Dr. Giuseppe Santonocito

Ciao Elisabetta

Sì, sei stata chiara, ma i ricercatori sembra non si siano concentrati molto sull'aspetto che sottolinei. Non hanno nemmeno evidenziato il campo affettivo/relazionale, di solito portato come stereotipo della dimenticanza maschile. Anche le donne hanno nostrato difficoltà a ricordare date e nomi, solo in misura leggermente minore (ma comunque significativa).

Il questionario conteneva domande su salute globale, sintomi di ansia e depressione e soddisfazione nella vita, oltre al livello di scolarizzazione, e sembra siano queste le variabili più discriminanti.

Per chi fosse interessato, questo è l'articolo in forma integrale:

https://www.biomedcentral.com/2050-7283/1/19

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