Verità (e bugie) dei siti d’incontri
Ogni anno, milioni di perfetti sconosciuti si scambiano confidenze intime attraverso i siti d’incontri. Si tratta della tipologia di siti web a pagamento più visitata in assoluto.
Ogni sito ha regole un po’ diverse, ma il succo è lo stesso: si compone un profilo completo di foto, dati personali, fascia di reddito, scolarizzazione, gusti, hobby e altri dati. Quando qualcuno legge il profilo e lo trova interessante, si riceve un’email e magari si riesce a fissare un incontro.
In molti di questi siti si può specificare il tipo di relazione che si sta cercando: a lungo termine, amore casuale, semplice amicizia.
Due economisti e uno psicologo si sono posti le seguenti domande:
1) Quanto è sincera la gente nel comporre e presentare il proprio profilo personale?
2) Che tipo di risposte riesce a suscitare?
Ali Hortaçsu, Günther J. Hitsch e Dan Ariely hanno analizzato i dati di circa 30.000 utenti provenienti da uno dei principali siti d’incontri statunitense, divisi fra Boston e San Diego.
Il 56% degli utenti erano uomini, la fascia mediana di età fra 26 e 35 anni. Sebbene il campione fosse abbastanza rappresentativo dal punto di vista etnico, l’etnia predominante era bianca. Il campione era anche molto più ricco, alto, magro e bello della media. O almeno questo è ciò che gli utenti hanno scritto di se stessi.
Infatti, più del 4% degli utenti ha dichiarato di guadagnare più di 200.000 dollari l’anno, anche se tipicamente meno dell’1% degli utenti che navigano in internet guadagna tanto, facendo sospettare che 3 su 4 dei ricconi stessero un po’ esagerando.
Uomini e donne hanno scritto nel proprio profilo di essere in media 2,5 cm più alti della media nazionale. Riguardo invece alla media nazionale del peso, gli uomini erano in linea, ma le donne hanno dichiarato di pesare circa 10 kg meno.
Ancor più sorprendente, il 70% delle donne ha dichiarato di avere un look “sopra la media”, compreso un 24% di apparenza “molto bella”. Anche gli utenti maschi erano fantastici: il 67% ha dichiarato di essere “sopra la media”, incluso un buon 21% di “molto belli”. Ciò ha lasciato fuori circa 30% di utenti con look “nella media” e un misero 1% “sotto la media”.
Tali dati suggeriscono che il frequentatore tipico dei siti d’incontri o è un bugiardo, o un narcisista, o un illuso oppure semplicemente resistente al senso della parola “media” (o forse sono tutti realisti; dopo tutto, come ogni agente immobiliare sa bene, la casa tipica non è “incantevole” o “fantastica”, ma se non lo scrivi nessuno te la viene a vedere).
Il 28% delle donne ha dichiarato di essere bionda, una cifra ben al di là della media nazionale. Il che suggerisce fiumi di tintura, menzogne o ambedue.
Tuttavia, alcuni utenti sono stati onesti in modo disarmante.
L’8% degli utenti maschi - circa 1 su 12 - ha ammesso di essere sposato, la metà dei quali “felicemente”. Ma onesto non vuol dire per forza avventato. Degli uomini “felicemente sposati”, solo il 3% circa ha scelto di mettere una foto. L’allettante prospettiva di farsi un’amante evidentemente ha compensato il rischio di farsi scoprire dalla moglie.
“E invece tu che cosa ci facevi su quel sito?” potrebbe ribattere il marito. Ma tanto servirebbe a poco.
Dei tanti modi di non aver successo su un sito d’incontri, il più sicuro è non mettere la foto.
Gli uomini che non hanno messo la foto nel profilo hanno ottenuto un volume di email 4 volte inferiore rispetto a coloro che hanno scelto di metterla. Per le donne la cifra va divisa per 6.
Un uomo mal pagato, con bassa scolarizzazione, che fa un lavoro insoddisfacente, sovrappeso e calvo che decide di inserire la foto nel profilo, riceve sempre più email di quello che dichiara di guadagnare 200.000 dollari l’anno e di essere bello da morire, ma senza foto.
Il dato più triste però è che il 57% degli utenti uomini e il 23% delle donne non ricevono neanche un’email.
I tratti che fanno ricevere molte email non sono una sorpresa per chiunque conosca anche solo un poco la mente umana. Infatti, le preferenze espresse dai frequentatori di siti d’incontri calzano come un guanto sugli stereotipi più logori e comuni di uomini e donne.
Ad esempio, gli uomini che dicono di volere una relazione a lungo termine vanno molto meglio di chi cerca avventure occasionali. E le donne che cercano avventure occasionali vanno forte.
Per le donne, il reddito dell’uomo è terribilmente importante. Più ricco è un uomo, più email riceve. Invece il reddito della donna incontra una preferenza a “U” rovesciata, a campana: gli uomini non vogliono uscire con donne povere, ma quando iniziano a guadagnare troppo sembrano intimoriti.
Gli uomini vogliono uscire con studentesse, artiste, musiciste, veterinarie e celebrità, ma non con segretarie, pensionate, soldatesse o poliziotte. Le donne vogliono uscire con militari, poliziotti e pompieri (effetto 11 settembre), avvocati e direttori finanziari. Le donne evitano operai, attori, studenti, lavoratori nel ramo ristorazione e gestori di hotel.
Per gli uomini, essere bassi è un grosso svantaggio (sarà per questo che così tanti mentono, su questo), ma il peso non è importante. Per le donne invece essere sovrappeso è letale (sarà per questo che loro mentono, su questo).
Per un uomo, avere capelli rossi o ricci è svantaggioso, come essere calvi, ma rasati va bene. Per le donne i capelli sale-e-pepe non vanno bene, bionde invece sì. Nel meraviglioso mondo dei siti d’incontri, una chioma dorata in testa a una donna vale all’incirca quanto una laurea ma, a 50 € la tintura, costa molto meno di qualunque tassa universitaria.
Oltre alle informazioni su reddito, titolo di studio e look, uomini e donne hanno specificato la propria etnia, rispondendo anche a un quesito dove si domandava l’etnia preferita del potenziale partner. Le risposte possibili erano “la mia stessa etnia” o “non importa”.
Circa metà delle donne bianche sul sito e l’80% degli uomini bianchi ha dichiarato che l’etnia non era importante, ma le email realmente inviate hanno raccontato una storia diversa.
Gli uomini bianchi che hanno dichiarato che l’etnia non era importante hanno inviato il 90% delle email a donne bianche. E le donne che hanno risposto “non importa” hanno inviato il 97% delle email a uomini bianchi.
Sarà stato più probabile che l’etnia davvero non importasse a tutte queste persone, ma che non abbiano mai trovato persone non bianche interessanti da contattare, nel sito? Oppure che abbiano dichiarato che l’etnia non importava per apparire più di mentalità aperta nei confronti delle persone della loro stessa etnia?
Fonte: Dan Ariely, Günther J. Hitsch and Ali Hortaçsu. 2004. “What makes you click: an empirical analysis of online dating”. University of Chicago working paper. Cited in: Steven D. Levitt and Stephen J. Dubner. 2005. “Freakonomics - A rogue economist explores the hidden side of everything”. PerfectBound.