Sappiamo ancora amare? La nuova grammatica del cuore...
"Quando troverete qualcuno che, oltre i vestiti riuscirà a spogliare anche la vostra anima ,allora è li che capirete che è amore e non del semplice sesso”.
Alessandro Capozza
La società di oggi, propone un’eroticità facile ed immediata, spesso a scapito della dimensione dell’amore e del sentimento.
In un momento storico, dove gli amori nascono sul web, le emozioni vengono postate su Facebook e le relazioni sono spesso “a termine” e con una data di scadenza, forse dovremmo interrogarci sul significato di questo nobile ed importante sentimento: l’Amore.
Custodisco infinite confessioni di pazienti che si definiscono “single”, ma che in realtà sono semplicemente “soli”: vivono, anzi consumano, amori a termine, amori che durano un fine settimana o peggio ancora una sola notte, sono spesso relazioni che nel loro complicato transito dal virtuale al reale, perdono di fascinazione e di potere e che spesso non fanno altro che regalare a chi le vive, una condizione di solitudine estrema.
E’ vero che oggi ci sono tanti mezzi per vivere le relazioni, ma la natura dei sentimenti non è affatto cambiata.
Oggi l’amore è dominato e condizionato dalla paura di lasciarsi andare, di perdere il controllo, di non essere all’altezza e di non essere abbastanza amati, per questi ed altri motivi, molte persone prediligono relazioni “mordi e fuggi”, a termine, praticamente “usa e getta”, spesso scevre dai sentimenti più profondi.
La capacità e possibilità d’amare è ancora presente e possibile?
Quanta solitudine c' è dietro queste scelte? Sono scelte volute o subite? La paura contro l’amore?
Si tratta di amore vero o di compromessi esistenziali?
Si tratta veramente di amore o della sua brutta copia?
Sono tanti gli spunti di riflessione, sicuramente dalla complessa disamina, ma proverò ad analizzarne alcuni.
L’incontro con l’altro, è innanzitutto un moto interiore, i cui ingredienti fondamentali sono la conoscenza di sé, la capacità di abbandonarsi ai flutti dell’emozione ed alla capacità di “sentire”, più che capire... mantenendo un buon equilibrio tra quello che si vuole con la ragione e quello che si sente con il cuore.
La capacità d’amare profondamente e senza riserve, correla con la nostra più segreta “archeologia dell’amore”, da come siamo stati amati da bambini e da quanto abbiamo interiorizzato questo sentimento: se siamo stati toccati, accarezzati ed amorevolmente allattati e nutriti, se l’affettività nella nostra infanzia apparteneva ai nostri codici comunicativi e da tantissimo altro. Questi elementi, indispensabili per poter amare, rappresentano la “dote affettiva”, che a nostra volta, porteremo dentro la coppia.
Se nessuno ci ha insegnato ad amare è estremamente faticoso, se non improbabile, poter imparare da adulti e soprattutto sarà molto difficile non avere paura di questo dolce e destabilizzante sentimento, di questa sorta di "droga affettiva".
L’amore obbliga alla rinuncia dell’egoismo ed al superamento delle proprie paure, anche quando, durante le crisi di coppia, la vita costringe a fare i conti con la verità.
Una coppia quando attraversa una fase di difficoltà, che sia transitoria o cronica, ha una maggiore predisposizione alla rottura, più che alla riparazione. La riparazione è spesso faticosa, un percorso in salita, che necessita di umiltà ed immenso amore.
La “manutenzione del legame d’amore”, così come la sua ricostruzione, è sempre un percorso irto di ostacoli, compromessi ed impegni obbligatori.
Amare è ancora possibile ed attuabile?
Nell’immaginario comune, ancor di più in quello giovanile, il legame d’amore viene percepito come un vincolo, un freno alla propria esistenza ed a possibili altre relazioni, un limite alla libertà individuale.
Passare da un colpo di fulmine all’altro, da un’avventura all’altra, o peggio ancora da un corpo all’altro… sembra essere meno destabilizzante e fagocitante, in quanto custodisce integro il nucleo più vulnerabile e profondo di sé.
L’Amore necessita di un “cammino comune”, di soste e ripartenze; molte coppie si ritrovano dopo tanti anni insieme, l’uno accanto all’altro, coppie dall’estraneo sapore, senza nessuna condivisione e con tempi e moti psichici totalmente differenti. L’amore non prevede il possesso dell’altro, non è una dimensione data una volta per tutte, ma un lento e continuo mutamento: la passione cambia, si trasforma, talvolta si estingue, basta averne cura e manutenzionarla come se fosse un “prezioso giardino segreto”.
In un’epoca di trasgressioni e di perversioni soft, oggi, la vera trasgressione è amare, donare e sapersi donare.