Il mal di testa del week-end
L’emicrania e le cefalee in genere rappresentano disturbi diffusissimi nella popolazione: si stima che in Italia nel corso della vita ne soffrano il 60,6% degli uomini ed il 75,8% delle donne e che ben 1/3 delle richieste di visita neurologica sia legato a questo tipo di disturbo.
La cefalea cronica è un’importante causa di disabilità e di assenza dal lavoro e la sua origine può essere di natura organica o psicologica (stress e tensioni di varia origine) o mista, a seconda delle caratteristiche dell'individuo.
Perché il mal di testa arriva nel fine settimana?
In molti casi il mal di testa compare con una frequenza che investe sia i giorni feriali che quelli festivi, ma alcune persone soffrono di cefalea principalmente quando non lavorano e cioè nei giorni di festa, di ferie e nei giorni di riposo settimanale.
Uno studio presentato al 43° Convegno della Società Italiana di Neurologia si è occupato di questo tema e ha indagato il fenomeno rivelando che, mentre le donne soffrono più degli uomini di cefalea muscolo-tensiva, se consideriamo solo la cefalea del week-end le percentuali si rovesciano e il problema riguarda per il 70% soggetti di sesso maschile e per il 30% di sesso femminile.
Da cosa dipende il mal di testa della domenica?
Le cause sono molteplici:
- cambiamento dei ritmi sonno-veglia, riduzione o ampliamento delle ore di sonno, spostamento dell’orario di coricamento e di risveglio
- "scaricamento" dello stress accumulato durante la settimana, che si può lasciar emergere quando non si è concentrati su un obiettivo lavorativo e dare il meglio di sé
- difficoltà a prendersi una pausa, legata alla necessità psicologica di essere iperattivi e impegnati costantemente, che spesso maschera un disturbo di tipo depressivo
- tensioni con i familiari, che si vivono molto più intensamente quando si trascorre la giornata a casa.
Quest’ultima causa in particolare è determinante in molti casi, anche se alcune persone preferiscono attribuire la cefalea ad altro e cercare cause esclusivamente fisiche. Quando il clima familiare non è disteso ed è presente un grado di conflittualità significativo – in particolare nella coppia – è molto probabile l’insorgenza di sintomi psicosomatici che segnalano il disagio determinato da quel contesto affatto sereno e riposante.
Per approfondire:Il sesso può causare il mal di testa?
Perché proprio il mal di testa?
Il mal di testa è uno dei malesseri psicosomatici più diffusi fra le persone che hanno molte preoccupazioni e responsabilità: la testa che fa male è una testa "piena di pensieri che fanno male", che può simbolicamente diventare tanto pesante da costringere i muscoli del collo ad un superlavoro per sorreggerla.
Da qui nasce la “cervicale” (da non confondersi con l'artrosi cervicale!), condizione di tensione acuta dei muscoli di collo e nuca che provoca un tipo di mal di testa molto fastidioso e persistente, spesso resistente alla maggior parte dei farmaci.
La cefalea muscolo-tensiva può riguardare anche altre zone del capo, come ad esempio la fronte o l’occhio, e deriva sempre dalla contrattura di muscoli che reagiscono allo stress psicofisico dell’individuo.
Cosa fare per la cefalea del week-end?
È importante prima di tutto abolire quelle abitudini che possono favorire l’insorgenza del disturbo, come il consumo eccessivo di alcool e lo spostamento rilevante degli orari di coricamento e risveglio.
Puntare la sveglia ad un orario ragionevole anche se si può dormire fino a tardi aiuterà a non sentirsi paradossalmente stanche e appesantiti dal troppo sonno in orari non consoni.
Anche l’attività fisica svolta nel fine settimana non deve essere eccessiva, se non si ha l’abitudine di fare sport anche durante gli altri giorni.
Il consiglio più importante però riguarda l’analisi della propria situazione familiare e lavorativa, oltre che sociale, ponendosi queste domande:
- sto bene con la mia famiglia? Se la risposta è no, cosa non va? Di cosa sono insoddisfatto? Come posso cambiare la situazione?
- che rapporto ho con il mio lavoro? Mi sembra di non valere o mi sento svuotato quando non sono in attività? Cerco di portarmi il lavoro a casa perché entro in crisi se cerco di “staccare”? Quali sono i miei hobby e che importanza attribuisco loro? Quali sono le mie valvole di sfogo?
- come sono i miei rapporti con gli altri? Ho dei rapporti d’amicizia soddisfacenti? Soffro la solitudine nei giorni in cui non sono impegnato?
Queste domande sono molto utili per fare un check-up alla propria vita e comprendere se qualcosa non va, perché questo potrebbe proprio essere la causa della cefalea, sia che si manifesti nel week-end, sia che compaia in altri momenti.
La consulenza di uno psicologo può essere di grande aiuto quando la tensione porta a sviluppare sintomi fisici provocati dallo stress e da disagi relazionali e personali che influenzano il benessere psicofisico.
Uno strumento molto utile per combattere la cefalea muscolo-tensiva – come tutti gli altri sintomi psicosomatici – è poi il Training Autogeno, una tecnica di autodistensione che, se ben appresa e praticata con regolarità, consente di risolvere il problema senza il ricorso a farmaci e di prevenirlo.
Combinare consulenza psicologica e tecniche di rilassamento è in molti casi la strategia più efficace per risolvere il problema.