Qualità contro quantità... contabilità "sotto le lenzuola"
Una recente ricerca svolta dall’università del Texas e pubblicata dalla rivista Archives Sexual of Behavior, investiga le abitudini sessuali di uomini e donne, comparandole e differenziandole.
Sono stati analizzati ed adoperati i dati di tre diversi studi condotti dai ricercatori che si sono occupati delle ricerche, per un totale di ben 25mila persone.
I risultati evidenziano che esiste una marcata differenza tra il mondo maschile e quello femminile.
I tre dispiaceri maggiori per gli uomini sono infatti:
1 - Essere stati troppo timidi nell’approccio con una possibile partner.
2 - Non essersi mostrati più `avventurosi´ sessualmente durante la loro vita o anche in seno alla singola avventura di una notte.
3 - Avere avuto poche partners, ma soprattutto poche “avventure sessuali”.
Da questo elenco emerge che le preoccupazioni maggiori degli uomini sono prevalentemente correlate all’aspetto squisitamente “quantitativo”.
Per le donne invece, spesso influenzate dai retaggi culturali e dall’aspetto dell’immagine sociale, le preoccupazioni maggiori sono:
1 - Aver perso la verginità con il partner sbagliato
2 - Aver tradito il proprio partner
3 - Essere state troppo precipitose sessualmente.
I dati dimostrano chiaramente che le preoccupazioni maggiori al femminile, sono invece chiaramente correlate all’aspetto “qualitativo” delle relazioni e della sessualità.
Da clinico che si occupa stabilmente di coppie e sessualità, la ricerca mi fa riflettere su alcune punti:
- La vita sessuale deve essere obbligatoriamente analizzata, valutata e monitorata?
- Esiste veramente una netta differenziazione tra uomini e donne sotto le lenzuola?
- Queste differenze così marcate, sono veramente genere/correlate o società/determinate?
- Un uomo per essere definito tale, deve obbligatoriamente avere rapporti sessuali plurimi e seriali?
- Una donna per aderire ad un modello di perbenismo condiviso, deve invece evitare di scindere il sesso dall’amore?
Oggi, forse più di ieri, la vita intima e sessuale, ha veramente bisogno di nutrimento e di sentimento.
Dando uno sguardo alla pandemia di disfunzioni sessuali di questo ultimo decennio, soprattutto giovanili, si capisce che la sessualità necessita di più armonia, coinvolgimento, amore e passione e non di puro edonismo legato a scissioni corpo-mente.
L’Amore continua a rimanere sempre e comunque il più potente afrodisiaco.
Concludo l’articolo con una bellissima frase, che a mio avviso descrive nel modo migliore il senso della sessualità vissuta all’insegna dell’amore:
“Nascono legami che vanno al di là del contatto fisico, della vicinanza e della vista. Percorrono strade invisibili, fino ad arrivare nella testa.
Si diramano in tante viuzze chiamate: comprensione, “ascolto”, telepatia, empatia, appartenenza.
Quello che trasmettono è paragonabile a un “amplesso mentale”, coinvolgono talmente tanto da riuscire ad appagare ogni mancanza tangibile.
E’ raro viverli ma, quando arrivano è bene farsi possedere, perché è molto facile conquistare un corpo, ma non altrettanto si può dire della conquista della mente."
M. Ayukawa