Si può prevenire l'eiaculazione precoce? Quell'incontrollabile fretta del piacere...

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo
  • Hai uno scarso controllo sul riflesso eiaculatorio e sull’orgasmo?
  • Hai paura di fare una brutta figura?
  • Eviti l’intimità per timore di durare poco e di non riuscire a portare a termine il rapporto?
  • Confidi nel secondo rapporto sessuale, per recuperare e per procrastinare l’orgasmo?
  • Pratichi l’autoerotismo per aiutarti a durare di più?
  • Credi di non soddisfare la partner per la velocità della tua intimità?

Se ti riconosci in una o in più di una di queste domande, probabilmente si tratta di “eiaculazione precoce”.

Diagnosi

L'eiaculazione precoce è una disfunzione sessuale della fase dell'orgasmo e va diagnosticata dall'andrologo, l’esclusione di cause organiche o infiammatorie, consente poi di stabilire di concerto, quale protocollo terapeutico calibrare per quel paziente/coppia, per la “risoluzione” del disagio psico/sessuologico.

L’aspetto diagnostico dell’eiaculazione precoce, è estremamente complesso, perché collude con variabili soggettive, spesso difficilmente quantizzabili ed oggettivabili.
L’esperienza della precocità inoltre, correla ad una dimensione di imbarazzo, vergogna e pudore e viene spesso confusa con foga ed eccesso di passione, che sfociano poi in una catastrofica e poco appagante intimità.

E’ indispensabile ai fini diagnostici, investigare il tempo oggettivo dell’eiaculazione, il tempo di latenza dell’eiaculazione intra-vaginale, detto IELT (il numero di spinte in ambiente vaginale), l’incapacità da parte del paziente a “procrastinare il punto di non ritorno eiaculatorio”, quindi la dimensione dello scarso controllo e la variabile associata alla dimensione della soddisfazione del paziente e della partner durante l’intimità.
Durante l’anamnesi vanno accuratamente approfonditele dinamiche che caratterizzano la coppia e la capacità di gestione dell’ansia da parte del paziente. 

Cause correlate all’eiaculazione precoce

Per quanto riguarda le cause, in ambito sessuologico, si parla sempre di multifattorialità. In clinica vi sono infatti, diverse cause, a vari livelli, che interagendo tra di loro, producono e mantengono il disturbo psico/sessuale.

Tra le più frequenti annoveriamo: cause da cattivo apprendimento sessuale, cattiva gestione dell’ansia, cause psichiche, relazionali/di coppia, stili di vita inadeguati spesso alcool, droghe, fumo, diventano nemici per la salute sessuale stessa. 
Per ogni disfunzione sessuale, dobbiamo sempre analizzare i fattori predisponenti, fattori precipitanti ed i fattori mantenenti”, più la “storia del disturbo”; soltanto così abbiamo un quadro esaustivo del paziente e del suo disagio sessuale.

Oggi in clinica, il modello interpretativo maggiormente consono all’e.p. è sicuramente quello multifattoriale, non si può infatti identificare un’unica causa scatenante, ma si tengono presenti cause intrapsichiche, relazionali e stili di vita, spesso inadeguati, che contribuiscono soprattutto al mantenimento della disfunzione. 

Uomo, donna ed eiaculazione precoce

Solitamente a far peggiorare le cose ed a far latitare nel tempo la richiesta di visita specialistica, è il pudore misto ad imbarazzo e vergogna che paralizzano i partners e gli vietano la possibilità di avere coscienza della problematica.

L’evitamento del problema, porta spesso alla cronicizzazione del problema stesso, facendo precipitare la coppia in un circolo vizioso di collera e riluttanza che comprometterà prima e distruggerà dopo, la sfera del piacere sessuale e relazionale. 
Oggi, il panorama scientifico, dedica una notevole attenzione alla dimensione relazionale del disturbo sessuale, sia per quel che riguarda l’insorgenza del sintomo, sia per il mantenimento della disfunzione ed ovviamente per la risoluzione del problema.

Un rapporto coitale e relazionale disfunzionale, una precocità che tende a mortificare il piacere, alla lunga corroderà ed azzererà il desiderio, creando un doloroso e pericoloso “silenzio del corpo e dei sensi”. 

Cure possibili

Ogni protocollo terapeutico non è omologabile ed estendibile a tutti i pazienti, deve essere personalizzato e rappresentare infatti un “abito giusto, su misura” da poter indossare in ogni occasione.

L'approccio terapeutico, potrebbe essere:
- counseling psico-sessuologico
- psicoterapia
- terapia di coppia ad orientamento sessuologico
- trattamento integrato( farmacoterapia e terapia mansionale)
- farmaco on de mand (cioè al bisogno), di cui si occupa l’andrologo di riferimento. 

Conclusioni

Si può prevenire l’eiaculazione precoce?
In assenza di un’adeguata educazione emozionale e sessuale, che permette la conoscenza della risposta sessuale, alle prime avvisaglie di “malessere sessuale”, è sicuramente meglio evitare di cercare online possibili cure, spesso avulse dal paziente stesso, diventa indispensabile invece rivolgersi ai clinici di riferimento, effettuare una scrupolosa diagnosi e solo dopo capire se si tratta di e.p, di falsa/pseudo e.p, di un apprendimento inadeguato o di una vera e propria disfunzione sessuale, per stabilire poi il da farsi.

 

Suggerisco le seguenti letture, tra le quali una del Dr.Beretta, andrologo, in quanto la natura multidimensionale della sessualità umana è tale da imporre un inquadramento e un “approccio terapeutico integrato” al soggetto portatore di  un disturbo sessuologico:


Data pubblicazione: 30 settembre 2013

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