Divorzio low-cost: oggi il divorzio diventa rapido...

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

In un momento storico dove tutto si fa di fretta ed a buon prezzo, anche il divorzio cambia veste. Il divorzio adesso è breve ed anche economico.

Basta prendere una casa all'estero, cambiare residenza per qualche mese ed il gioco è presto fatto.

E se proprio non si può cambiare residenza, anche un risolutivo e romantico “pre-separazione” fine settimana ad Amsterdam o in Romania può essere bastevole.

E così, dalla chiesa all’aeroporto, il passo diventa breve e molte coppie, alle prime avvisaglie di mareggiate matrimoniali, cercano queste rapide soluzioni.

I tempi odierni, obbligano alla fretta, ma in campo emozionale, psichico e relazionale la fretta non è mai una buona consigliera.

Un divorzio dovrebbe essere sempre associato e soprattutto seguito, da un “divorzio psichico”, processo lento, tormentato e spesso dalla difficile elaborazione, che obbliga i partners a fare i conti con ben altro dalle semplici pratiche burocratiche. 

L’Italia, mantiene una posizione di tipo conservatore, dalla separazione al divorzio il tempo “deve” esserci e deve dare la possibilità ai coniugi di riflettere, di elaborare e magari, perché no, di ricongiungersi.
All'estero invece, si preparano veri e propri “pacchetti low cost”, pacchetti che prevedono un “all inclusive”, per sbrigare le pratiche in poco tempo e senza troppe complicazioni, alimentando così il fenomeno del “turismo divorzile”.

Questi dati sono avvalorati dalle testimonianze dell’ Ami (Avvocati matrimonialisti), secondo le quali, soprattutto in Romania, stanno sorgendo vere e proprie agenzie, del tutto legali, che invitano a divorziare al massimo con 4.500 euro, contro i 7.000 della Spagna, i 13.000 della Francia e i 15.000 dell'Inghilterra. Personalmente da clinico che si occupa stabilmente di coppie, affettività e relazioni, trovo questa soluzione veloce e low-cost, poco utile e soprattutto non consona alle dinamiche di coppia.

Le coppie in fase di separazione, vengono spesso mosse dalla rabbia, dall’astio, dall’acredine e gli “agiti” prendono il posto dell’elaborazione, invitandoli a disfarsi dell’altro a poco prezzo e velocemente.
Il divorzio ha un impatto notevole sulla vita psichica dei partners, su chi lascia e su chi viene lasciato, su chi lo desidera e su chi lo subisce, infligge infatti ferite atroci nei coniugi e nei figli, che diventano spesso il sintomo offerto del disagio coniugale.

A mio avviso, prima del legale, la coppia dovrebbe rivolgersi ad un clinico, che sappia accogliere, ascoltare e decodificare il loro dolore o la loro rabbia, nel tentativo di far luce su dinamiche spesso di non facile lettura, ma che possono dipanare i fili che ostacolano una possibile riconciliazione o una serena separazione.

 

Per approfondimenti, suggerisco le seguenti letture:

Data pubblicazione: 16 settembre 2013

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