Tirare i remi in barca salva i reni?
Il rene è un organo che lavora in continuazione e sicuramente lavora anche molto. In 24 ore i reni producono circa 180 lt di filtrato a livello dei glomeruli dei quali ne riassorbono circa 178,5, producendo infine soltanto più o meno 1,5 lt di urina. Di notte il rene non sembra godere di uno stato di relativo riposo come altri organi. Il rene è circondato da una spessa capsula adiposa che ha funzioni di sostegno e di protezione. Ipotizzo tuttavia che questo cospicuo rivestimento di grasso possa servire anche alle esigenze energetiche del rene che probabilmente sono molto elevate.
C’è probabilmente una relazione tra dispendio di energie e funzionalità renale. Al riguardo la Medicina Tradizionale Cinese ritiene che alla nascita ci venga trasmesso con meccanismi ereditari un “quantum” di energia che dovrebbe garantirci un “tot” di anni di vita, variabile da individuo a individuo, e che questa energia sia in stretta relazione logistica con i reni e la loggia renale. Né è da dimenticare che in varie malattie renali venga prescritto dai medici il riposo, a volte molto rigoroso.
Due ricerche effettuate dalla Glaxo-Wellcome S.p.A. Italia nel 1994 con il Test sulla Qualità di Vita SF-36 e da me ripetute nel periodo 2004-2005, appaiono avvalorare questa ipotesi. Le ricerche della Glaxo sono riportate nel Manuale del Test.
Il test SF-36 è un questionario che valuta la percezione soggettiva dell’individuo riguardo il proprio stato di salute, intesa nelle sue accezioni fisico - psichica - sociale. Ai fini che ci interessano prenderò in esame soprattutto 3 delle 8 scale del test che misurano vari parametri e precisamente le scale denominate AF (Attività Fisica), RF (Ruolo e salute Fisica) e VT (Vitalità).
Riporto di seguito il significato dei Concetti e dei Punteggi (Alto e Basso) delle suddette scale:
Attività fisica (AF) Punteggio Alto: Esercita tutti i tipi di attività, comprese le più impegnative senza alcuna limitazione dovuta alla salute Punteggio Basso: Estremamente limitato nell'esercizio di tutte le attività fisiche, compreso il fare il bagno o il vestirsi, a causa della salute
Ruolo e salute fisica (RF) Punteggio Alto: Nessun problema con il lavoro o con altre attività quotidiane a causa della salute fisica. Punteggio Basso : Problemi con il lavoro e con altre attività quotidiane a causa della salute fisica
Vitalità (VT) Punteggio Alto: Si sente sempre brillante e pieno di energia Punteggio Basso: Si sente sempre stanco e sfinito
La Glaxo ha effettuato nel 1994 uno studio su 87 pazienti in dialisi ospedaliera confrontando i valori ottenuti all’SF-36 con quelli della Popolazione generale. Tutte le 8 scale del Test presentano nei dializzati valori significativamente inferiori a quelli della Popolaz. Gen..
Precedute solo dalla scala SG che valuta lo Stato di salute in generale, le scale AF e RF presentano i maggiori scostamenti dai corrispondenti valori della Popolazione (valori di z rispettivamente di -10,41 e -9,48). Volendo fare una graduatoria delle scale in merito ai loro scostamenti dalla Pop. Gen., la scala VT occupa la sesta posizione (z= -5,13). I valori “z” indicano quanto le medie del campione si discostino da quelle della Pop. Gen.. Appare già quindi in questa ricerca, considerando i vari valori di “z”, una certa incongruenza tra percezione soggettiva delle proprie energie e effettiva capacità di svolgere attività fisiche che richiedono dispendio di energia.
Questa incongruenza tra le scale VT, AF e RF appare molto più evidente in una ricerca successiva della Glaxo, sempre del 1994, su un campione di 90 soggetti che avevano ricevuto un trapianto. In questo caso, le scale AF e RF sono sempre statisticamente e significativamente minori rispetto a quelle della Pop. Gen, anche se in misura minore rispetto allo studio precedente (z rispettivamente di
-6,66 e -4,31), ma la scala VT risulta invece addirittura significativamente superiore a quella della Pop. Gen (z= +3,63). Il valore di Vt in questo secondo studio risulta anche il maggiore in assoluto rispetto a misure della stessa scala rilevate negli altri 16 studi riportati nel Manuale del Test ed effettuati su diverse patologie.
I dati delle due ricerche della Glaxo sono stati sostanzialmente confermati da due mie ricerche successive condotte nel periodo 2004-2005, anche se gli scostamenti dalla Pop. Gen. risultano in media minori.
In una mia ricerca su 41 soggetti in dialisi ospedaliera le scale AF e RF sono quelle che presentano, dopo la scala SG, i maggiori scostamenti dalla Pop. Gen., ma stavolta sono immediatamente seguite dalla scala VT.
In un mio studio su 64 soggetti con trapianto i valori di AF e RF risultano sempre significativamente inferiori a quelli della Pop. Gen (valori “z” rispettivamente di -2,86 e -7,99), ma il valore della scala VT coincide praticamente con quello della Pop. Gen. Permane e si evidenzia più o meno nei vari studi un’incongruenza tra le scale VT e le scale AF e RF.
Nel mio studio sui soggetti in dialisi ho effettuato anche 16 colloqui clinici con altrettanti pazienti. Da questi colloqui è emersa con molta frequenza una modalità di porsi dei pazienti nei rapporti sociali che potrei definire “molto generosa”. Essi hanno spesso riferito di essere stati grandi lavoratori, di aver speso una notevole mole di energie nel lavoro, per la società e/o per la famiglia; in definitiva hanno frequentemente fornito un ritratto di se stessi come persone che hanno “dato” molto e che spesso non hanno ricevuto un pari contraccambio in termini di denaro, assistenza, gratitudine ecc..
Tali dati emersi dai colloqui ben si accordano con i punteggi, osservati nei vari studi, della scala VT che risultano relativamente e piuttosto incongruentemente elevati. Essi si accordano anche con i punteggi di un’altra scala del test, finora non menzionata, la scala AS che misura le Attività Sociali. La scala AS, nei vari studi di cui si è parlato, ha un andamento simile a quello della scala VT.
E’ pertanto possibile ipotizzare che i soggetti che sono andati incontro a insufficienza renale abbiano un’alterata percezione per eccesso delle proprie energie, che abbiano investito in attività fisiche e psichiche più energie di quante il loro organismo era effettivamente in grado di spendere restando in equilibrio e che molte di queste energie siano state spese in attività a favore del prossimo e della società (attività sociali). Caratteristiche di personalità quali eccessiva generosità e altruismo costituirebbero pertanto un fattore di rischio per la salute dei reni.
“In medio stat virtus” e la prevenzione dell’insufficienza renale comincia presumibilmente anche e forse soprattutto dalla psiche.
Tabelle e grafici dei vari studi sono disponibili sul Manuale del Test SF-36 e al link http://www.cisp.info/697.mht, in un altro mio articolo più esteso nei contenuti, ma più complesso nell’esposizione.
BIBLIOGRAFIA
G. Apolone, P. Mosconi, J.E. Ware Jr, Questionario sullo stato di salute SF-36. Guerrini e Associati, Verona 1997
V. Sciubba, Qualità di vita e caratteristiche di personalità in soggetti in dialisi e con trapianto renale. Due studi osservazionali. Rivista telematica semestrale di Psicologia e Psicoterapia CISP n. 17//2011