L'Amore Eterno esiste e si trova in chat...

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Recentemente l'accademia nazionale delle scienze (nasonline.org) ha pubblicato i dati di una ricerca secondo la quale le coppie nate online durano di più, sono più felici e più capaci di amare nel tempo.

Nell' immaginario comune, però, le cose cambiano notevolmente, la considerazione è che “amore” e “web” siano l'uno il contro altare dell'altro.

L'amore prevede intimità, tatto, sguardo ed olfatto, il web invece sembra esercitare un ruolo quasi metafisico dove l'approccio immediato e disinibito attraverso un monitor, favorisce l'idealizzazione dei sentimenti, del romanticismo e la mancanza di barriere emotive, lascia spazio ai desideri più nascosti. Tutto questo naturalmente a discapito di sensazioni vere, tangibili, reali, fisiche e mentali.

La ricerca in questione, sembra sfatare questo luogo comune e conferma che in realtà online, i potenziali partners si sentono più liberi di essere loro stessi, sviluppano e mantengono comportamenti improntati ad autenticità, oltre ad essere meno timidi ed impacciati.

 "La ricerca dell'anima gemella ha cambiato veste adattandosi ai tempi dell' etere”

Negli anni novanta, le anime sole, si recavano presso le "agenzie matrimoniali", luoghi deputati all' accoglienza ed alla ricerca del potenziale partner perfetto o quantomeno consono alla vita di coppia. Oggi le vecchie agenzie, transitano nel web, diventando "siti per incontri", luoghi "invisibili e riservati" per facilitare conoscenze e per lenire solitudini sentimentali.

I siti per incontri, rappresentano un mercato in crescente aumento:
in Italia 2,8 milioni di utenti utilizzano i portali per single, mossi dalla segreta speranza di incontrare l' amore eterno.

Alcune considerazioni entrando nel dettaglio della ricerca

La ricerca è stata condotta su 2000 matrimoni avvenuti tra il 2005 ed il 2012.

Uno studio longitudinale ha dimostrato che il tasso di divorzi è maggiore per le coppie che si sono conosciute nel reale, con dati che attestano il 5,9 per cento dei divorzi per le "coppie virtuali", contro il 7,6 percento delle coppie formatesi nel reale.

Quali sono le dinamiche che abitano gli amori via web?

Chi frequenta assiduamente i siti per incontri è solitamente afflitto da una "solitudine mascherata", trattasi di uomini e donne "sole", più che "single", che delusi ed amareggiati dalle pregresse esperienze, decidono di traslare le loro aspettative ed i loro desideri, dal mondo reale al mondo virtuale.
I protagonisti di questa ricerca, immaginano di avere una nuova opportunità nella vita, sperano di innamorarsi realmente e di vivere la fortunata esperienza di essere sedotti da “altro”, oltre che dal semplice aspetto fisico.

Nel loro immaginario, emozionalmente più predisposti, mettono a nudo la propria anima, preparandosi ad incontrare il vero Amore, l'amore desiderato e mai incontrato nella vita reale.

Rischi ed effetti collaterali degli amori in chat

Non sempre poi, aspettative e realtà si incontrano e non sempre il virtuale coincide con il reale.
La seduzione dell' etere, spesso funge da "amplificatore emozionale" e la distanza fisica unitamente alle proibizioni correlate all'incontro, estremizzano ogni forma di desiderio.

La ricerca dimostra che non bisogna avere pregiudizi circa gli incontri avvenuti online, può infatti accadere che un tuffo al cuore stravolga la vita dei protagonisti di questi "amori" e che un incastro perfetto, tra immaginario e realtà, si trasformi poi, in un' "alchimia emozionale" durevole per il resto della vita.
Le dinamiche di una coppia, che nasce a casa di amici, al bar o via etere, sono tante e tali, che generalizzare è veramente impossibile e toglierebbe valore al suo unico ed irripetibile patrimonio psichico, emotivo ed erotico.

Data pubblicazione: 23 luglio 2013 Ultimo aggiornamento: 23 agosto 2013

17 commenti

#2
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Dr. Antonio Vita

Sì, afflizione da parte di una solitudine sofferta e che angustia il soggetto. Mi spingo più avanti: anche le nostre presenze qui, nel sito di Mi, e le diatribe che ne nascono, sono spesso date da una solitudine professionale non colmabile diversamente.

#3
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Dr. Salvo Catania

Mi intriga molto questo tema e non certo perché sia interessato ad una nuova esperienza matrimoniale.
Mi interessa sotto ben altro aspetto che esula dallo scopo di questa news .
Avevo già inserito questa voce bibliografica sul mio blog

https://www.medicitalia.it/blog/senologia/3598-esiste-l-empatia-online-altroche.html

già da una decina di giorni prima che venisse pubblicata questa tua news

[54) “Marital satisfaction and break-ups differ across on-line and off-line meeting venues”, in Proceedings of the National Academy of Sciences” 2013
http://www.pnas.org/content/110/25/10135
]
a sostegno di alcune mie affermazioni cioè a favore dell’esistenza della empatia virtuale e quindi in aperto nettissimo contrasto con alcuni tuoi colleghi negazionisti.

Ora io non entro nel merito delle interpretazioni date in questa pagina perché non è questo il tema della discussione, ma se teniamo conto dei dati dello studio l’evidenza più importante è che il tasso di fallimenti dei matrimoni sia superiore per quelli in cui la relazione iniziale si è verificata nel mondo reale rispetto a quelle iniziate come virtuali.

Mi permetto di fare una ipotesi : io sono rimasto all’acronimo antico anglosassone Chreat che contempla tutte le caratteristiche principali per un “duraturo matrimonio” (Chemystry, Hedonism, Acceptance, Respect, Trust, EMPATY) e , la mia è una domanda e non è una affermazione , se fosse proprio l’EMPATIA VIRTUALE il fattore principale della relazione che porta ad un più elevato tasso di durata del matrimonio ?

Perché certamente nella relazione virtuale la chimica manca, l’edonismo è più sfumato, e la fiducia e la lealtà non sono state ancora sottoposte al vaglio del reale.

Se hai un parere a tal proposito ti sarei grato se oltre che qui tu potessi trascriverlo su

https://www.medicitalia.it/blog/senologia/3598-esiste-l-empatia-online-altroche.html

dove stiamo discutendo sull’empatia virtuale.
Grazie mille

#4
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Dr.ssa Valeria Randone

Ciao Salvo,
alle tue interessanti domande, non ho delle risposte certe...
L' amore, le coppie,l' alchimia di un incontro, che sia virtuale o reale, è così complesso che comprenderne in assoluto le dinamiche è un compito arduo, che necessita uno studio continuo e soprattutto di pari passo con le modifiche epocali.
L' etere ha sicuramente stravolto il modo di approcciarsi all' altro, forse l'evitamento visivo, facilità un avvicinamento emozionale, forse lenisce solitudini mascherate, forse l' assenza di fisicità, rende i partners più autentici, non so dirti con certezza...
È un mondo nuovo, ancora da studiare e tanto.
Grazie per le tue interessanti riflessioni
Un saluto

#5
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Ex utente

La maggior parte dei frequentatori di siti di incontri on-line sono persone con problemi di vario genere. La facilità di relazionarsi con altri utenti, uomini o donne che siano, fa si che non ci si fermi mai ad approfondire con nessuno/a per cui si finisce per rimanere a vita alla ricerca di quello che spesso esiste solo nella propria fantasia ma non certo si troverà in una chat. Nascono flirt di una sera, una settimana e poi si ricomincia nella ricerca mai interrotta. Non nasce nulla on-line perchè ci sono solo questo genere di persone, se vogliamo "malate".

#6
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Dr.ssa Valeria Randone

Gentile Utente,
la ringrazio per il Suo intervento.
Personalmente non credo che l'etere sia un contenitore di persone sole e "malate", ma un luogo per scambi, incontri ......
Anche nella vita reale, ci sono uomini e donne allergici" al reale coinvolgimento.....eterni Peter Pan...
un saluto
Valeria Randone

#7
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Ex utente

Dr.ssa Randone da quel che scrive e dalla sua affermazione l'"Amore Eterno esiste e si trova in chat" deduco che lei non ha mai avuto esperienza di tal genere o forse fa riferimento alle chat di facebook dove in fondo sai chi è l'interlocutore ma le assicuro, per esperienza, che nelle chat di incontri per "cuori solitari" ci sono solo persone con problemi. Una persona senza alcun tipo di problema esce fa un pò di vita ociale e incontra. La percentuale più alta dei frequentatori di chat è di persone separate, donne con figli al seguito che nessuno vuole accollarsi o esteticamente decisamente poco piacevoli o disoccupate in cerca di chi le mantenga. Le persone più giovani sono di piccoli paesi di provincia dove non hanno possibilità di molte conoscenzae ma dopo il primo impatto con la chat e i frequentaori, sparisce. Chi ci rimane è perchè solo nascondendosi dietro un monitor trova qualcuno disposto a chiaccherare "virtualmente". Molto spesso una persona può apparire simpatica e carina con messaggi e foto, oppure risultare anche antipatica ma nella realtà le situazioni molto spesso sono ben differenti. Io credo nella empatia a pelle, nella gratificazione dei cinque sensi, tutte cose che puoi provare solo avendo di fianco la tua interlocutrice. C'è invece chi chatta per settimane per paura di farsi vedere ed essere così giudicato. Queste persone spesso danno di loro un'immagine decisamente positiva finchè costretti dalle continue richieste per un incontro live devono decidere per una risposta positiva. E qui casca il palco. Più dell'80% delle persone che fanno un incontro di chat, non arriva al secondo. In questi casi, di solito, si consuma qualcosa da bere in un bar e si cerca di svignarsela il più presto possibile. Poi ci sono anche quelli "furbi” che si nascondono o fanno gli "gnorri" non facendosi riconoscere finchè non hanno visto chi effettivamente c'era dall'altra parte dello schermo, una volta individuato decidono sul da farsi. In questi casi si vedrà scomparire come un fantasma il caro amico che non vedeva l'ora di collegarsi per chattare con noi.
Termino dicendole che: "Il vero amore non lo si cerca, arriva!" e non certo tramite una conoscenza di chat.

#8
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Dr. Antonio Vita

Mi rivolgo agli arguti autori intervenuti nel dibattito in qualità di Utenti con i loro due interventi sopra riportati per porre questo quesito:
"Vi sembra necessario o quanto meno opportuno che i medici e gli specialisti di Medicitalia mostrino una loro foto-tessera nel sito? Cosa pensate di chi invece, operante in Mi, non ha una foto che accompagni i suoi dati e le sue specializzazioni?
E cosa pensate di psicologi e psicoterapeuti che nascondono la propria immagine, "gli oscuranti", e rifiutano di mostrare il loro ritratto in un'innocente foto-tessera? Non credete che in quanto psicologi e psicoterapeuti dovrebbero avere il "coraggio" o l’audacia, se proprio ce ne fosse bisogno, di mostrare i propri connotati, qualsiasi essi siano?”
Chiedo scusa alla collega autrice dell’articolo se prendo occasione della sua ospitalità per porre un quesito che poco c’entra con quello da lei espresso nel suo scritto o ci rientra soltanto in parte).

#9
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Ex utente

Dr. Antonio Vita, dato che pone a me la domanda, le rispondo. In parte il suo quesito è anche pertinente all'articolo di discussione. La foto non conta nulla, nè per i medici, nè per gli utenti delle chat e sa perchè? Perchè le foto non dicono niente. Sia i medici su questo sito, sia gli utenti delle chat mettono foto nel loro profilo che li/le ritraggono in foto spesso datate e nella lro migliore esperessione poi nel reale li incontri e stenti a credere che siano la stessa persona. Questo vale ovunque. Per mia "sfortuna" nell'ultimo periodo sono stato colto da diversi problemi di salute e i medici incontrati che hanno un sito internet (ormai quasi tutti) avevano foto di almeno 10 (o più) anni prima ed erano irriconoscibili dal vivo. Idem mi è capitato per le donne che ho conosciuto in chat, avevano foto di decine di anni prima! Francamente penso che la bellezza è uno schizzo, è il carattere di una persona a farne un capolavoro!. Nel caso specifico dei medici credo che poco interessi che faccia uno abbia, che sia bello o un mostro, quanto che sia un bravo diagnosta, serio, accurato, che sappia ascoltare il paziente e che abbia la pazienza e la capacità di farsi capire. Spesso si va via da una visita specialistica e non si è capito nulla per soggezione e per modi di fare burberi o per la poca voglia del medico di farsi comprendere dal paziente. Nelle chat è la stessa cosa, meglio non vederla prima la foto che vederne una che poco ha dello stato reale di una persona. La realtà deve mettere subito da parte il virtuale perchè altrimenti si fantastica con una deluzione certa. Ecco perchè nelle chat non nasce nulla di serio, altro che amore! Ovviamente ci sono rarissimi casi dove può accadere e dura tutta la vita, o meglio, la restante vita perchè si parla di persone di mezza età. Molto meno probabile che duri in eterno tra coppie di giovane età. Ecco io cambierei il titolo dell'articolo con "L'Amore Eterno tra 50 enni esiste e si trova in chat!", sarebbe un tantino più credibile.

#10
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Dr.ssa Valeria Randone

Gentile Utente,
la foto rappresenta la fisicità, il mezzo, amplificato e nutrito dall'interiorità, mediante il quale ci rapportiamo al mondo.
Bella, brutta, sfiorita, datata....non è determinante, ma è sicuramente il primo "incontro" con chi ci ascolta e guarda, che sia virtuale o reale.
I lineamenti, lo sguardo, la gestualità(nel reale)ci rappresentano e parlano di noi.
Le dinamiche della chat e degli incontri online, non andrebbero
ghettizzate a priori, possono rappresentare l'incontro alchemico della vita, l'avventura, la delusione, altro....esattamente come accade nella vita reale.

#11
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Ex utente

"Bella, brutta, sfiorita, datata....non è determinante, ma è sicuramente il primo "incontro" con chi ci ascolta e guarda, che sia virtuale o reale". Dr.ssa crede veramente in questa sua affermazione? Se io le mettessi una foto di 10 anni fa lei avrebbe di me una idea totalmente diversa dalla realtà attuale. Dieci anni fa bello, in forma, oggi fuori forma meno bello per gli anni che inesorabilmente si fanno vedere su chiunque. Lei crede che sarebbe la stessa cosa? Io dico che lei come minimo si sentirebbe presa in giro!
Francamente preferisco non vedere una foto che non rappresenti la realtà attuale. Preferisco non avere in mente un volto e soffermarmi più su le idee e i concetti espressi della mia interlocutrice. Poi nell'incontro reale può piacermi esteticamente o meno ma mi rimarra impressa la sua immagine interiore, il suo carattere. Ma se vedo un volto è ovvio che fantastico e poi la incontro è vedo tutt'altro mi sento preso in giro e sparisco di certo.
"Le dinamiche della chat e degli incontri online, non andrebbero
ghettizzate a priori", infatti io parlo per esperienza non per partito preso. Forse lei ha fatto una esperienza del genere ed è stata tra le poche fortunate. C'è da tener conto che per le donne iscritte ci sono mediamente il triplo di uomini iscritti. C'è una ricambio notevole di iscritti uomimi soprattutto perchè paganti e dopo la prima esperienza negativa spariscono. Per le donne spesso i siti sono gratuiti, sono lo specchetto per le allodole, ovvero i poveri uomini paganti e te le ritrovi iscritte per questo ovunque. Francamente crede che ci sia un uomo "normale" a cui faccia piacere instaurare un storia d'amore con donne simili? Mah... ho i miei dubbi. E quanto è affidabile una donna del genere? Zero! Con l'estrema facilità con cui ti ha conosciuto così ti mollerà perchè la chat è una forma di ossessione, di droga, che ti porta a voler conoscere sempre gente nuova e non ci si sofferma mai a costruire nulla. Le donne iscritte da anni e anni ne sono la prova. Lasci perdere, non si tratta di ghettizare ma la realtà delle chat è questa. Rari casi di gente normale che per curiosità si iscrive e se ha la fortuna di incontrare nello stesso tempo una persona simile forse nasce qualcosa, altrimenti il nulla assoluto. Poi spariscono dopo la breve esperienza detatta dall curiosità. Chi rimane iscritto a vita ha seri problemi. Si fidi.

#12
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Dr. Antonio Vita

Ed io che pensavo che fosse necessaria anche la foto degli utenti che ci chiedono dei consulti!

Se così stanno le cose, ci penso su un po' e forse decido di togliere la mia foto-tessera. Potrei avere ingannato, sinora, un sacco di gente che, se non avesse avuto a portata di mano la mia foto, avrebbe preso più sul serio quello che ho sinora detto nei consulti e forse mi sarei fatto la fama di un soggetto colto e preparato nell'ambito della mia disciplina. Invece con questa faccia, molti pensano e non dicono :"man 'ndo' vai tu co' sta faccia che te ritrovi!!!!

A meno che... a meno che tu non sia un collega o una collega di quelli che appartengono alla categoria degli "oscuranti". Tutto può essere.

Pensavo che se Papa Bergoglio avesse avuto una faccia diversa, antipatica e supponente, non avrebbe "trafitto" il cuore e la fantasia di quanti lo ammirano.
E se Galileo non avesse avuto quella fluente barba e quello sguardo, non avrebbe avuto tanta fortuna, e tanti nemici.
Pensavo a Mazzini e Garibaldi senza barba: due nullità (?), forse. O quasi. Altro che Mille giovani al seguito di Garibaldi!
Ho scoperto il volto in altro sito di un nostro collega psic…... In Medicitalia non appare. Eminente, ma anche fermo nelle sue idee e irremovibile. Duro e rigido. Un cattedratico, mi son detto: mi sbagliavo, è soltanto un ragazzetto che ha imparato la lezioncina del corso di specializzazione e nient’ altro.!.
Insomma, la questione non è poi così semplice come dice lei.
Pensi: lei può chattare con un cardinale, uno scienziato, un politico noto, e crederlo una fanciulla di sedici anni piena d'amore ed incompresa. E va avanti per un po' di tempo.

Pensi anche se la maggioranza dei Medici del sito non avesse una fisionomia, o non l’avesse nessuno. Potrebbero essere, nomi, curricula, recensioni, ipotesi e aiuti per poveri infermi soltanto un frutto perverso di un solo soggetto che se la gode portando in giro ipotesi, presumibili diagnosi e rimedi e così via.
O pensi che sia, la fanciulla con cui chatta, una vecchia e laida megera, però che mostra un "cuore d'oro", ma sempre megera è.
No, amico, non è così semplice come dice lei. Lei è uno che o è un “oscurato”, nostro collega, o un ingenuo. O una persona che si fida troppo delle sole parole. Le parole sono d’aria, dice il grande scrittore….. Ma forse per lei le parole hanno corpo?

#13
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Dr. Antonio Vita, ho appena guardato la sua foto e ho visto la sua specializzazione. Lei, come la collega autri dell'articolo, conferma l'idea che ho degli piscologi e della psicoterapia...
Francamente da un uomo maturo come lei non mi sarei aspettato questi discorsi. Ma veramente crede che uno decide da chi rivolgersi in base alla foto tessera? Crede che io vedo l'autrice dello scritto in oggetto è mi fiondo a fare terapia con lei, mentre se vedo la sua corro da tutt'altra altra parte? Mah...
Giusto un idiota farebbe una scelta sulla base estetica.
Ovviamente io non sono un collega, sono un utente, mi occupo di tutt'altro. Questo forum serve più alla categoria medica in cerca di clienti che a noi poveri cristi in cerca di informazioni. La risposta ai quesiti è sempre "ho bisogno di vederla di persona" come se uno non ci arriva da solo. Se uno chiede qui è perchè vuole un parere in più oltre quella data da chi ci si è rivolti. In ambito medico c'è chi si aggiorna e sta al passo coi tempi e chi rimane ancorato a ciò che ha studiato all'università magari 20/30 anni prima e spesso con professori già con nozioni preistoriche. Francamente credo che MedicItalia sia un sito totalmente inutile al paziente. Si trovano più informazioni nei forum e blog dei pazienti che qui. Poi si leggono certi articoli e se ne ha la conferma... Ovvio che ci sono e eccezioni, ma sono veramente tali.

#14
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Scusate gli errori ma scrivo da smartphone accecato dal sole in riva al mare e non rileggo lo scritto.

#15
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Dr. Antonio Vita

Se le ho fatto un torto le chiedo scusa. Ma lei non faccia un torto a me, altrimenti siamo pari e non le devo niente.
Io non ho mai pensato di catturare clienti con la mia foto o con l’ostentazione di atmosfere serene, piene di fascino e rassicuranti. Né tanto meno ritengo che dalla foto si possa scegliere uno psicoterapeuta. Peraltro io sono situato, con l’unica sede del mio studio, in una cittadina che è molto lontana da quelli che ci richiedono aiuto, tant’è che dal 2007 ad oggi, non ho trovato un solo utente che sia stato della mia provincia e forse nemmeno della mia regione, che io ricordi. È vero che mi scrivono ripetutamente in privato da Bergamo, Como, Torino, Bologna Firenze e così via, ma, mi creda, nessuno è venuto da me perché non contento delle spiegazioni che diamo in Medicitalia. Quindi visibilità, quanta ne vuole, ma arrivi e clienti meno di niente. Però gradisco che ci siano soggetti che mi scrivono per chiedermi pareri privati. Il mio narcisismo ne gode e se ne appaga.
Se si spende tempo per dare pareri e consulenze non è per raccattare clienti più o meno bisognosi. Tra l’altro, la mia attività terapeutica, per scuola e per scelta, si snoda in lunghi periodi, a volte anche snervanti. Non ho da offrire sedute paradisiache.
Non è qui che troviamo clienti e denari. Peraltro tra spese di studio, tasse e balzelli, non può pensare ad un lavoro più improbo, duro e difficoltoso come questo. Non è per la mia fototessera che vengono da me persone, anche richiamate da una pubblicità indiretta. Non stiamo qui a cercare né pane, né amori, né avventure.
Siamo dei professionisti seri che spesso, se danno risposte insoddisfacenti, è perché la disciplina è così immateriale e così impalpabile, che spesso ci troviamo in serie difficoltà di portare a termine in modo positivo e con clamorosi risultati le cure che iniziamo speranzosi e a volte baldanzosi.

Se poi lei passa a leggere le nostre consulenze, e si attarda in questo sito, quello di psicologia e psicoterapia, un motivo ci sarà pure, vivaddio. Mi pare così logico che fatico a credere altrimenti.
Prenda quello che vuole e lasci che gli altri tentino la fortuna, se crede, o l’occasione per poter fare chiarezza in sé e cercare, nella realtà, la via possibile per giungere alla definizione dei propri malanni. Quando uno non sta bene, e quando soffre di qualsiasi malanno organico, cerca il migliore dei medici e il migliore dei percorsi possibili per iniziare una cura e per giungere a buoni risultati. Allo stesso modo fanno coloro che cercano di risolvere problematiche legate a processi psicopatologici. Perché, spesso, ci si attarda con 4 o 5 specialisti e poi se ne trova un sesto che è quello che fa per la persona che ne ha bisogno. La scelta non è facile, né per le numerose scuole terapeutiche, né per lo specialista cui affidarsi.

Per ritornare al tema principale da me posto avrei avuto piacere di sentire non una voce consonante, ma una voce che avesse espresso la sua opinione in merito al fatto che chi ricorre ai medici e agli psicologi, GENERALMENTE, preferirebbe avere la visione delle fattezze visive di chi risponde e delle persone e specialisti a cui affida le proprie speranze.
A maggior ragione se si tratta di psicologici, perché privatamente, mi dicono che “” come si fa a parlare con uno psicologo che si nasconde da un velo, un burka grigio, e non si lascia vedere in viso”””? Di che ha paura quello psicologo? Le pare logico, mi chiedono, che sia proprio uno psicologo a NASCONDERSI?
Il problema era ed è tutto qui. Non vada a cercare altre cose che sono soltanto nella sua fantasia e nelle sue intenzioni. Come dire: “Scherza con i fanti, ma lascia stare i santi”, e santi a volte lo siamo, se sopportiamo, dopo tanto lavoro, anche offese o maldicenze.
Abbia pazienza, ma quando ce vuole ci vuole!
E adesso non ho possibilità di replicare perché sono in partenza per 10 meritati gg. di vacanza.
Amen.


(Io non possiedo uno smartphone - ma se vuole mi scriva, le risponderò quando sarò in grado di leggere la sua e-mail).

#16
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Ex utente

"Quando uno non sta bene, e quando soffre di qualsiasi malanno organico, cerca il migliore dei medici e il migliore dei percorsi possibili per iniziare una cura e per giungere a buoni risultati".
Ecco io credo che un bravo medico non abbia bisogno di questo mezzo ma basta il passa parola dei suoi pazienti trattati con professionalità. Un medico che lavora non ha il tempo da perdere dietro questi siti... mi creda.
La Messa è finita. .... Sia lodato Gesù Cristo! :-)

#17
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Dr. Antonio Vita

10 gg. dopo circa... Se questi siti per lei non sono all'altezza di segnalare la bontà e le capacità di uno psicologo, e ne convengo ampiamente, e se quello che qui diciamo, lei lo prende soltanto come una ricerca di visibilità da parte nostra, e non un godimento narcisistico del terapeuta (qualcuno ha già scritto "La psicopatologia dell'analista" e noi ne siamo testimoni, seguaci e ne condividiamo i contenuti), mi domando, 10 gg. dopo, LEI CHE CI STA A FARE SU QUESTO SITO? CHE COSA CERCA DA NOI? Che cosa vuole, in definitiva?

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