Sesso "incerto" dei bambini, quale intervento possibile?
Vengono chiamati "bambini dal sesso incerto", sono un neonato su 5mila.
In cinque anni, sono stati effettuati ben 350 interventi chirurgici solo nell'Ospedale San Camillo-Forlanini di Roma.
I bambini dal "sesso incerto" nascono con una "genitalità confusa", cioè con un organo genitale sviluppato in maniera non chiara ed armoniosa. A stabilire la loro sessualità sono tutta una serie di indagini, sia cromosomiche che ormonali, che si concludono poi, a diagnosi clinica effettuata, con un'operazione chirurgica, che non dovrebbe essere effettuata dopo il superamento del sesto anno di età.
"Questi piccoli - afferma il direttore generale dell'Azienda ospedialiera Aldo Morrone - sono affetti da disturbi della differenziazione sessuale che si presentano sin dall'età neonatale, con attribuzione incerta del sesso e difetti dello sviluppo sessuale".
Vediamo di comprendere insieme di cosa si tratta.
I “disturbi della differenziazione sessuale”, detti DDS, sono caratterizzati da uno sviluppo disarmonico delle diverse componenti del sesso biologico, con una chiara condizione di disarmonia tra componente genetica, cromosomica e fenotipica, con conseguenti problematiche identitarie, relazioanali e sociali.
Questa scarsa armonia, condiziona poi inevitabilmente la crescita psico\fisica e sessuale del bambino, creando una spaccatura tra identità sessuale e ruolo di genere.
In inglese si adopera il termine intersex e middle sex quando si tratta di DDS.
Si parla anche di ambiguità sessuale o di intersessualità, in passato infatti, sono state adoperate anche diverse espressioni come “androgino” o “ermafrodita”, per indicare individui con la presenza congiunta di elementi maschili e femminili.
Dal punto di vista clinico, l’intersessualità va distinta dal transessualismo, caratterizzato invece da una sperequazione tra sesso biologico ed identità sessuata, la cui etiologia è psicogena e la cui consapevolezza solitamente avviene durante la crescita del soggetto.
I disturbi della differenziazione sessuale, destabilizzano fortemente genitori, medici e l’opinione pubblica, perché la loro risoluzione è sicuramente chirurgica, deve essere effettuata precocemente e comporta ad una “riassegnazione chirurgica del sesso”.
La diagnosi precoce è il primo passo da dover effettuare per lenire le angosce ed i dubbi dei genitori, i quali vengono colti alla sprovvista da questo destabilizzante evento e non si orientano affatto sia nel percorso di comprensione, che di decisione postuma.
I genitori necessitano un adeguato "supporto psicologico", al fine di poter trovare strategie adattive per la difficile gestione emotiva del piccolo e per elaborare il lutto relativo ad una condizione di non armonicità\normalità.
Quando nasce un bambino, il genitore omologo, quindi dello stesso sesso, si identifica nel bambino, cercando le possibili somiglianze, similitudini e rivedendo spesso se stesso da piccolo nelle movenze e gestualità del piccolo.
In questi casi così confusi ed incerti, l’equilibrio psichico del genitore vacilla e viene ad essere destabilizzato, venendo meno un possibile processo identificativo.
Il Comitato Nazionale per la Bioetica si occupa di tutti questi bambini che nascono con diversi livelli di gravità di “ambiguità sessuale‟ (anche detti stati di “intersessualità‟), cioè di sviluppo non armonico delle diverse componenti del sesso (genetico, gonadico, ormonale, fenotipico), casi nei quali risulta difficile per il medico e per i genitori “assegnare” il sesso maschile o femminile alla nascita, a seguito della semplice visione del piccolo.
Ogni intervento sul corpo deve essere guidato dal principio del migliore interesse per il bambino, evitando mutilazioni non necessarie, il confine è sottile e delicatissimo, spesso le ansie dei genitori potrebbero falsare la realtà e tentare di manipolare la decisione medica in un senso o nell’altro, che necessita, in questi casi più che mai, di scienza e coscienza.
Negli anni 50, Money, autorevole sessuologo americano, si interessò stabilmente di queste problematiche, contribuendo alla stesura delle linee guida di bioetica.
Money afferma la irrilevanza della identità sessuale genetica e gonadica, nella convinzione che l’identità sessuale (definita “di genere” per distinguerla dalla identità corporea) derivi dalla strutturazione psichica quale conseguenza indotta dall’ educazione familiare e dalla socializzazione.
Secondo il suo autorevole parere, lo sviluppo dell’ identità di genere è una sorta di “imprinting psichico” che si completa entro due anni e mezzo dalla nascita e che può essere mutato più tardi solo con gravi rischi per l’equilibrio psichico.
Il suggerimento di Money è quello di assegnare precocemente il sesso definitivo al bambino, per favorire l’ “allevamento orientato”, così come lo definisce lui, anche se tale percorso prevede poi interventi demolitivi e ricostruttivi e con eventuale terapia ormonale postuma, da somministrare in età puberale.
Il modello di Money è stato ripreso al fine di una precoce riassegnazione chirurgica del sesso, a seguito della diagnosi di DDS, per le ovvie e conseguenti problematiche etiche, psicologiche e sociali
Lo scopo e l’obiettivo dell’intervento precoce è quello di armonizzare elementi di disarmonia.