Ansia: lo sport serve davvero?
La questione "ansia e sport" è dibattuta e studiata da diversi decenni, ma l’impressione a volte è che il tentativo di indicare lo sport come una soluzione che permetta di evitare l’intervento psicologico nella cura dell'ansia dipenda sostanzialmente dai pregiudizi, più che da dati scientifici.
Esaminando le ricerche in materia si evince invece che l’attività fisica per combattere l'ansia risulta agire in maniera significativamente positiva (si osserva un miglioramento in chi effettua sport rispetto a chi non ne effettua) e che i suoi benefici sono paragonabili a quelli di particolari terapie psicologiche (Terapia Cognitivo-Comportamentale), ma non ai benefici di tutte le altre psicoterapie, che agiscono secondo dinamiche differenti dalla TCC e spesso lavorano sulla mente inconscia oltre che sui pensieri disfunzionali del soggetto.
Sport contro l'ansia: quali benefici?
Una meta-analisi effettuata su oltre 15 anni di ricerca su sport e ansia ha permesso di stabilire mediante l'analisi dei dati raccolti che i benefici derivanti dall’attività fisica sono superiori a quelli della Terapia Cognitiva e che il miglioramento è misurabile dopo almeno 10 settimane di esercizio fisico condotto con continuità. Il miglioramento riguarda sia l’ansia di stato (sintomi acuti) che l’ansia di tratto (personalità ansiosa) misurate nei vari campioni (composti da pazienti e non pazienti) esaminati nel corso delle ricerche e si riscontra come detto dopo due mesi e mezzo di esercizio regolare.
Lo sport può agire favorevolmente sul soggetto ansioso perché aumenta il suo senso di autoefficacia e di padronanza di sé e lo porta ad interpretare le modificazioni fisiologiche percepite nel corpo come effetti dell’attività fisica (o come modificazioni prive di significato) invece che come segno di possibile patologia, distorsione molto comune fra gli ansiosi.
L’effetto dello sport sull’ansia di stato (ansia acuta e sintomatica) misurata immediatamente dopo l’esercizio è risultato paragonabile anche all’effetto di generiche tecniche di rilassamento, ma senza generare quegli effetti che tecniche di rilassamento specifiche (come il Training Autogeno) producono a livello di personalità e di autostima.
I benefici dell’attività fisica sull’ansia sono risultati di portata inferiore per quanto riguarda i parametri cardiovascolari e (tachicardia e ipertensione) rispetto alle modificazioni dei tracciati EEG e EMG.
Una seconda recente rassegna di studi condotti successivamente ha stabilito che l’esercizio fisico ha effetti paragonabili se non superiori ai trattamenti comunemente utilizzati e, in particolare, avrebbe il medesimo effetto di Terapia Cognitivo-Comportamentale, terapia di gruppo (gruppi di auto-aiuto), stretching, yoga, musicoterapia, meditazione, educazione alla gestione dello stress e un effetto solo leggermente inferiore ai farmaci.
Sport, ansia e Terapia Cognitivo-Comportamentale
È importante sottolineare che lo sport è risultato utile per alleviare l’ansia, ma non per curarla: l’ansia è un fenomeno di carattere psicologico che si ripercuote sul corpo, generando attivazione psicofisiologica (agitazione, nervosismo) e sintomi specifici (tachicardia, tremori, capogiri, nausea), e l’attività fisica è risultata utile per alleviare lo stato di ansia sintomatica che è conseguenza dello stato psicologico alla sua base.
In ottica psicodinamica per risolvere il problema e curare l’ansia è necessario lavorare sul versante psicologico esaminando le cause dell’ansia e intervenendo su di esse per ottenere la completa remissione dei sintomi: le tipologie di psicoterapia considerate dagli studi esaminati non includono però le psicoterapie psicodinamiche, ma solo la Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC), perché è un metodo molto diffuso negli USA e si attua mediante protocolli facilmente utilizzabili nella ricerca empirica per confrontarne l’effetto con quello di altri strumenti, come i farmaci. Non è stato valutato l’impatto delle terapie che agiscono a livello più profondo e globale sull’individuo che non si focalizzano sul sintomo.
Se quindi la TCC ha effetti paragonabili allo sport sull’ansia sia di stato che di tratto (dopo 10 settimane di training fisico) questo non significa che tutte le altre psicoterapie diano risultati analoghi, viste le profonde differenze esistenti ad es. fra TCC e psicoanalisi o fra TCC e psicoterapia sistemica o rogersiana o bioenergetica (per fare qualche diverso esempio).
Al di là di questo è indubbio la relazione positiva tra ansia e sport, anche se la sua efficacia è legata solamente alla costanza dell’esercizio fisico e non è una cura: lo testimona indiscutibilmente il fatto che alcuni famosi sportivi professionisti soffrono di disturbi d’ansia e di attacchi di panico nonostante effettuino massicciamente attività fisica, quindi non si può ritenere che lo sport faccia miracoli, ma si può giudicare positivamente l’inserimento dell’attività fisica nei protocolli terapeutici ad integrazione della psicoterapia.