"Separati in casa"... ma che significa realmente per una famiglia?

 

Purtroppo sappiamo bene che non sempre l'unione matrimoniale tra due persone va a buon fine.

Spesso nascono incomprensioni, divergenze caratteriali, vari cambiamenti negativi all'interno della coppia che possono condurre alla fine del matrimonio. A livello umano e familiare, soprattutto se ci sono di mezzo anche i figli, la fine di un'amore è un momento davvero difficile da affrontare. In questi casi inoltre, i due coniugi decidono solitamente di separarsi o divorziare. Durante la separazione è altresì possibile che per motivi di natura, in primis economico, e logistica, si sia costretti a coabitare nello stesso luogo; tale tipo di annullamento matrimoniale è definito “separazione in casa”.

Possiamo allora avere lo stato di separazione in casa o meglio la 

separazione di fatto.

La separazione in casa si verifica soprattutto nei casi in cui i due ex coniugi sono separati di fatto.

È necessario sapere che la separazione di fatto si differenzia sostanzialmente dalla separazione legale, consensuale o giudiziale. Per quest'ultima è infatti obbligatoria la presenza di un'autorità giudiziaria che stabilisce le condizioni della separazione stessa. La separazione di fatto prevede invece l'abbandono spontaneo di uno dei due ex coniugi del tetto coniugale con un eventuale accordo di pagamento di alimenti. Si può altresì decidere di vivere sotto lo stesso tetto, soprattutto se sussistono problemi economici, effettuando così la separazione in casa.

Quando si parla di separazione in casa è necessario sapere che coabitazione e convivenza hanno due significati totalmente diversi in ambito giuridico. La convivenza, che include in sé anche la coabitazione, rappresenta una sorta di fusione e condivisione anche e soprattutto di natura affettiva e sentimentale. A differenza della convivenza, la coabitazione prevista nella separazione in casa rappresenta unicamente un condividere fisicamente la stessa abitazione. La separazione di fatto cda separati in casa prevede dunque la cessazione della convivenza, ma il perdurare della coabitazione.

Ma dal punto di vista prettamente psicologico questo cosa significa e cosa comporta?

Personalmente penso che la condizione di separati in casa possa avere una duplice valenza.

Sicuramente può essere una condizione transitoria per far abituare la famiglia alla futura separazione della coppia coniugale, oltre a rendere più graduale e meno traumatica la consapevolezza da parte di eventuali figli.

Ma allo stesso tempo può fornire anche una possibilità, in quanto può capitare che passato un certo lasso di tempo, i coniugi si rendono conto che la separazione non è l'unica scelta da poter fare, a volte in questo periodo decidono di farsi aiuta da un terapeuta della coppia, e a volte le cose si sistemano.

Mentre altre volte questa situazione diventa un vero strazio, una "prigione", dove si verifica un continuo punzecchiarsi, un continuo riprendersi, accusarsi, di tutto e di più.

E fin troppo spesso l'essere separati in casa diventa vivere in una continua agonia... di una morte annunciata.

Dove alla fine ci rimettono tutti!

Nella maggior parte dei casi quelli che ne risentono in maggior modo sono i filgi, che non avendo chiara la situazione, rimangono in un limbo affettivo privo di stabilità e concretezza, concretezza dei rapporti e dei ruoli.

 

Ovviamente l'ideale sarebbe che queste coppie decidano di ricorrere ad un terapeuta della coppia, e se la coppia deve proprio scoppiare, allora ad un mediatore familiare.

Un mediatore, ovvero un professionista che possa mediare i componenti della famiglia verso uno status nuovo!

 

 

Data pubblicazione: 22 maggio 2013

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