Bambini maltrattati

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

In questo ultimo periodo i giornali ed i telegiornali, denunciano reiterati maltrattamenti fisici e psichici inflitti a piccole vittime: "i bambini".

Bambini che noi mamme abbiamo desiderato, immaginato mentalmente, tenuti in grembo con amore, nutriti, protetti e poi dati alla luce.

Quando nasce un bambino, i genitori lo accudiscono, vigilano amorevolmente su di lui, lo sottraggono dai pericoli e dalle sofferenze, cercano di fare le scelte migliori per il suo bene e poi, nonostante "l'ansia da separazione", lo inseriscono in un asilo, sicuri di aver preso la decisione migliore e soprattutto, di aver scelto un luogo consono alla sua protezione ed alla sua crescita.

Ma ancora prima, svariati dubbi pervadono la mente dei padri e delle madri:

Sarà troppo presto?
E se fosse ancora troppo piccolo?
E se lasciarlo dai nonni fosse la scelta migliore?
Imparerà a socializzare?
Risentirà della separazione dai genitori, sentirà il distacco dalla figura materna?
Giocherà?
Si farà male?
Piangerà, lontano da casa?

Queste e tantissime altre sono le domande che faranno compagnia a noi mamme/lavoratrici durante la difficile fase di inserimento nei luoghi educativi e scolastici dei nostri figli. Leggere i giornali ed ascoltare i telegiornali, durante questi ultimi periodi però, non è affatto rassicurante, le notizie ridondanti denunciano ripetuti maltrattamenti nei confronti dei nostri bambini.

Bambini abusati, picchiati, maltrattati, lividi fisici e psichici, aggressioni verbali, insulti e gesti di sottomissione..., alcune delle maestre accusate e coinvolte in queste incresciose questioni, sembrano essere le protagoniste di tali barbarie psichiche. 

  • Metodi educativi rigidi o frustrazioni personali mal celate e traslate ai piccoli alunni?
  • Esiste un metodo educativo coercitivo, mediante il quale regna sovrana la paura, il timore e le percosse?
  • L’educazione deve obbligatoriamente fare rima con rigore e con paura?

Insegnanti inadeguate, rigide e maldestre, piccoli che per estremo timore, misto a terrore, rimangono sigillati nel silenzio, senza riuscire a denunciare l’accaduto: questi sono gli scenari reiterati nel tempo, che hanno caratterizzato gli ultimi scandalosi accadimenti.
Le violenze sull’infanzia, distruggono la futura fiducia che il bambino dovrà deporre nei confronti di se stesso e del mondo, da quel momento in poi, quel bambino, sarà un bambino psichicamente fragile, vulnerabile e diffidente.
Sarà un bambino, che avrà paura degli adulti e delle loro azioni, con un futuro affettivo zoppicante e da ricostruire con amore ed estrema cura.

Come reagisce un bambino ad un maltrattamento?

Piange, grida, rimugina, tenderà alla rimozione, farà finta di nulla, si sentirà in colpa o inadeguato, crederà di essere lui il colpevole, di essere la causa di tanto odio ed aggressività.
Un bambino che verrà abusato e maltrattato, si identificherà nell’aggressione, diventando un tutt’uno con il danno subito, non si percepirà come un bambino un po' vivace, ma si percepirà inadeguato, manchevole, malfatto, il cui unico rimedio possibile non può che essere l’aggressione e le percosse.
Solitamente chi ha vissuto un’esperienza traumatica cerca di rimuoverla, vuole evitare di pensarci, in quanto il solo pensiero evoca dolore e fa male come se fosse una spina irritativa in un fianco.

Cosa accade nella psiche di un bambino e nella sua memoria?
Perché spesso tende a non raccontare a casa?

E se il copione familiare fosse improntato ad aggressività?
Se il bambino in questione, fosse già abituato a sgradevoli e dolorose percosse psico-fisiche?
Se si sentisse in colpa?

Meccanismi di difesa o di evitamento della verità per arginare la sofferenza interiore, muoveranno le fila psichiche del futuro comportamento del piccolo. Solitamente il tempo, la crescita ed i supporti psicologici, contribuiranno a mettere ordine tra i ricordi rimossi, confusi e dolenti, i ricordi diventeranno meno frammentati e parcellizzati e soprattutto verranno ricollocati nella loro giusta sede mnestica.

L’infanzia va tutelata, protetta, custodita… che si tratti di bambini vivaci, diversamente abili, disagiati, prepotenti, violenti. Tutti i minori devono essere sempre ed in ogni luogo custoditi dagli adulti, deputati per dovere etico e sociale alla loro tutela, soprattutto quando sono investiti del ruolo di educatori e di guide psicologiche. Solo così il bambino potrà rafforzare la propria personalità, la propria psiche, fattori fondamentali per una crescita equilibrata.

I bambini di oggi, saranno gli adulti di domani, i piccoli maltrattati ed abusati oggi, non avranno più fiducia nel mondo ed in loro stessi, non sapranno essere poi genitori amorevoli, presenti ed equilibrati

Le ferite dei maltrattamenti, rimangono incise a fuoco nella loro psiche e nella loro mente; non è affatto vero che un bambino, perché piccolo glisserà sull’accaduto e non è affatto vero che la vita e gli eventi lo aiuteranno poi a dimenticare; il dolore, l’umiliazione subita e la sofferenza, sono tutti elementi che amplificheranno la sua rabbia e la sua impotenza di fronte ad un adulto, che sia genitore o insegnante.

I bambini, sono figli di tutti noi, dovremmo avere uno sguardo vigile, attento e protettivo non solo nei confronti dei nostri figli, ma anche nei confronti dei bambini del mondo.

I bambini per crescere hanno bisogno di "radici ed ali"

Data pubblicazione: 18 maggio 2013

8 commenti

#1

Molto interessante Valeria, empatico e purtroppo.. nel venro.. si sentono e si leggono cose terribili sui bambini prima su ragazzine e ragazzini poi, ne incontro continuamente nelle perizie in cui quelli che erano i bambini di ieri, trasferiscono sul coniuge, rabbie , rancori, rivendicazioni, e disfano famiglie con altri bambini di mezzo..e fanno separazioni giudiziarie che costano quattro volte le separazioni normali..

#2
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Dr.ssa Valeria Randone

Cara Magda,
È verissimo quello che scrivi..
Garantire un' infanzia serena ed una " base sicura" rappresenta un investimento psichico per il futuro, sia del piccolo, che della sua futura coppia e famiglia.
Grazie dei tuoi commenti e riflessioni.
Valeria

#3
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Ex utente

Gentile dottoressa, a volte i confini tra un'educazione molto rigida e il maltrattamento possono essere labili...come regolarsi? Considero un dovere civico ed umano di chiunque denunciare casi di maltrattamento se se ne viene a conoscenza, ma il timore spesso è quello di portare rovina in una famiglia...a chi si può chiedere consiglio? Non so se la mia domanda è pertinente, ma la ringrazio comunque.

#4

Naturalmente, è bene essere prudenti e saggi e conoscere bene la situazione, neanche farsi prendere da ansie salvifiche va bene..quindi con tatto e sensibilità, ma anche coraggio , ogni caso va valutato caso per caso.. secondo me..

#5
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Ex utente

Nessuna ansia salvifica, anzi, una responsabilità del genere pesa più di un macigno, ma è difficile valutare bene davanti a urla, strepiti, bambini dei primi anni delle elemantari e dell'asilo chiusi in casa da soli per ore, sospetto di percosse...sguardo pieno di terrore...con chi consultarsi prima di fare una sciocchezza? Da una parte una famiglia sopra le righe (come tante, purtroppo) che potrebbe essere distrutta, dall'altra la tipica indifferenza, che quando è troppo tardi fa dire...ma nessuno se n'era accorto?

#6
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Dr.ssa Valeria Randone

Sarebbe utile essere accorti e cauti, evitare immediate interpretazioni e la caccia alle streghe.
Non è complesso distunguere un' educazione rigida dal' aggressività:
la prima ha regole e non maltratta/ mortifica i piccoli, la seconda no, è un atteggiamento punitivo, vendicativo, aggressivo e non consono al concetto di " educazione"

#7
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Dr.ssa Sara Siniscalchi

Molto interessante questo articolo per me Valeria...come madre e come professionista...
a breve dovrò portare mia figlia in asilo nido ed è da quando è nata che sto cercando di instillare in lei sentimento di fiducia...pensare che qualcuno possa distruggere quello che sto lentamente costruendo (con non poca fatica!)un pò mi fa paura...

#8
Foto profilo Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Ciao Sara,
non è detto che accada.....
ci auguriamo che l'asilo abbia le caratteristiche che necessitano per rassicurare noi mamme...
Gli anni di asilo di mia figlia, nonostante le mie infinite apprensioni, li ricordo con vero piacere e divertimento.
Ti dico inoltre che mi sentivo "contenuta" dalle loro regole, comportamenti, trasperenza ed insegnamenti...
Auguri per la tua piccola.
Valeria

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