19 marzo festa del papà: si festeggia il padre biologico o il padre acquisito?
La figura del padre, ha un ruolo determinante e di notevole importanza per la crescita psicologica e per l’identità sessuale del bambino/a.
Dal punto di vista antropologico svariate modifiche del ruolo paterno hanno caratterizzato la storia, passando dal padre autoritario, al padre assente al padre presente.
La prima figura paterna, era un padre ingessato sul piano affettivo, normativo, presente ed onnipotente, padre che stabiliva le regole e che si occupava del lavoro fuori casa e dell’aspetto economico, ma scarsamente verbale, empatico e tattile.
Il padre assente è invece la figura paterna che ha caratterizzato il post-femminismo, periodo storico durante il quale le donne avevano un’ingombrante presenza scenica e diventavano spesso sostitutive di ogni possibile spazio paterno. Donne che nell’ostentazione verso l’emancipazione, tendevano ad occupare ogni ruolo possibile, dal portare i pantaloni, al fare sia la madre che il padre, fino al desiderio estremo di concepire senza un compagno.
Il padre dei nostri giorni, è un padre che sembra avere raggiunto un equilibrio con la figura femminile, è un padre che accompagna i figli a scuola, che condivide sport, confidenze, confessioni, spazio-tempo di qualità, anche in funzione delle famiglie di oggi, quasi tutte a “doppia carriera”.
Vediamo invece cosa succede ai padri separati
Durante una separazione, spesso destruenta, conflittuale, ambivalente e mai scevra da astio, acredine ed estrema sofferenza, i figli diventano una moneta di scambio, per possibili rappresaglie coniugali, per alimenti e per evitare che il coniuge possa amare ancora e soprattutto “altrove”.
Molte coppie, non riescono a custodire la dimensione della genitorialità, pur scindendola dalla coniugalità ed i figli, rappresentano il sintomo offerto di tanto disagio.
Le coppie di oggi, non resistono alle mareggiate matrimoniali ed all’usura del tempo e, spesso naufragano velocemente, talvolta prima che il bambino nasca e cresca almeno un po’ tra le “rassicuranti braccia genitoriali”; così bambini ancora molto piccoli, si trovano a vivere con madri sole o con altri uomini che si accompagnano alla madre.
Padri biologici assenti, magari vicariati o addirittura totalmente sostituiti da nuovi compagni delle madri,che pur non avendoli concepiti, se ne occupano quotidianamente ed amorevolmente.
Il 19 marzo rappresenta una tappa simbolica importante: lettere per i papà, festeggiamenti, dolci ed amorevoli tradizioni
- Un bambino che è cresciuto con un padre acquisito, quale figura paterna dovrebbe festeggiare oggi?
- Il “padre biologico”, perché è colui che lo ha concepito o il “padre acquisito”,colui che se ne occupa, che funge da modello imitativo, che coccola, custodisce, ama, protegge, consola, insegna?
- A chi dei due dovrebbe scrivere la lettera per la festa del papà?
- Inoltre quanti padri biologici, oggi non potranno festeggiare con i loro figli, per provvedimenti del tribunale o per rappresaglie tra coniugi?
- Durante la crescita psichica di un bambino, quanto è importante il cognome che porta, le sue origini, il suo dna, l’albero genealogico e quanto i modelli di riferimento?
Lascio l’articolo, senza possibili conclusioni, ma aperto a svariate riflessioni, perché le risposte sarebbero tante e tali da non sapere da dove cominciare…
Concludo con una bellissima frase di Galimberti, che sostiene che la figura paterna deve rappresentare il “custode prediletto della maternità”, deve cioè far sì che la madre possa occuparsi serenamente del nascituro, sostenuta e protetta dal suo compagno di vita.