I grassi che rendono aggressivi
L'alimentazione influenza comportamenti e stati d'animo?
Per alcuni alimenti questo accade in maniera immediatamente riconoscibile: è il caso ad esempio di bevande come caffè, thè ed energy drinks, che hanno effetti stimolanti e attivanti e possono rendere nervosi e agitati, o di alimenti come la pasta e i dolci, che possono sortire effetti calmanti grazie ai carboidrati che contengono.
Una nuova ricerca evidenzia il ruolo degli acidi grassi trans o dTFA (contenuti in molti differenti alimenti) nel rendere chi li consuma irritabile e aggressivo. I grassi trans interferiscono con il metabilismo degli acidi grassi omega-3, che sono stati precedentemente studiati e correlati ad effetti positivi sull'umore e il comportamento, e paiono avere effetti diametralmente opposti.
Nel corso dello studio un campione di 945 adulti in buona salute è stato monitorato per un lungo periodo registrandone scrupolosamente sia le abitudini alimentari sia lo stato psicologico, dimostrando una correlazione diretta fra l'ingestione di acidi grassi trans e i comportamenti aggressivi derivanti da un incremento di irritabilità.
Gli Autori affermano che l'ingestione di grassi trans "ha mostrato una significativa associazione con comportamenti che hanno ripercussioni sfavorevoli sulle altre persone ed era anzi il fattore predittivo più coerente di tutti gli altri predittori del comportamento aggressivo valutati e riconosciuti".
L'influenza dei grassi trans sui disturbi depressivi è già stato studiato in precedenza e anche nel presente studio è stata osservata un correlazione fra l'assunzione di tali grassi e l'umore depresso (ricordo che l'irritabilità è a tutti gli effetti un sintomo depressivo).
I ricercatori sottolineano il fatto che ostilità/aggressività e patologie cardiache possono essere legati dal denominatore comune dato dalla presenza di grassi trans nell'alimentazione e che possono essere entrambi prevenuti mediante il consumo di acidi grassi omega-3, il cui effetto positivo sull'umore è già stato dimostrato.
Se l'alimentazione è in grado di influenzare il benessere psicologico è importante tenerne conto sia nell'impostare un programma terapeutico, sia nella prevenzione del disagio psichico.
I grassi trans sono contenuti in margarina, burro, carne bovina e suina, snack salati e dolci: in pratica sono presenti in tutto ciò che si considera junk food, che fornisce spesso un effetto di soddisfazione immediata, ma genera dipendenza e malessere se consumato di frequente.
Sono a rischio di effetti negativi in particolare i soggetti che fanno un uso consolatorio e/o compulsivo del cibo e che soffrono di obesità psicogena: in linea con i risultati di questa ricerca si può affermare che le conseguenze dell'iperalimentazione, basata solitamente sul consumo di cibi contenenti grassi trans, non riguardano solo l'aumento del peso, ma anche quello del malessere.
Ciò che si ingerisce per averne soddisfazione e sollievo aumenta l'irritabilità e presumibilmente l'insoddisfazione: un circolo vizioso che conduce ad ingerire ulteriori porzioni di junk food e ad aumentare il malessere.
Per quanto ovviamente nè la depressione nè i tratti di personalità collegati al comportamento aggressivo dipendono dal cibo è dunque importante evitare di assumere in eccesso quegli alimenti che esercitano un'influenza negativa sull'umore e sulla stabilità emotiva ed essere a conoscenza del legame fra ciò che si mangia e come ci si sente.
Fonti:
"Trans Fat Consumption and Aggression"
"Dietary intake of n-3, n-6 fatty acids and fish: Relationship with hostility in young adults"
"Il cibo che influenza l'umore"