ProAna e ProBia: quando internet diventa spazio per la psicopatologia del comportamento alimentare
Da alcuni anni, da quando cioè l'uso di blog e social network ha iniziato a prendere una svolta divulgativa, il fenomeno della condivisione rispetto ai vissuti delle persone ha iniziato a diffondersi creando fenomeni molto diversi.
Da una parte, esiste la cultura della salute e della sua promozione, che si declina in informazione specialistica, auto aiuto o semplice condivisione di buone pratiche; mentre dall'altra, si fanno strada fenomeni che si posizionano all'estremo opposto, ovvero nello spazio di promozione e supporto di pratiche disadattive o francamente sintomatologiche.
Un esempio lampante di questo fenomeno sono le ragazze ProAna e ProBia.
La sigla sta per Pro Anoressia e Pro Bulimia e per quanto i loro blog o pagine facebook vengano spesso chiuse o bannate, il fenomeno non accenna a diminuire.
Le ProAna e ProBia sono ragazze giovani, spesso adolescenti o tardoadolescenti, che soffrono di un disturbo alimentare e che, proprio in quella tipica fase del disturbo in cui si è galvanizzati dal dimagrimento fisico, inneggiano all'emaciazione e al digiuno come stile di vita e come fonte di orgoglio.
Che sia un sito, un profilo facebook personale, un blog, una pagina, pubblica o privata poco importa, l'obiettivo è quello di ricercare altre persone che condividano il loro status e rinforzarsi a vicenda scambiandosi anche pratiche e consigli "utili" per deppistare famiglia e amici rispetto al loro disturbo.
Lo scambio di consigli sulla dieta e di foto di ragazze sottopeso è solo uno degli aspetti, esiste infatti un più sottile e forte supporto rispetto all'idea che ssere anoressiche o bulimiche possa essere considerato fonte di orgoglio; una congregazione che combatte contro un mondo che le vuole "grasse" e che si sostiene a vicenda nella guerra contro il peso e contro gli altri che non vogliono e non possono capire.
Conoscere il fenomeno è imporatnte per il professionista e per la famiglia poichè aiuta nella comprensione dell'evoluzione dei disturbi alimentari e dell'adolescenza.
Essere ProAna e ProBia è si un voler appartenere ad un gruppo ristretto di ragazze che la pensano come me, ma è anche gridare al mondo di avere un problema.
Spesso infatti, nei commenti ai blog e alle pagine si trovano post di ex ragazze anoressiche che invitano a ricercare aiuto e che consigliano di uscire dal web e recarsi da professionisti che si occupano di questi temi, di parlarne si, ma con le persone "giuste".
Le ProAna e ProBia, proprio perchè presenti attivamente sul web, sono infatti esposte a tutta una serie di informazioni, anche a quelle informazioni che potranno, un giorno, portarle ad affrontare il loro disturbo alimentare e non a compiacersene.
Dr.ssa Bellodi Irene