Sono vergine ed inesperto, vado con una escort?
Molti utenti scrivono a noi clinici palesando disagio, sconforto e preoccupazione se la loro famigerata "prima volta sessuale" latita nel tempo e se appare loro ancora troppo lontana.
Mentre le donne, per cultura ed educazione ricevuta, sembrano poter procastinare nel tempo la sessualità ed aspettare l'uomo giusto, nell'immaginario collettivo, l'uomo, proprio perchè tale, sembra avere una data di scadenza e la possibile latitanza temporale, viene subito associata ad impaccio sessuale ed a quote di possibile scarsa mascolinità.
Molti ragazzi, credono che più si allontani nel tempo il primo rapporto sessuale e, più questo possa diventare ansiogeno, ben corredato di quote d'ansia e di aspettative di " apprendimento sessuale".
Sembra infatti che non ci sia spazio per un'intimità impacciata, timida, riservata e con il piacere di scoprirsi e scoprire l'altro nel tempo.
Le escort, professioniste del sesso mercenario, nell'immaginario maschile ricoprono un ruolo quasi salvazionistico, vengono percepite come esperte del "saper fare" di tipo sessuale ed i possibili rapporti consumati con loro, vengono percepiti come scevri da ansia, da ansia da prestazione, da dimensione, dall'obbligatorietà a fare bella figura e, come un'esauribile fonte di "apprendimento orizzontale".
Un messaggio che faticosamente tento di far passare durante i corsi di educazione emozionale e sessuale è quello relativo alla " qualità" della vita sessuale, emozionale, esperenziale e di relazione.
La sessualità cambia e non poco, se viene vissuta con trasporto, coinvolgimento, consapevolezza e desiderio dell'altro, altrimenti sarebbe soltanto ginnastica coitale.
Molti giovani sono fermamente convinti, che ci siano regole, strategie che possano amplificare la loro bravura sessuale ed un possibile ritardo nell'approccio all'intimità, li fa sentire inadeguati, goffi, forse omosessuali, con genitali piccoli e non capaci di soddisfare una donna, ecc.... quindi diventa per loro "indispensabile" una sorta di possibile apprendimento tramite l'incontro con una escort.
Da clinico che si occupa di sessualità, mi pongo tutta una serie di domande:
- Se dopo le " prove generali" a pagamento, la ragazza successiva fosse timida, impacciata, troppo audace, poco coinvolta, il ragazzo, come vivrà l'esperienza sessuale?
- Se la tanto immaginata e desiderata escort, non fesse all'altezza dell'immaginario e non incarnasse la donne perfetta sotto le lenzuola, come vivrà il ragazzo, questa tanto acclamata prima volta?
- Se invece il ragazzo in questione, si trovasse bene con un tipo di sessualità mercenaria, scevra dal coinvolgimento emozionale e totalmente scissa dalla relazione, come vivrà poi una possibile relazione fatta di "tantissimo altro", oltre l'aspetto sessuale?
Una frase che adopero spesso quando parlo di disturbi del desiderio maschile é la seguente:
"Gli uomini amano donne che non desiderano e desiderano donne che non amano" (S.Freud).
Questa frase, a mio avviso, sembra racchiudere in sé le aspettative e desideri che abitano l'immaginario di un ragazzo che si approccia alle prime esperienze sessuali, passando dal "pagamento per l'intimità".