Un pochino di scienza per andare lontano

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta

Una ricercatrice della Washington State University ha scoperto che un impegno anche di sole 10 ore annue nello studio di materie scientifiche può portare, nei bambini delle scuole elementari, a risultati migliori in matematica e nello studio della lingua e delle materie letterarie.

Samantha Gizerian, assistente professore alla WSU, ha rilevato migliori voti ai test in ragazzini di 4^ elementare in una scuola di Los Angeles, dopo una sola presentazione sulla scienza della durata di 10 ore.

“Molti ragazzi hanno detto cose come: ‘Non sapevo che la scienza fosse divertente’” dice l’autrice dello studio. “E siccome l’hanno trovata divertente, all’improvviso non era più faticosa; non era più compiti per casa o qualcosa in più che dovevano fare”.

Dopo la presentazione, ai ragazzi sono stati offerti libri da portare a casa, e questi hanno mostrato una maggior disponibilità e voglia di praticare lettura e matematica.

E i test lo hanno confermato.

In un discorso presentato dalla Gizerian a un recente meeting della Society of Neurosciences, il percentile medio degli studenti in matematica è aumentato dal 53,2 al 63,4, mentre quello di arte e letteratura è aumentato in modo ancora più vistoso, dal 42,8 al 60,3.

Lo studio era parte di un programma di promozione dell’istruzione scientifica, in cui studenti universitari assumevano il ruolo d’insegnanti e davano lezioni di scienze. Il programma si basava sulla premessa che se è possibile insegnare concetti scientifici complessi a un ragazzino di 4^ elementare, dev’essere possibile insegnarli a chiunque. Gli studenti, sia quelli con il ruolo d’insegnante, sia i bambini, provenivano entrambi da minoranze etniche ed economicamente svantaggiate.

L’atteggiamento dello studente svantaggiato medio, negli USA, è che la scienza non è qualcosa per loro, ma qualcosa che altri fanno. Avere invece nella classe ragazzi più grandi, con lo stesso loro colore della pelle e gli stessi tratti somatici, che si occupano di materie scientifiche, è servito come spunto per mettere in moto un cambiamento verso un atteggiamento diverso: anch’io posso fare scienza.

Le lezioni consistevano di semplici cose, come osservare una piccola forma di vita su un vetrino sotto un microscopio.

“È stato stupefacente osservare le reazioni dei bambini agli studenti-insegnanti che consegnavano loro un vetrino e dicevano: ‘Questo è un vetrino di microscopio vero; come quelli che uso nel mio laboratorio” dice la Gizerian. “All’improvviso i bambini si mostravano del tutto riverenti. Erano eccitati ed entusiasti all’idea che anche loro stavano facendo vera scienza”.

Lo studio di Gizerian si conclude con l’osservazione che le piccole lezioni di scienza, pur essendosi mostrate efficaci in se stesse, sono servite da scintilla per accendere nei bambini un interesse durevole verso l’apprendimento in ogni area.

Fonte:
Website: Machine Like Us. 2012. A little science goes a long way.

Data pubblicazione: 19 ottobre 2012

68 commenti

#1
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Dr. Armando De Vincentiis

una delle grosse pecche del sistema scolastico è proprio quello di orientare più verso materie che lo studente non incontrerà mai nella vita (se non per scelta professionale) a discapito del metodo scientifico e, anche, dell'educazione finanziaria. La scuola dovrebbe formare alla vita e scienza e finanza abituerebbero al ragionamento (preservando da scelte pericolose basate su presupposti pseudoscientifici) e da scelte finanziare che, in genere, affondano le famiglie (debiti, mutui, prestiti e finanziamenti selvaggi).
Queste sono le materie che dovrebbero formare gli uomini e non la vita di Leopardi, la poesia di Manzoni e la capitale della Grecia che, pur riconoscendone la loro bellezza, non preserveranno mai dalle medicine alternative pericolose, dall'imperante pensiero irrazionale (astrologia, maghi fattucchieri) e da scelte finanziarie sbagliate.

#2
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Dr. Giuseppe Santonocito

A beneficio dei lettori, ricordiamo che sulle scelte finanziarie e le motivazioni che spingono le persone a compierle (o non compierle) sono illuminanti gli studi di psicologia cognitiva ed economia comportamentale di Tversky e Kahneman, così come il sempre ottimo Nassim Taleb.

#3
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Utente 219XXX

Caro dott. De Vincentiis, un po' di Leopardi non Le farebbe male, La aiuterebbe ad avere una visione della vita più profonda e meno tecnicistica. La formazione scientifica è indispensabile, ma non bisogna trasmettere il messaggio che quest'ultima esclude la cultura umanistica. Lo stesso Leopardi scrisse un saggio in cui prende di mira le superstizioni e l'intera storia della filosofia testimonia il bisogno di non fermarsi alla superficie delle cose, ma di esercitare il pensiero critico.
Pensare che basti la scienza e la finanza a formare l'uomo è una posizione miope e irrazionale.

#5
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Dr. Armando De Vincentiis

gentilissima, nulla in contrario per una formazione umanistica. Ma, oggi, c'è un enorme divario tra questa e quella scientifica insegnata nelle scuole. Pena è che gli studenti sanno tutto su Leopardi ma non hanno la minima idea di cosa sia l'evoluzione, dell'uomo e dell'universo e di cosa si debba fare per vivere senza contrarre debiti. mi perdoni ma ho imparato ad essere pragmatico nell'osservare come la mancanza di cultura scientifica e finanziaria abbia reso la vita della gente meno funzionale e carica di disagi. Ma ognuno ha il proprio lavoro. Il mio è quello di problem solver qual'è il suo?

#7
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Dr. Armando Ponzi

'Se tu vuoi che i tuoi uomini costruiscano una barca e sfidare il mare infinito, non dirgli come si fa a costruire la barca ma parlagli del mare infinito' Saint Exupery
I valori fondamentali vanno sempre insegnati perchè rappresentano gli strumenti necessari nella strada che ognuno vorrà percorrere. La libertà individuale consente di scegliere e portare con se ulteriori o altri strumenti.
Mai allocuzione fu più vera in campo educativo:
'Non lasciamo nulla al caso ma tutto accade per caso'
Certo è difficile leggere così anguste visioni da uno psicologo(De Vincentis) ma tant'è.
Dr Armando Ponzi

#8
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Utente 219XXX

C'è poco di pragmatico nel pensiero dicotomico che Lei esprime nel Suo intervento: o cultura umanistica o scientifica. Io, pragmaticamente, preferisco una visione integrata. La cultura scientifica è fondamentale, non ci sono dubbi. E la cultura scientifica deve portare ad un risultato ancora più ambizioso: far sì che nell'alunno si formi una mentalità scientifica.
E' vero, in Italia l'insegnamento delle scienze è spesso approssimativo, ma non bisogna commettere l'errore di svalutare la cultura umanistica, come se questa potesse ostacolare la formazione scientifica.
In realtà in un alunno veramente preparato cultura umanistica e scientifica si compenetrano con vicendevole vantaggio.

Io comunque sono un insegnante di Lettere. Forse Le sembrerà strano, ma ho sempre spronato i miei alunni a dare il massimo nelle discipline scientifiche, trasmettendo, nello stesso tempo, i valori e la straordinaria capacità espressiva di Leopardi e Manzoni. Io cerco di formare uomini, non "esseri funzionali".

ps
<<Il mio è quello di problem solver qual'è il suo?>> "Qual è " va senza apostrofo (pragmatica dimostrazione dell'importanza della cultura umanistica ^____^ ).

#9
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Dr. Armando De Vincentiis

sapere dove va l'apostrofo non ha mai guarito una nevrosi e non ha mai risolto problemi economici. Dimostrazione della non funzionalità della cultura umanistica ^__^, che, tuttavia, rispetto!
La scienza salva le vite, la cultura finanziaria salva l'economia. La conoscenza letteraria salva solo la forma!

#15
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Utente 219XXX

Ma la grammatica non ha mai avuto la funzione né la pretesa di guarire da una nevrosi. La grammatica è semplicemente un insieme di regole frutto di convenzioni per poter comunicare.
Non sottovaluti l'apostrofo. Io ho scritto nel commento precedente "un insegnante" perché il maschile rappresenta il genere a cui appartengo. Se avessi scritto "un'insegnante", sarei tra i suoi pazienti per un disturbo d'identità di genere ^___^. Più funzionale di così!!

La conoscenza letteraria non è mai solo forma, e quando uno scritto si riduce alla forma è spazzatura. La grandezza di un artista sta nell'armonizzare forma e contenuto e rendere la forma veicolo di un contenuto o, come preferisce Lei ,funzionale ad un contenuto. Ed è proprio la profondità del contenuto che permette all'uomo di aprire la propria mente e di non ridurre tutto a tecnica e funzionalità. E' semmai l'assolutizzazione di questo punto di vista a nevrotizzare l'uomo.

Lei non rispetta la letteratura se la valuta con il metro della funzionalità. Dovrebbe semmai ammettere di aver commesso uno scivolone nel primo commento. Capita anche a me. E' normale dare giudizi affrettati, ma non bisogna poi continuare ad alimentare posizioni insostenibili a solo vantaggio del proprio orgoglio.

#16
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Caro De Vincentiis, la sua visione del sapere è priva di fondamento. Lei scambia erroneamente la scienza con una semplice abilità tecnica, qualcosa che chiede solo di essere imparata ed applicata senza ragionamento. Già parlare di cultura umanistica e cultura scientifica come se fossero qualcosa di contrapposto non ha senso. Le più grandi menti dell'umanità erano tali perchè avevano una vastità di interessi e una ampiezza di pensiero superiore agli altri. Galileo, tanto per citarne uno, era fisico, matematico, filosofo, letterato ed anche interessato di astologia (guardi un po'!). La sua idea nozionistica del sapere non porta da nessuna parte, ma sforna solo gente che sa fare bene una cosa e si ritrova senza pensiero (un po' come gli animali insomma). Sapere dove va l'apostrofo non guarirà da una nevrosi ma aiuta a capire che le regole grammaticali hanno un senso e chi si interroga su questo come su altre cosa sa ragionare e sapendo ragionare può spiegere come si guarisce da una nevrosi. Come vede poi le varie materie non sono così lontane l'una dall'altra per la mente aperta e versatile.

#17
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Dr. Armando De Vincentiis

...grandezza di un artista sta nell'armonizzare forma e contenuto...

senza alcun dubbio! :-) ma la soluzione dei problemi, nel quotidiano, necessita di una mentalità di diversa natura! Quanti artisti creativi muoino di fame? quanti letterati si rivolgono alle pseudoscienze e rischiano la vita? la mancanza di cultura finanziaria manda sul lastrico le persone che, di conseguenza, non possono godersi l'arte e la leteratura :-) La mancanza di cultura scientifica ha dato origine all'inquisizione, da origine alle sette catastrofiste, fa proliferare i guaritori filippini, le sedute esorcistiche (500.000) in italia l'anno, fa proliferare gli studi dei maghi, esoteristi, fattucchieri. La mancanza di cultura scientifica da origine ai vari Vanna Marchi e al maestro don Nascimento :-)con le conseguenze che conosciamo tutti!

ripeto io la vedo dal punto di vista del problem solver lai da insegnante!

#18
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Ma lei pensa che un poeta come Leopardi, se fosse vissuto oggi, si sarebbe rivolto a Vanna Marchi e non ad uno psichiatra per risolvere qualche sua nevrosi? Con tutto il rispetto, ma lei ha davvero un'idea profondamene distorta dell'arte. E poi cosa significa poi "Quanti artisti creativi muoino di fame?". Se Van Gogh fosse in vita ora sarebbe miliardario, eppure morì nella miseria più assoluta. E questo perchè aveva una mente più geniale, più lungimirante degli altri. A questo punto mi verrebbe da chiederle che scuola superiore ha frequentato...

#19
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Per sua informazione inoltre l'Illuminismo, cioè l'epoca dell'esaltazione della ragione, c'è stato per merito di letterati, filosofi e pensatori (tra cui anche scienziati) che hanno posto dubbi su tutto e che con le loro idee hanno rovesciato dogmi e credenze. Non è un caso se nella Russia stalinista le scuole erano prettamente di orientamento tecnico: un popolo che non sa ragionare può essere facilmente manovrato e plagiato. è forse questa la scuola del futuro che vorrebbe?

#20
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Dr. Armando De Vincentiis

M stiamo parlando dei grandi artisti o delle gente comune? Perchè io è di quella che parlo. Non confondiamo i livelli a scopi dialettici! Inoltre, i geni letterari o artistici che son morti in povertà sono la prova di una mancanza di cultura finanziaria! Perchè? perchè non l'hanno appresa da nessuna parte. Ma questo non interessa ai fini del discorso poichè è alla gente comune che bisogna insegnare la cultura scientifica e finanziariA (OLTRE A QUELLA UMANISTICA, CHI LO NEGA)per cui non vedo cosa stiate difendendo! E' la mancanza di questa integrazione nells scuole che critico.
che scuola superiore ho frequentato? il liceo artistico guarda un po!?

#21
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ma cosa intende per "mancanza di cultura finanziaria"? da quello che dice sembra quasi come "capacità di fare affari"... ma questo non credo che si insegni, credo che uno nasca già con un suo fiuto. Guardi, c'è gente che si accontenta di fare ricerca con 1200 euro al mese (contratto precario ovviamente), lavorando più intensamente di altri che con meno ore di lavoro e contratti stabili prendono il doppio. Dobbiamo considerarli stupidi se preferiscono usare la loro intelligenza non per far soldi ma per fare qualcosa che appaghi la loro passione? Se Van Gogh si fosse buttato negli affari, oggi forse non saremmo a fare la fila di 2 ore al Louvre per vedere qualche suo quadro.

#22
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(..)questo non credo che si insegni, credo che uno nasca già con un suo fiuto (..)
ecco la nancaza di informazioni che spinge a dire certe scorrettezze!(con tutto il rispetto) La capacità finanziara è la capacità di gestire la propria economia senza intrappoalrsi nei debiti, la capacità di gestire i propri guadagni facendo leva su di loro e di controllare il buon rapporto tra entrate ed uscite! Ciò che manaca alla maggior parte della gente. Non occorre fiuto per queste cose ma informazioni in tal senso che nessuno insegna e che nelle scuole si dovrebbe affrontare!

(..)oggi forse non saremmo a fare la fila di 2 ore al Louvre per vedere qualche suo quadro (..)
Vada a fera questo esempio ad un operaio che non raggiunge la fine del mese e non può dar da mangiare ai filgi o non può mandarli all'università.

#23
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scusi, ma non capisco come possano essere insegnate le cose che dice su debito, risparmio, investimenti. L'economia sembrerebbe una materia troppo teorica per il tipo di insegnamento che lei propone. cosa si dovrebbe fare allora? convincere i giovani italiani a iscriversi in massa a medicina e ingegneria? certamente non sarebbe bello imporre loro il futuro, dopo che la vecchia generazione li sta derubando di tutto (lavoro, pensioni, sicurezze sociali).

#24
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(..)scusi, ma non capisco come possano essere insegnate le cose che dice su debito, risparmio, investimenti.(..)
lo vede? non è ha idea! perchè nessuno glielo ha insegnato!
ha mai sentito parlare di finanza comportamentale?
Non è roba tecnica ma quegli accorgmenti di buon senso che se non si conoscono portano sul lastrico e non consentono una serenità economica che sarebbe diritto di tutti.

#25
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Come idea non sarebbe male, si potrebbe parlare di queste cose nell'ora di educazione civica, magari aggiornando un poco gli insegnanti. Ma da qui all'idea introdurre queste "nozioni di economia" sottraendo tempo a discipline come letteratura, storia, ecc. c'è un abisso.

#27
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della serie: "bella idea, ma Leopardi è Manzoni sono molto più importanti di quelle nozioni fondamentali per arrivare a fine mese senza alcun problema economico".
Concordo con lei, è una questione di scelta!
Ma oggi, tuttavia, che c'è più leopardi che economia si assiste a tutto ciò che accade. Forse si dovrebbe rivedere qualcosa partendo proprio dall'istruzione di base non crede?
Un genio dell finanza Kiyosaky scrive: "oggi si gioca al gioco del chi è indebitato con chi"?
perchè nessuno insegna a scuola come uscire dalle trappole dell'economiae a difendersi dai bombardamenti comunicazionali che spingono a far debito. Certo Leopardi è più importante.

#28
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Mai quanto oggi abbiamo bisogno di persone che sappiano ragionare e pensare e che abbiamo un forte senso dell'etica. Questi sono gli strumenti principali di cui dotare i giovani. Ma per farlo abbiamo bisogno di insegnanti preparati e di materie ricche di contenuto, non certo di qualche nozione elementare di economia domestica (con tutto il rispetto).

#29
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Lei propone il modello scolastico che è in vigore tutt'oggi.
I risultati sono alla portata di tutti.

#31
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scusi, ma il debito pubblico è colpa del singolo italiano o di una intera classe politica incapace? non è certo facendo studiare solo economia che si salva il mondo... conosco molti imprenditori che, pur avendo studiato pochissimo, hanno fatto una fortuna. questo è quello che chiamo fiuto negli affari, ma è un talento, come è un talento risolvere complesse equazioni o sapere scrivere una poesia. a ognuno il suo, non pretenda l'impossibile da una scuola già sull'orlo del fallimento, dove gli insegnanti sono vessati e pagati una miseria.

#32
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Legga libri sulla finanza comportamentale e capirà che il debito pubblico è cosa diversa dal debito personale e che con informazioni finanziarie il secondo può essere evitato (indipendentemente dalla classe politica incapace)

legga libri sulla psicologia del genio e capirà che non si nasce imparati (come si suol dire) e che i talenti possono essere appresi.

sarò lieto di fornirle la bibliografia necessaria!

#33
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io, come mio padre e mio nonno non abbiamo debiti. eppure tutti e tre non abbiamo studiato economia. come lo spiega allora? io credo che una sana educazione, una forte etica e una coscienza del lavoro siano le cose che fanno la differenza. se un domani dovessi fare l'assessore all'economia del mio paese, sarò ben lieto di studiare qualche manuale di economia. ma per il mio quotidiano basta quello che so e magari qualche consiglio di esperto e, se mai avrò voglia e tempo, qualche corso breve.

#34
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poi ci può essere l'imprenditore che fallisce e si ritrova indebitato. ma se ha deciso di fare l'imprenditore, ci si aspetta che sappia fare un calcolo dei vantaggi e degli svantaggi della sua impresa... e se fallisce che sappia come arginare il tutto. se poi uno si butta e fa il rischiatutto, allora non c'è libro di economia che tenga.

#36
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Utente 219XXX

Qui la discussione si sta avvitando su se stessa.
Si parla tanto di problem solving, ma qui invece è il pensiero dicotomico che ha la prevalenza, con la conseguente artificiosa e rigida contrapposizione di "mentalità scientifica" e "mentalità umanistica". In questa c'è veramente poco della mentalità scientifica che tanto si caldeggia. Chi possiede una mentalità scientifica ha in primis il senso della complessità e una buona dose di umiltà.

Poi caro De Vincentiis trovo veramente antipatico il suo distinguo "lei è un insegnante" "io un problem solver". Della serie "parliamo lingue diverse". Mi dispiace ma questo trucchetto con me ha poca presa. Lei si ostina a non ammettere che il Suo primo commento - causa di questa caterva di commenti successivi - pecca di pressappochismo e continua ad arrampicarsi sugli specchi perché il Suo orgoglio Le impedisce di fermarsi.

Poi scusi, sono stato io il primo a parlare dell'importanza dell'acquisizione di una mentalità scientifica. Come vede anche un umanista come me può aver presente l'importanza della scienza. Semplicemente non voglio che si sostengano contrapposizioni sterili ed assolutizzanti.

#37
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Dr. Armando De Vincentiis

...lei è un insegnante" "io un problem solver". Della serie "parliamo lingue diverse"...

uscire da una visione utopistica del mondo signifia ammettere la possibilità che ci siano cervelli differenti, visioni differenti e linguaggi differenti.
Metta a confronto un fisico ed un teologo. L'utopista parlerebbe di integrazione di concetti. Ma se legge Stephen Hawking comprende che ciò è solo una forzatura.
Per cui lei parla da insegnante io da psicoterpauta. Questo è un fatto così come un fatto è quello di definire un'arrampicata sugli specchi concetti che non sono conformi al proprio modo di pensare. Questa si chiama cecità epistemologica.

#38
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De Vincentiis, il suo errore più grave è quello di far diventare dogma quello che lei pensa, ricadendo così in una delle peggiori forme di irrazionalismo, poco diversa da quella di teologi bigotti o affabulatori di diversa specie. Sono tutte facce della stessa medaglia perchè la razionalità si fonda sul dubitare, sul domandare, sul ricercare la verità. E queste cose le si impare studiando a fondo le varie scienze nelle loro dimensioni calcolatorie, teoriche ed artistiche. Lei divide ciò che è unito, cioè parla di linguaggi e oggetti diversi, quando la realtà è in se stessa qualcosa di unitario. Esistono punti di vista diversi, ma l'oggetto è il medesimo: quindi solo una può essere la versione dei fatti.

Mi permetto infine di esprimere il mio totale accordo alle parole dell'insegnante che qui ha scritto, complimentando per una capacità spesso poco frequente di dare una lettura unitaria della realtà sia pure senza negare i suoi diversi aspetti. Me lo faccia dire a gran voce: l'Italia avrebbe bisogno di più insegnanti come lei!

#39
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Utente 219XXX

Caro De Vincentii, la vera cecità epistemologica è Sua.
Se infatti avesse senso epistemologico non avrebbe mai scritto un commento così svalutativo verso Leopardi e Manzoni. E' proprio della mentalità scientifica esprimere un giudizio solo verso ciò di cui si ha conoscenza, altrimenti si cade nel pregiudizio.
Lei oltre a mostrare cecità epistemologica, dimostra anche cecità culturale.

Ringrazio l'utente 128160 per l'apprezzamento :)

#40
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Dr. Armando De Vincentiis

quando ero piccolo e litigavo con qualcuno e magari scappava l'insulto del tipo, sei uno stupido, il mio interlocutore, ovviamente bambino come me, rispondeva no tu sei uno stupido. L'unico scopo era ottenere l'ultima parola. Non aveva importanza il senso del discorso (eravamo piccoli che senso potevamo dare), ma era importante dimostrare di saper rispondere meglio all'avversario. Un gioco infatile, insomma.
Ognuno difende ciò che ha e ciò che conosce, in questo siamo assolutamente d'accordo. Io difendo la conoscenza scientifica ( e quella finanziaria) sulla base del mio lavoro, anche di divulgatore scientifico nonchè di psicoterapeuta soprattutto dopo aver osservato i disastri nella vita delle persone che hanno effettuato scelte pericolosissime sulla base dell'ignoranza scientifica e finanziaria. Il mio lavoro è stato ed è quello di aiutare quella gente a risolvere i loro problemi e di avitare che altri facciano lo stesso. Il suo, forse, è quello quello di condurre gli studenti agli esami e far si che conoscano bene il pensiero di Leopardi. Continua a parlare da insegnante, è il suo lavoro!

(..)solo una può essere la versione dei fatti(...)
Già da Protagora questa visione del mondo fu messa in discussione in favore del relativismo oggettivo non solo come visione delle cose ma come costruzione della realtà. Fin quando si ha la convinzione che esista una solo visione dei fatti si creeranno solo problemi e conflitti. Ma non tutti sono dei problem solver. C'è chi li risolve c'è chi li crea.
E' la catena della vita!

#41
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Utente 219XXX

"Non aveva importanza il senso del discorso (eravamo piccoli che senso potevamo dare),"
Perfetto! Può rivolgere a se stesso quest'osservazione. Lei continua ad ignorare proprio i contenuti dei miei interventi dimostrando un dogmatismo e un'angustia mentale (ha proprio ragione il Suo collega) che poco si addicono ad una mentalità scientifica.
Continui pure a stare sul podio. Io, dal canto mio, continuerò ad impedirLe di svalutare in modo del tutto arbitrario il mio lavoro e ciò che insegno.
E Lei dovrebbe aiutare a risolvere problemi degli altri dall'alto della Sua posizione di psicoterapeuta?

#42
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Dr. Armando De Vincentiis

lo vede? il gioco infantile, rivolgere all'altro ciò che gli si viene attribuito.
Difenda pure la sua posizione cos'altro può fare se no? Dimostrando do non aver capito nulla della mia osservazione. Intanto il sistema scolastico è inadeguato se lei si sente parte di questo sistema non è colpa mia ma irrigidissi su ciò che non funziona più è ciò che in psicologia chiamaiamo tentata soluzione che peggiora il problema. Ma non siamo tutti degli psicologi ovviamente e non vediamo gli errori che facciamo. e ci risiamo, ma non lo avevo già detto? Mi costringe ad essere ripetitivo, che noia!

#43
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Utente 100XXX

il mondo va allo scatafascio e lei difende Leopardi e Manzoni? difende il sistema scolastico che sforna le menti che oggi si fanno abbindolare dei vanni marchi, politici corrotti, santoni e persone indebitate fino al collo?
Già il fatto che i dottori di questo sito risolvano problemi gratuitamente a gente che li consulta è encomiabile e lei ha l'arroganza di criticarli solo perchè hanno, giustamente, messo in discussione un sistema scolatistico pessimo che forma gente inadeguata a vivere e lei difende il Pensiero di leopardi? ma vive in Italia o sulla luna signor 219318? Il sistema scolastico di oggi è quello da priorità a Leopardi alla Poesia ed è lo stesso che spinge la gente a votare chi li prende in giro. dove sta la lorto capacità critica che avrebbero potuto apprendere dalla cultura umanistica? Dove sta la capacità critica che fa girare un fatturato di milioni di euro in esoterismo e magia? Perchè se proliferano i maghi è perchè non prolifera il pensiero critico che, stranamente, la cultura umanistica non ha saputo formare. Che ben venga la proposta di affossare Leopardi e Manzoni in favore di Darwin e stephen hawking. Lo sa che se chiede ad uno studente chi è quest'ultimo le risponde con una faccia da fesso? però conosce il 5 maggio!

#44
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Utente 219XXX

"Mi costringe ad essere ripetitivo, che noia!"
Uno psicoterapeuta che alimenta un circolo vizioso non si direbbe essere un problem solver. Lei non sta facendo altro che contraddire nei fatti ciò che sostiene a parole. Un tipico "doppio legame".

Signor 100652,
Se proliferano maghi e ciarlatani non è certo colpa della cultura umanistica. Le ripeto, lo stesso Leopardi scrisse un saggio contro le superstizioni. Basta rileggere bene i miei commenti per capire che non ho nulla contro la mentalità scientifica.
Mi sto battendo semmai contro chi sostiene la mentalità scientifica e nello stesso tempo svaluta cose che non conosce. E' un atteggiamento scientifico questo? Lei si sta comportando allo stesso modo. Le basterebbe aprire qualsiasi manuale di filosofia per essere smentito.

"Che ben venga la proposta di affossare Leopardi e Manzoni in favore di Darwin e stephen hawking."
Ha colto proprio nel segno. Il dott. De Vincentiis ha esordito con questo puerile gioco della torre che smentisce una sana mentalità scientifica.

#45
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Dr. Armando De Vincentiis

doppio legame? Una cortesia citi Manzoni che forse le è più semplice e non citi concetti a sproposito. Faccia l'insegnante per cortesia. Diventa sempre più noiso! Fortunatamente non sono un suo studente.

#46
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Utente 100XXX

ma lei insegna in italia o oltre oceano? Signor 219318 il sistema scolastico è un fallimento totale. A partire dalle elementari fino all'università- Già il fatto che hanno istituito le lauree triennali che danno la possibilità a dei NON dottori di dichiararsi tale è un invito all'abuso della porfessione (di qualsiasi genere che prevede una laurea specialistica) e questo dimostra come l'apparato adibito all'istruzione sia uno schifo. ma chiusa questa parentesi i ragazzi che escono dal liceo sono di una ingoranza scientifica spaventosa (ribadisco conoscono sempre il 5 maggio) mio figlio, che fa le scuole medie, così come i suoi compagni tornano con una noia pazzesca ma si attivano non appena qualche insegnante si prende la briga arbitraria di parlare di scienza, di astronomia, di biologia. Sfortunatamente quei momenti sono dosati con il contagocce in favore della noia!
Siamo nell'epoca dell'informatica e lei parla in difesa di Manzoni. Ma aggiornatevi per cortesia e cercate di stare al passo con i tempi.
ps
studiavo lettere ma per la noia sono passato a biologia.
Come biologo risolvo anch'io problemi, come lettrato avrei solo parlato parlato parlato!

#47
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Utente 250XXX

scusate se mi intrometto in questa diatriba, parlo in qualità di laureato in sociologia e, quindi, ho una certa formazione umanistica. Tuttavia trovo le argomentazioni del dr. Devincentis plausibili poichè, davvero, si esce dalle scuole superiori con una cultura scientifica pari a zero. Conoscono la storia (importante) conoscono i classici (importanti). ma non hanno la più pallida idea di cosa sia il metodo scientifico (cosa più importante) che li preservi da scelte importantissime coma il tipo di cura da effettuare in caso di malattia. Il metodo insegnrebbe a vivere non certo, per citare l'amico di sopra, la conoscenza del 5 maggio. Sanno tutto di Leopardi ma di Galileo sanno solo che ha cosatruito un cannocchiale e se parli loro dei massimi sistemi? beh entrano in crisi profonda! Caro Insegnate, senza offesa, il sistema scolastico è obsoleto e si ostina a non adeguarsi allo sviluppo tecnologico. I ragazzi imparano addirittura informatica nelle scuole ma sono all'oscuro del metodo scientifico così come apprendono l'aspetto letterario dei pensatori come Freud, senza comprenderne il metodo ed il contributo operativo. perchè? perchè non lo sanno nemmeno gli insegnanti, concentrati sulla forma e non sulla sostanza.
buona giornata.

#48
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Dr. Armando Ponzi

Gentile Utente 100651,
vorrei, stante la sua forte presa di posizione sui professori italiani, segnalarle quanto segue:
-criticare il sistema scolastico come lei fa, immagino anche col figliolo, contribuisce al fallimento educativo in atto, dove sono i genitori a non trasmettere più il dovuto rispetto per gli insegnanti ricordandole che alla base dell'insegnamento spesso opera il meccanismo della identificazione e non certo quello della negazione o della formazione reattiva(che opera in casi del tutto particolari).
-Ad esempio l'incapacità dei ragazzi di oggi ad occupare gli spazi di scrittura e a non saper valutare le simmetrie sono in larga misura dovute al fatto che non fanno più lavori ripetitivi apparentemente inutili ma necessari quali le farfalline o le ciliegine geometriche che definivano la pagine dei quaderni delle elementari di personaggi italiani che hanno contribuito sia alla scienza che alla finanza (Modigliani aveva un'inconfondibile accento toscano).
Ricordo con piacere il rispetto che mio padre, 2a elementare, aveva per i miei insegnanti.
L'avventura scolastica non è cosa viene insegnato ma quello che ognuno di noi ci vede: veda il discorso dei dots di Steve Jobs http://www.youtube.com/watch?v=D1R-jKKp3NA
Il più grande genio dell'informatica moderna era interessato ai ghirigori delle lettere sulle targhe del college...anzichè studiare matematica o scienze,eppure....

#49
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Utente 219XXX

Qui la discussione è uscita dal tracciato ed è diventato un pollaio.
Ritorniamo alle origini.
Il dott. Santonocito ha scritto un interessante articolo sull'utilità dell'educazione scientifica. Nulla da obiettare in proposito. Nessuno può dubitare dell'importanza della formazione scientifica a scuola e io sono il primo a spronare i miei studenti a puntare su un'ottima preparazione scientifica.

A questo punto il dott. De Vincentiis ha scritto un commento poco felice che ha scatenato questo putiferio. E' il seguente:
<<Queste sono le materie che dovrebbero formare gli uomini e non la vita di Leopardi, la poesia di Manzoni e la capitale della Grecia che, pur riconoscendone la loro bellezza, non preserveranno mai dalle medicine alternative pericolose, dall'imperante pensiero irrazionale (astrologia, maghi fattucchieri) e da scelte finanziarie sbagliate.>>

A questo punto io ho risposto che una preparazione scientifica deve puntare alla formazione di una mentalità scientifica e che questa non esclude una altrettanto indispensabile formazione umanistica. Cito me stesso:
<<In realtà in un alunno veramente preparato cultura umanistica e scientifica si compenetrano con vicendevole vantaggio. >>

Ho altresì evidenziato l'atteggiamento estremamente unilaterale di De Vincentiis che contrappone scienza e cultura umanistica riducendo quest'ultima ad un mero esercizio nozionistico. Mi chiedo a questo punto se un giudizio molto affrettato come quello di De Vincentiis possa essere coerente con l'atteggiamento scientifico di cui lui si fa paladino.

Questo è il succo del mio discorso. Poi se De Vincentiis vuole continuare a rimanere sul piedistallo e non affrontare la sostanza della discussione faccia pure.

#51
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Dr. Armando De Vincentiis

Io ho espresso una mia opinione basata sui fatti, lei la diefinisce come giudizio affettato solo perchè non è conforme alla sua. I fatti sono che tra gli studenti non esiste cultura scientifica. Perchè, in accordo con il signore di sopra, essa non è sopravvalutata come quella umanistica. Esiste una dicotomia, purtroppo, che lei non vuol vedere (problema suo) se tale non ci fosse non avremmo il dilagare di una forte cultura irrazionale, anche tra gli umanisti. Chi studia i sistemi sociali questo lo nota, chi fa l'insegnante no! Con tutto il rispetta non faccia il lavoro che non le compete. La ricerca in ambito sociale e scientifico ti fa osservare cose per cui ti fa porre il propblema di criticare e di porre alternative.
Io sono dell'opinione, sicuramente confivisa, che ci si concentri troppo sui classici e si perde l'aspetto pragmatico del vivere.
Lei è legittimato nel dire non son d'accordo ma la critica ad una opinione non conforme alla sua defindendola arrogante o pressappochista o altro la pone in una condizione di estremismo utopistico e ideologico. Io faccio scienza e, ribadisco, risolvo problemi. Lei insegni pure il Manzoni

#52
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Dr. De Vincentiis, mi sa che i suoi focosi interventi hanno fatto colpo su lisa zamba ahahaha

Ritornando sulla discussione devo ammettere che è vero che oggi la scuola italiana è più sbilanciata sulla cosidetta "cultura umanistica", ma la "cultura scientifica" non è affatto trascurata, anzi io penso di avere avuto ottime e solide basi scientifiche e umanistiche alle superiori (mi sarebbe però piaciuto fare più conversazione in inglese - anche se ho letto ottime opere di letteratura anglosassone). La differenza la fanno soprattutto gli insegnanti e le capacità dell'allievo. Io credo che allora bisognerebbe cercare di selezionare meglio gli insegnanti, gratificandoli con stipendi più alti e valorizzando la loro funzione educativa e sociale, senza lasciarli in balia delle onde. Poi la scuola deve insegnare innanzittutto a ragionare e non solo a dare nozioni di tutto senza farne capire il senso. Se uno studente impara a ragionare e a pensare poi sarà in grado di districarsi con abilità nella vita (sociale ed economica compresa). Ma se non si forniscono gli stimoli giusti, se non si premia il merito, se non si investe di più nell'edilizia scolastica (alcune scuole sono tenute in pessime condizioni), se non si attira gente talentuosa ad insegnare, credo che non si andrà da nessuna parte e assisteremo ad una progressiva decandenza che è già in atto.

#53
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Utente 219XXX

"Io ho espresso una mia opinione basata sui fatti, lei la diefinisce come giudizio affettato solo perchè non è conforme alla sua. I fatti sono che tra gli studenti non esiste cultura scientifica. Perchè, in accordo con il signore di sopra, essa non è sopravvalutata come quella umanistica."

Scusi, ma quali sarebbero i fatti che La portano a dire che <<Queste sono le materie che dovrebbero formare gli uomini e non la vita di Leopardi, la poesia di Manzoni e la capitale della Grecia che, pur riconoscendone la loro bellezza, non preserveranno mai dalle medicine alternative pericolose, dall'imperante pensiero irrazionale (astrologia, maghi fattucchieri) e da scelte finanziarie sbagliate.>>?

In realtà in letteratura non ci si limita alla biografia di un autore e in geografia non ci si limita a determinare la capitale della Grecia. Se Lei riduce la mia professione a questo allora è veramente fuori strada e io a buon diritto ribadisco che certe affermazioni sono pressappochiste. Io quando insegno cerco di far apprezzare ai miei alunni la bellezza della prosa manzoniana, le sue finissime analisi psicologiche e la profondità del pensiero leopardiano. Questi contenuti faranno parte del bagaglio culturale dell'alunno e lo aiuteranno nella vita a non avere una visione superficiale della realtà, a dare un nome ai loro stati d'animo e ad arricchire il loro lessico perché - come diceva Wittgenstein - i liti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo; vediamo quindi di allargare gli orizzonti di questo mondo.
Tutto questo non toglie nulla all'altrettanto utile cultura scientifica. Solo che Lei esclude questa soluzione mediana perché il Suo pensiero è animato da un retroterra culturale di matrice positivista che mitizza la scienza e la assolutizza. Niente di più irrazionale.

<<Esiste una dicotomia, purtroppo, che lei non vuol vedere (problema suo) se tale non ci fosse non avremmo il dilagare di una forte cultura irrazionale, anche tra gli umanisti. Chi studia i sistemi sociali questo lo nota, chi fa l'insegnante no! >>

Se esiste una cultura irrazionale questa deriva dall'ignoranza tout court e non è certo imputabile alla cultura umanistica. Ed è proprio compito dell'insegnante - meglio, degli insegnanti- sviluppare una coscienza critica in ogni allievo per evitare che l'irrazionalità dilaghi. Chi studia i sistemi sociali dovrebbe cercare le vere cause della carenza dell'istruzione in Italia che sono ben più complesse di quelle che Lei indica.

<<Con tutto il rispetta non faccia il lavoro che non le compete. La ricerca in ambito sociale e scientifico ti fa osservare cose per cui ti fa porre il propblema di criticare e di porre alternative.>>
Con tutto il rispetto, Lei ha espresso un giudizio molto discutibile sugli studi umanistici quindi è Lei quello che dovrebbe fare il lavoro che Le compete. O meglio, dovrebbe dare il buon esempio e dimostrare nei fatti che la mentalità scientifica porta a ponderare i giudizi e a rendersi conto che se in Italia la cultura scientifica è carente, ciò è dovuto a colpevoli ritardi da parte della classe dirigente, non certo a Leopardi e Manzoni.


<< Io faccio scienza e, ribadisco, risolvo problemi. Lei insegni pure il Manzoni>>
E continui pure a fare scienza con questo atteggiamento sprezzante, presuntuoso, e - come molto giustamente ha rilevato il Suo collega - dalle "anguste visioni".

#54
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Dr. Armando De Vincentiis

(..) in Italia la cultura scientifica è carente, ciò è dovuto a colpevoli ritardi da parte della classe dirigente, non certo a Leopardi e Manzoni(..)

Infatti sono d'accordo la carenza di cultura scientifica non è dovuta a Leopardi e Manzoni (dei quali riconosco la grandezza) ma è dovuta ai ritardi della classe dirigente che permette di prediligere ancora Leopardi e Manzoni.
sottile abissale differenza.

#55
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Predilige che?! Io ho meno ore dei colleghi di matematica, biologia e chimica. E non mi lamento.
La scienza ha bisogno di laboratori, di computer, di materiale didattico specifico...in una parola ha bisogno di soldi! E se in Italia i soldi andassero alla scuola invece che alla corruzione il problema non si porrebbe. Ecco cosa predilige la classe dirigente.

#56
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Dr. Armando De Vincentiis

...E se in Italia i soldi andassero alla scuola invece che alla corruzione il problema non si porrebbe...

alla fine un punto di incontro lo abbiamo trovato

#57
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Dr. Raffaele Prudenzano

La verità è che in Italia i giovani diplomati escono assolutamente impreparati alla vita lavorativa.Poco Inglese,poca matematica,poche scienze e tecnologia poca consapevolezza delle leggi ,poca educazione alla salute ecc.I Prof d'Inglese (tranne alcune fortunate eccezioni) non fanno altro che Letteratura,Letteratura,Letteratura e poi lingua parlata 0

#58
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"La verità è che in Italia i giovani diplomati escono assolutamente impreparati alla vita lavorativa."
In effetti è così. Gli istituti tecnici e professionali vanno assolutamente riqualificati non solo attraverso le riforme, ma soprattutto da un punto di vista sociale. In Italia c'è la tendenza a gerarchizzare socialmente le scuole. I licei sono percepiti come scuole di prestigio. Gli istituti tecnici come scuole inferiori rispetto alle prime e i professionali come scuole del ceto basso.

Bisogna uscire da questa mentalità e dare il giusto rilievo alle scuole professionalizzanti.
Guarda caso in Italia c'è bisogno proprio di tecnici.

#60
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Chi ha un poco di "cultura giuridica" sa che una sentenza è emessa dopo aver consultato esperti del caso. Suppongo quindi che altri scienziati abbiano espresso il loro parere sull'operato degli scienziati sotto processo e che questo parere sia stato tenuto presente dai giudici. Quindi lasciamo agli esperti il compito di fare gli esperti e non improvvisiamoci geologi (soprattutto con una laurea in psicologia - facoltà umanistica)

#62
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tanto ormai già ci ridono dietro tutti.

comunque non vedo il nesso tra la sentenza e l'insegnamento delle scienze nella scuola.

#63
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Dr. Armando De Vincentiis

lei ha deciso di non vedere nessun nesso ad ogni mia comunicazione da quando ha messo dito sulla sua tastiera. da qui l'inutilità di continuare la mia conversazione con lei

#65
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Utente 538XXX

Ho seguito il vostro dibattito, il tema è interessante.... anche s eun po' troppo accesso.

Premetto che sono un economista quindi non titolato a parlare di molte cose, tuttavia d'accordo con alcuni singoli concetti.

Che in Italia manchi una cultura economica finanziaria, mi sembra ovvio e sotto gli occhi di tutti...
Si badi bene che per cultuara finanziaria non ointendo la cocnoscenza delle terorie economiche, che interessa soprattutto gli economisti, ma una conoscenza generale di concetto che possano essede d'ausilio nelle scelte di tutti i giorni.

Può sembrare banale ma l'analisi del rischio che è necessaria per fare scelte ormai ordinarie quali acquisire un mutuo, un prestito o altro avviene spesso ad opera di molti cittadini, senza conoscere quasi nulla di quanto gli viene proposto. Un problema per cosi dire ancora di asimmetria informativa,...

Ho fatto per diversi anni il insegnamento nelle scuole e nelle università e mi sono reso conto in effetti della completa disinformazione in merito alle concettualizzaizoni che richiamavo sopra..

Ciò non è da trascurarsi a mio avviso.

Non entro sulla scuola italiana e sui programmi perché credo che ognuno debba fare il suo mestiere, comunque il problema c'è, e non è possbile sempre trincerarsi dietro Manzoni, Leopardi, Dante, che sono importantissimi ma non assolutamente non sufficienti, per una formazione compelata.......

#66
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Gli scienziati sono stati condannati perché si sono prestati ad un'operazione mediatica voluta da Bertolaso tesa a rassicurare la popolazione. La rassicurazione presuppone una previsione. Dunque gli scienziati hanno tradito proprio quell'approccio scientifico che avrebbe dovuto guidare il loro agire.

#67
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Utente 219318,

Scusami ma questo è un altro problema, il tuo discorso non mette sotto accusa la scienza ma le persone non oneste intellettualmente..

#68
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Utente 219XXX

E perché dovrei mettere sotto accusa la scienza? È dal primo commento che sottolineo l'importanza della cultura scientifica.

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