Il web facilita gli incontri amorosi, ma i “siti di incontri” funzionano davvero?
Le relazioni tra gli esseri umani, oggi hanno cambiato veste.
Dal datato corteggiamento, dal tempo dell’attesa, dal numero di telefono, timidamente lasciato a destinazione, siamo passati alla bacheca di Facebook, alla spasmodica ricerca online della persona che magari fa ancora battere il cuore e, se l’altro\a accetta, viene prontamente ammesso come “amico”, il quale avrà immediatamente accesso a tutta una serie di dati personali, di immagini, di pensieri, di intime confessioni, di dati più che sensibili, che l’etere rende pubblici e condivisibili.
I “rapporti virtuali” e le coppie che si “tecno-concedono” prima di conoscersi realmente, sono sempre più in aumento ed i single( che io preferirei definire “soli”, più che single), sembrano preferire i siti di incontri, più che la ricerca dell’anima gemella con modalità tradizionali.
I siti di incontri oggi, spopolano il web, prevedono una semplice iscrizione, non sempre corredata da una verifica dei dati personali e la caccia all’altro/a è aperta.
- Per quale motivo, oggi, i giovani e non, preferiscono il web ai rapporti tradizionali?
- Cosa si cela dietro questo importante cambiamento di modalità di corteggiamento?
- Cosa spinge i giovani, i quali dovrebbero fare rima con spensieratezza, allegria, spregiudicatezza, fervore dell’età, a preferire il monitor di un pc e, scegliere la potenziale fidanzata, come se sfogliassero l’album delle figurine?
Ogni pretendente ed ogni potenziale partner single, inserisce nella migliore delle ipotesi la propria foto, il proprio curriculum erotico, i propri desideri, il proprio stile di vita ed il gioco è fatto.
La ricerca del partner perfetto ha inizio.
- E se questa sorta di pedigree con pregi e difetti, note personali, emozionali e sessuali, non corrispondesse a verità?
- Se fosse improntato su quello che noi clinici, chiamiamo “falso sé”( una rappresentazione di sé falsa, alterata, non aderente alla realtà psichica)?
Le modifiche epocali a cui siamo lentamente andati incontro, hanno sicuramente influenzato anche la sfera della sessualità e delle relazioni a due.
La lapidarietà dei tempi dell’etere, la frenetica corsa del quotidiano, lascia poco spazio al tempo dell’attesa, al tempo dell’altro, facendo transitare anche la scelta del partner, in una programmazione quasi di matematica memoria, senza sbavature e perdite di tempo alcuno.
- Ma quanti amori virtuali transitano poi al reale?
- Quanti partners, magari scelti sulla base della foto, delle peculiarità psico-fisiche, di quante “emozioni virtuali” ha fatto ancora provare, transitano poi, ma soprattutto sopravvive nel mondo reale?
- Inoltre quante volte il partner “virtualmente scelto ed amato”, corrisponde poi a quanto provato?
L’etere ha sicuramente facilitato la comunicazione, ha favorito lo studio, la ricerca, gli incontri e, contiene in sé tantissime sfaccettature positive e propositive, ma a mio avviso per quanto riguarda la sfera affettiva-emotiva e relazionale, forse oggi in alcuni casi, rappresenta una “scelta difensiva” e non sempre voluta.
La modalità di corteggiamento via etere e la scelta del partner perfetto tramite i siti di incontri, credo possa celare grandi quote di insicurezza e disagi relazionali, facendo transitare la fase ,forse più emozionante della scelta dell’altro, in una sorta di asettica e ragionata ricerca, scevra dalla fisicità, dagli odori, dalla sensorialità, dalle smorfie e tipiche espressioni, che il web obbligatoriamente azzera.
Bibliografia:
“I nuovi comportamenti amorosi” Prof.Pasini Oscar Mondadori editore