Importanti novità per la classificazione e la cura dei Disturbi Alimentari
I disturbi dell’alimentazione NAS - ovvero Non Altrimenti Specificato - costituiscono circa il 50% dei disturbi dell’alimentazione diagnosticati nei centri specialistici (Dalle Grave & Calugi, 2007; Fairburn & Bohn, 2005), ma purtroppo sono stati poco studiati dalla ricerca per l’assenza di criteri diagnostici positivi che delimitano in modo chiaro la loro diagnosi (Fairburn & Bohn, 2005).
Da un punto di vista clinico si possono dividere in due gruppi principali (Fairburn & Bohn, 2005): il primo ha caratteristiche cliniche simili all’anoressia nervosa e alla bulimia nervosa, ma non soddisfa la soglia richiesta dai criteri diagnostici (ad esempio individui con peso leggermente sopra il limite richiesto per l’anoressia nervosa o con frequenza di episodi bulimici sotto la soglia richiesta per la bulimia nervosa), tali casi possono essere definiti come casi di anoressia nervosa o bulimia nervosa “sottosoglia”; il secondo mostra le caratteristiche cliniche dell’anoressia nervosa e della bulimia nervosa combinate in modo differente tra loro (questi casi possono essere definiti come disturbi “misti”).
Nell’ambito dei disturbi dell’alimentazione NAS, ha ricevuto molta attenzione il Disturbo da Alimentazione Incontrollata (Binge Eating Disorder - BED). Sebbene condivida con la bulimia nervosa gli episodi bulimici, il BED presenta molte differenze con i due principali disturbi. Innanzitutto, colpisce un gruppo persone di età più avanzata ed è frequente anche negli uomini; inoltre, gli episodi bulimici non sono seguiti dall’utilizzo di comportamenti di compenso e si verificano nell’ambito di una tendenza generale a mangiare in eccesso, piuttosto che di restrizione dietetica.
Ciò spiega la forte associazione del disturbo con l’obesità (Fairburn & Harrison, 2003). Queste differenze e una revisione sistematica della letteratura (Wonderlich, Gordon, Mitchell, Crosby, & Engel, 2009) hanno portato il gruppo di lavoro del DSM-V (http://www.dsm5.org) a raccomandare la sua inclusione come categoria diagnostica distinta dall’anoressia e dalla bulimia nervosa.