L'indemoniata, evoluzione di una sindrome da possessione

a.devincentiis
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta

E se fosse proprio il rituale esorcistico a creare le condizioni in grado di favorire l’ingresso del Demonio? Secondo alcune fonti (Panorama) ci sarebbero 500.000 presunti indemoniati l’anno solo in Italia. Sono dati davvero allarmanti a tal punto che la chiesa avrebbe bisogna di più esperti nel settore per lavorare in modo sinergico con gli esorcisti allo scopo di contenere il fenomeno. Ma ci si è mai chiesti se proprio l’idea del Demonio, la paura nei suoi confronti e la corsa ai ripari non sia, in realtà, l’elemento che ne favorisca la sua espressione? Ma in che consiste questa espressione? Non certo nella sua reale presenza sovrannaturale, bensì nell’idea ossessiva della sua presenza. In altra sede abbiamo osservato come una semplice idea possa impiantarsi nella mente di un individuo al punto tale da trasformarsi in un vero persecutore interiore in grado di sconvolgere la sua vita.

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/895-la-trappola-delle-ossessioni.html

Proprio come un’idea ossessiva, l’ipotesi di un’invasione maligna penetra nel sistema cognitivo di un soggetto e ne diventa il vero persecutore. Immaginate un individuo colpito da tale idea al cospetto di chi, mediante un rituale, ne conferma la sua veridicità. Cosa immaginate possa accadere? Semplicemente se ne convince al punto tale da subirne le conseguenze. Cosa è accaduto allora? Una “semplice” idea, un’ipotesi, dettata dalla paura, da una credenza culturale, da un contesto famigliare che la condivide, si trasforma nel vero persecutore. Basti dare a questo persecutore un nome “Satana” ed ecco che gli elementi della possessione demoniaca si sono costruiti. Ma chi è stato a farlo? Non certo il Diavolo, bensì l’interazione di una serie di circostante che hanno dato consistenza ad una realtà. Si, una realtà che assume caratteristiche tangibili esclusivamente nella mente del soggetto e di chi gli sta intorno pronto a confermargliela. Ecco la natura di una possessione demoniaca: una costruzione virtuale che assume caratteristiche reali da farla sembrare “maledettamente” vera!

E come spiegare i fenomeni legati agli esorcismi raccontati dagli esorcisti? Lingue sconosciute, forza fisica superiore, avversione al sacro e fenomeni paranormali? Con questo libro è proprio su tali argomenti che si fa luce, attraverso il dispiegamento di una storia, la storia di Rosa. Una presunta indemoniata costretta a subire un vero calvario tra i vari esorcismi che subirà allo scopo di eliminare il presunto Demone che alberga in lei e che la renderà protagonista proprio di quei poteri tipici degli indemoniati tanto descritti dai miti e, oggi, dai media.

Può la suggestione aumentare la forza fisica? Può una credenza far parlare lingue sconosciute e/o determinare reazioni negative in presenza di oggetti sacri? Può la paura far vedere cose sovrannaturali inesistenti?

Il libro risponde a tutte queste domande e, alla fine, potrebbe lasciare qualcosa di veramente positivo che, in qualità di autore, mi auguro davvero. Ossia eliminare, o per lo meno, ridurre notevolmente gli effetti pericolosi della paura nei confronti del Diavolo. In attesa di Vostre riflessioni vi lascio alla visione del

Trailer del libro

https://www.youtube.com/watch?v=ICNvftttqLc

 

Data pubblicazione: 24 settembre 2012

35 commenti

#1
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Utente 219XXX

La Sua logica è interessante e originale. Io ero rimasto a quella classica per cui ciò che appare "possessione" sul piano clinico non è altro che un insieme sintomi psicotici il cui contenuto è determinato dalla matrice culturale. L'idea del Demonio non è patoplastica piuttosto che avere un ruolo eziologico?

#2
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Dr. Armando De Vincentiis

non deve esserci necessariamente una patologia psichiatrica per costruire una dimensione di possessione demoniaca. Tuttavia gli ingredienti necessari sono: un contesto condiviso di credenze e l'interpretazione in chiave religiosa di alcuni eventi.

#3
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Utente 219XXX

Io aggiungerei anche la predisposizione tra gli ingredienti necessari. Di solito i posseduti manifestano stati alterati di coscienza, scissioni, allucinazioni, stati mentali che in genere non sono esprimibili da tutti. Non posso non pensare allo sciamanesimo. Lo sciamano quando è posseduto manifesta stati alterati della coscienza e parla con voci diverse. Ma a differenza dell'indemoniato gode di considerazione sociale. Non tutti possono diventare sciamani, ma solo quelli che riescono a manifestare certi stati psichici.

#4
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Dr. Armando De Vincentiis

lo sciamano manifesta stati alterati, giusto. Ma lo sciamano ha anche imparato ad indursi gli stati alterati mediante tecniche che destabilizzano la coscienza (canti, balli, allucinogeni). per cui non è necessaria nemmeno una certa predisposizione.

#5
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Psicoterapeuta

Aggiungo alle interessanti considerazioni fin qui esposte anche il fatto che, nella vita di tutti i giorni, tutti noi manifestiamo "stati alterati di coscienza".

Basti pensare ad un'esperienza piuttosto comune: saliamo in auto, accendiamo il motore e...siamo arrivati, magari sovrappensiero, e non ci siamo neppure accorti della strada percorsa!

Oppure qualcuno ci parla, e noi siamo talmente immersi in altri pensieri (o altre percezioni) che nemmeno ce ne accorgiamo, sebbene le parole siano perfettamente percepibili.

Sono gli stessi stati alterati delle trance dissociative e di alcune forme di meditazione. Alcuni di noi sono più propensi a manifestarli, e forse tra gli "indemoniati" queste alterazioni sono più frequenti ed intense.

#6
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Sì, infatti, i fenomeni dissociativi sono comuni e li possiamo disporre lungo un "continuum". Per cui fenomeno dissociativo è parlare da soli in macchina, ma fenomeno dissociativo è anche sentire delle voci o addirittura l'amnesia dissociativa. Se parlare da soli in macchina è piuttosto comune, diversamente è molto più raro il fenomeno delle allucinazioni che si verifica solo in determinati soggetti. Certo che se prendo una dose di LSD potrò anche vedere un drago che sputa fiamme. Penso però che nel caso delle possessioni ci troviamo di fronte a manifestazioni patologiche che rientrano in un quadro clinico più complesso e con una configurazione più stabile. Secondo me solo in determinate condizioni predisponenti si possono manifestare fenomeni morbosi che hanno delle caratteristiche psicotiche, né penso che un' ossessione nevrotica possa transitare verso un quadro psicotico senza una predisposizione. Ad esempio se penso che le mie fantasie erotiche siano frutto di un'influenza del diavolo tentatore e subito dopo dirò dieci "ave o Maria" per esorcizzare questi pensieri disturbanti sarò nell'ambito dell'ossessione, ma da qui a diventare un indemoniato ce ne passa.

#8
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Utente 219XXX

Grazie, sono molto interessanti.

#10
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Utente 219XXX

Grazie dell'integrazione. Soprattutto concordo sull'affermazione del giornalista riguardo a posizioni "possibiliste". Purtroppo qualche mese fa ho seguito un'interventista ad uno psichiatra cattolico che si riteneva possibilista. Per non parlare delle trasmissioni televisive che affrontano il tema non tanto per fare chiarezza, quanto per attirare spettatori.
E' proprio questo possibilismo che rende ancor più difficile fare chiarezza e fa affidare persone sofferenti non a specialisti, ma a pratiche che - come fa notare giustamente De Vincentiis - più che aiutare, alimentano certi disturbi.

#14
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Ex utente

L' articolo in questione non mi trova d' accordo. Innanzitutto trovo particolarmente sgradevole il voler presentare come un dogma scientifico quello che di fatto è solamente una delle tante opinioni che possiamo trovare nel variegato mondo della psicologia.

Domanda 1: Come può una disciplina eterogenea e contraddittoria, come quella della psicologia, pretendere di catalogare fenomeni religiosi quando non è in grado di essere concorde nemmeno con se stessa?

Domanda 2: Quanto c'è di effetto placebo nella psicoterapia?

Vogliamo provare ad utilizzare lo stesso criterio, utilizzato in questo articolo, per la stessa psicologia?


Nelle discipline psicologiche non c' è unità, non vi è neppure una relativa concordanza; ci si scontra al contrario con un irrimediabile pluralismo di posizioni.

In Italia è un dato di fatto che gli psicologi invadono frequentemente settori che non sono di loro competenza, ad esempio potrei citare le interminabili "guerre" tra psichiatri e psicologi dove quest' ultimi, non rare volte, pretendono di curare esclusivamente con psicoterapia anche patologie come la depressione endogena, e non dite che non è vero, perchè il sottoscritto si è scontrato innumerevoli volte con psicologi con queste ferme convinzioni. Allo stesso modo si dovrebbe discutere anche di quei psicologi che tolgono prescrizioni mediche.....e sappiamo bene che togliere una prescrizione medica è di fatto un altra prescrizione medica che per sua natura può farla solo un medico.

Purtroppo si dimentica che la diagnosi può farla solo un medico (lo psicologo può fare diagnosi di personalità o profilo di personalità ma non diagnosi psichiatrica da DSM o ICI10), ma l' Italia è la patria dove i "tecnici" (psicologi, fisioterapisti, osteopati ecc.), anzichè collaborare con i medici, spesso amano sostituirli. Questo lo dico per esperienza personale.

Bisognerebbe anche guardare con onestà alle profonde contraddizoni del mondo della psicoterapia, che di fatto è un gigantesco oceano dove spesso le varie scuole si sovrappongono e contraddicono tra loro. Tuttavia questa lotta avviene solo dietro le quinte, perchè in pubblico, onde evitare di tirarsi la "zappa sui piedi", tutti gli psicoterapeuti delle varie scuole cercano di utilizzare un linguaggio "politicamente corretto" fingendo di accarezzarsi vicendevolmente quando in realtà sappiamo benissimo, ad esempio, quanto siano in antitesi tra loro uno psicoterapeuta psicanalista e uno psicoterapeuta ericksoniano.

Bisognerebbe parlare anche dell' ordine degli psicologi, che di fatto è una fesseria tipicamente italiana, anche perchè allo stato pratico nel proprio studio ognuno fa quel che vuole. O forse non è vero?
Volete che faccia l' elenco dei corsi o stage più strani e allucinanti organizzati da psicologi di ogni origine e specie?

Inoltre, io penso che bisognerebbe parlare, con onestà, anche dell' effetto placebo che troviamo nella psicoterapia stessa.

Ad esempio, il dottor Mesmer, famoso medico austriaco considerato il precursore della psicoterapia, nell' '800 si era convinto che una bacinella d' acqua "magnetizzata" potesse curare le malattie mentali e così avveniva, perchè le cronache ci testimoniano innumerevoli guarigioni con l' incredibile successo di questa metodica. In realtà si trattava solo di un effetto placebo perchè è ovvio che non esisteva nessun "acqua magnetizzata".
Adesso sorge una inevitabile domanda:
Se Mesmer era efficacissimo (placebo) con una ridicola, antiscientifica e irrazionale bacinella magnetizzata, allora è ovvio che possiamo trovare la stessa efficacia (placebo) nelle tecniche psicoterapeutiche di oggi oggettivamente molto più razionali.

Perchè ricordiamolo, dal punto di vista scientifico la guarigione proviene solo ed esclusivamente dal paziente, non certo dalla tecnica o dal terapeuta, altrimenti ritorniamo nell' eresia del magnetismo animale dove si guariva tramite delle forze provenienti dal terapeuta o dalla tecnica utilizzata. Per fare un esempio: Un mio parente, per l' attacco di panico, è stato curato per anni tramite siringhe di acqua distillata che un medico gli somministrava facendogli credere che fosse un farmaco straordinario. Magari uno psicanalista o un cognitivista avrebbe ottenuto gli stessi risultati attribuendo poi l' efficacia alla tecnica uilizzata, proprio come faceva Mesmer.

Per questo motivo io chiedo: Esistono dati statistici sui soggetti guariti, comparazioni scientifiche, a parità di condizione, tra la bacinella di Mesmer e le varie tecniche psicoterapeutiche di oggi?

Altrimenti è solo una questione di fede: Mesmer credeva ciecamente nella bacinella e lo psicoterapeuta di oggi crede in chissà quale tecnica in contraddizione con altre scuole di psicologia, e che magari sarà altrettanto derisa e denigrata fra un centinaio di anni.

Il placebo, se somministrato con convinzione, funziona; poi questo placebo potrebbe essere qualsiasi cosa: bacinelle magnetizzate, ipnosi ericksoniana, pnl e tutte le tecniche psicoterapeutiche di qualsiasi genere o specie.

Il problema è che lo psicoterapeuta spesso si fa pagare a peso d' oro per questo "effetto placebo", legando a sè per anni molti pazienti, ma il fatto curioso è che spesso lo psicoterapeuta critica coloro che utilizzano lo stesso effetto placebo magari gratuitamente.

Con questo non voglio dire che la psicoterapia sia inutile, perchè ci sono alcuni approcci come la cognitiva comportamentale o tecniche di autosuggestione che possono realmente aiutare una persona che, da sola, non riesce a superare un determinato problema.

#15
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Ex utente

Per quanto riguarda le manifestazioni psichiche di cui parla l' articolo, ho condotto personalmente numerosi esprimenti e gli effetti ottenibili con tecniche di suggestione sono sempre gli stessi: catalessi, letargia, anestesia, sonnambulismo, comandi post-ipnotici e qualcos' altro.
Nulla di nuovo rispetto a quello che sperimentò Hippolyte Bernheim (1840 -1919) medico e neurologo francese, professore di Medicina presso l'Università di Nancy.
Freud fece un viaggio in Francia proprio per apprendere gli esperimenti e gli studi della scuola di Bernheim.

Non risulta in alcun modo che attraverso tecniche di suggestione sia ottenibile la materializzazione di oggetti (estraendoli anche dal corpo del soggetto), nemmeno fenomeni di lievitazione, così come non è possibile ottenere da un soggetto la sensibilità verso sacramentali (acqua, olio benedetti) opportunamente nascosti negli alimenti oppure utilizzati in test in doppio cieco. Questi sono solo alcuni degli elementi paranormali non ottenibili con nessuna tecnica di autosuggestione (perchè ogni tecnica di suggestione è sempre un autosuggestione).

Il fatto che esistano diverse patologie che inducono un individuo a credere di avere qualche tipo di possessione malefica, sinceramente mi sembra la scoperta dell' acqua calda. Infatti sono gli stessi esorcisti a testimoniare che la stragrande maggioranza di persone che ricorrono a loro vengono opportunamente inviati dal medico perchè non viene riscontrata nessuna presenza malefica; e tra i disturbi che inducono maggiormente a ricorrere all' esorcista abbiamo il disturbo ossessivo-compulsivo che viene generalmente curato con farmaci e/o psicoterapia cognitiva-comportamentale.

Non mi trovo d' accordo nemmeno sul fatto che la concezione di "possessione" dipende dalla cultura in cui si vive, infatti le statistiche ci illustrano che ricorrono all' esorcista persone di qualsiasi contesto culturale e questo lo ammettono anche gli stessi esorcisti (tratto da: Esorcisti e Psichiatri di padre Amorth. "sono ricorsi a me maomettani, buddisti, persone prive di qualsiasi credo religioso".).

Comunque, per quanto riguarda la tematica suggerisco anche io un valido testo in cui partecipano diversi psichiatri:
"Esorcisti e Psichiatri" di Don Gabriele Amorth

#16
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Psicoterapeuta

Le critiche sollevate dall'utente 278741 mi sembrano più dettate da fastidio che basate su dati di realtà. Provo ad argomentare la mia sensazione:

>>Come può una disciplina eterogenea e contraddittoria, come quella della psicologia, pretendere di catalogare fenomeni religiosi quando non è in grado di essere concorde nemmeno con se stessa?

Non "fenomeni religiosi" ma più in genere "fenomeni umani". Esistono persone che levitano a 50 cm da terra, parlano in aramaico pur essendo dei contadini e vomitano oggetti sacri? Bene, dimostratelo. Cioè, che sia testimoniato da osservatori addestrati a scovare tutti quei trucchi da baraccone che spesso si utilizzano per alimentare l'ignoranza e la superstizione.

Non è l'origine umana o divina dei fatti ad essere messa in discussione: molto più a monte, qualcuno ha finora fornito delle prove che effettivamente esistono corpi umani capaci di galleggiare a mezz'aria o parlare lingue morte e dimenticate?

La psicologia è una scienza, e come tutte le scienze cerca risposte economiche a fatti complessi.

>>Domanda 2: Quanto c'è di effetto placebo nella psicoterapia?

Vogliamo provare ad utilizzare lo stesso criterio, utilizzato in questo articolo, per la stessa psicologia?

Credo lei confonda "psicologia" e "psicoterapia". Dando per buono che lei si riferisca a quest'ultima, i dati sull'effetto "placebo" delle psicoterapie sono noti e pubblici, e dicono che le psicoterapie cosiddette "efficaci" o che hanno dato prova di efficacia sono quelle in cui l'effetto del placebo è controllato e marginale.

Come si misura in psicoterapia? Con diversi metodi: ad esempio, si confronta l'effetto di psicoterapie manualizzate con dei counseling condotti da non-psicologi che non adoperino quei protocolli di terapia. Se l'effetto è sovrapponibile, allora è placebo (o qualcos'altro); altrimenti, se l'effetto della terapia è superiore si considera abbia dato alcune *preliminari* prove di efficacia.

>>Il placebo, se somministrato con convinzione, funziona; poi questo placebo potrebbe essere qualsiasi cosa: bacinelle magnetizzate, ipnosi ericksoniana, pnl e tutte le tecniche psicoterapeutiche di qualsiasi genere o specie

Ha prove di quello che afferma? Da specialista in terapia cognitivo-comportamentale posso dirle che esistono prove del contrario, e cioè che esistono studi (almeno in psicoterapia cognitivo-comportamentale, ma anche in altri orientamenti) che hanno fornito delle misurazioni dell'effetto di *signole componenti* della terapia (penso agli studi meta-analitici sull'effetto dell'empatia, che hanno mostrato come un approccio genuinamente empatico al paziente spieghi dal 7 al 10% della varianza degli esiti positivi in terapia, Bohart et al., 2002).

>>Il problema è che lo psicoterapeuta spesso si fa pagare a peso d' oro per questo "effetto placebo", legando a sè per anni molti pazienti

Questa mi sembra una generalizzazione. Un pò come dire che tutti i commercialisti sono avidi, tutti i siciliani mafiosi e tutte le donne scarse al volante.

Potranno esistere psicoterapeuti disonesti, come in tutte le categorie professionali; allora, un buon modo per accedere ad un servizio è quello di conoscerlo adeguatamente, di essere informati ed, eventualmente, di chiedere a servizi gratuiti ed accessibili come MedicItalia le informazioni che ci aiutino ad orientarci quando scegliamo.

Altrimenti, si rischia di scambiare alcuni dati aneddotici per regolarità o estratti da libri di esorcisti per regolarità.

>>Questi sono solo alcuni degli elementi paranormali non ottenibili con nessuna tecnica di autosuggestione

Ed esistono prove che questi fenomeni si verifichino davvero? Il fachiro del circo dietro casa mia, l'Incredibile Amir, si estrae dalla gola una lama di circa 20 cm. Che sia posseduto?

>>Comunque, per quanto riguarda la tematica suggerisco anche io un valido testo in cui partecipano diversi psichiatri

Ma è dello stesso Padre Amorth che tuona contro le discoteche, prima tappa di un percorso quasi obbligato verso il satanismo, lo yoga ed Harry Potter? E questo sarebbe un testo obiettivo?

#17
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Utente 219XXX

Se ci fosse più psicologia, maggiore mentalità scientifica si eviterebbe di dare credibilità a certi personaggi come Padre Amorth.

#20
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Dr. Armando De Vincentiis

in edicola su i grandi gialli di STOP uno speciale approfondimento:
padre Amorth vs Armando De Vincentiis

#21
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Spero che gli abbia dato una bella lezione!

#22
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Dr. Armando De Vincentiis

sicuramente, ma potrebbe sempre giustificare le mie argomentazioni come dettate dal demonio :-)

#25

recensione di Mario Bonanno

L'INDEMONIATA
Avversione al sacro? Forza bruta? Convulsioni/levitazioni in stile horror-movie? Glossario arcaico e misterioso? Se siete adusi alle panzane a-scientifiche correte dal primo esorcista che avete sottomano e fatevi benedire, in caso contrario leggetevi lo studio che Armando De Vincentiis dedica a un caso di presunta possessione diabolica e rientrate sul pianeta Terra.

L’indemoniata. Nascita ed evoluzione di una sindrome da possessione è uscito nel 2012 per le edizioni Libellula. Sin-dro-me, avete capito bene, né più né meno che un disturbo bronchiale, soltanto con risvolti più spettacolari. Nel caso clinico commentato da De Vincentiis il diavolo c’entra infatti come i cavoli a merenda; c’entrano piuttosto il sacrosanto insorgere delle prime pulsioni sessuali di una fanciulla in fiore, un contesto familiare ossessivo e bigotto, consequenziali attacchi di panico da parte della ragazza e un manipolo di preti-esorcisti che altro non fanno se non alimentare il fuoco della suggestione collettiva. Leggete quanto scrive l’autore nella parte del libro dedicata all’analisi socio-psicopatologica della vicenda:

“Riteniamo che lo stesso rituale esorcistico abbia una valenza iatrogena in grado di creare, dal nulla, l’esperienza demoniaca. In altri termini: è il rituale che costruisce le fattezze del diavolo”.
E più avanti:

“In ‘Studio dei fenomeni di possessione’, lo psichiatra Vincenzo Mastronardi evidenzia che proprio durante un rituale esorcistico gli stessi sacerdoti, con i loro rituali, possano rinforzare le convinzioni dei soggetti, di essere posseduti, con dei meccanismi simili all’ipnosi”.
Idem come sopra per quanto allestito nei circhi di isteria e condizionamento di gruppo che vanno sotto il nome di preghiere di liberazione. Parafrasando il film di Bresson: il diavolo probabilmente, anzi per niente. La radice del proliferare delle credenze magico-demoniache nell’ex Belpaese va rintracciata nell’imprinting catto-superstizioso di molti di noi (avete mai conosciuto un buddista indemoniato? Tra le infinite malefatte che attribuiamo a Satana possiamo accusarlo anche di discriminazione religiosa?) e nella fragilità psicologica di soggetti-vittima, che si addossano la "colpe" di famiglie ultra-disfunzionali, recitando (in assoluta buona fede) il ruolo - degno di Oscar - del/lla posseduto/a.

In realtà non occorre detenere una cattedra di psicologia dell’inconscio per rintracciare in noi stessi la tendenza ad attribuire “a terzi” (meglio se a entità ultramondane) azioni o pensieri che per disparati motivi non riconosciamo come nostri. In altre parole, per tornare a Rosa (la ragazza protagonista del saggio di De Vincentiis): poiché non sa "autorizzarsi" a vivere serenamente la propria sessualità, nonchè l’affrancamento dalla madre (bigotta, invasiva e borderline essa stessa), ricorre all’influenza demoniaca attribuendole paternità di pensieri e parole “altrimenti a lei estranei”. Le ottuse convinzioni genitoriali (la mamma è una ex-suora) e il micro-contesto religioso che frequenta concorrono al quadro sociopatico, in un processo a catena di pratiche e atteggiamenti deliranti (il crocifisso sotto il cuscino per verificare l’avversione al sacro della ragazza, le macchie sui muri di casa interpretate come forme sataniche, i DAP come rifiuto ad accostarsi alla chiesa), socialmente stratificate, al punto da suscitare sgomento.
“L’indemoniata” ha un taglio scientifico, e avvince in virtù esclusiva di questa ragione. Astenersi dalla lettura i seguaci di Giacobbo e/o gli spettatori di “Misteri”.
da http://www.sololibri.net/L-indemoniata-Nascita-ed.html

#27
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Utente 219XXX

Ho letto con grande interesse l'articolo che riporta un episodio di integralismo religioso, ancora vivo, ahimè, ai nostri giorni. Quando la fede è cieca diventa intolleranza e purtroppo il cristianesimo è storicamente attraversato da molteplici episodi di fanatismo.
Colgo l'occasione per ribadire il mio apprezzamento per questo libro di De Vincentiis che approfondisce in modo originale il fenomeno delle possessioni.

#28
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Utente 219XXX

Ho letto con grande interesse l'articolo che riporta un episodio di integralismo religioso, ancora vivo, ahimè, ai nostri giorni. Quando la fede è cieca diventa intolleranza e purtroppo il cristianesimo è storicamente attraversato da molteplici episodi di fanatismo.
Colgo l'occasione per ribadire il mio apprezzamento per questo libro di De Vincentiis che approfondisce in modo originale il fenomeno delle possessioni.

#29
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Dr. Armando De Vincentiis

per il suo 40° anniversario il film l'esorcista sarà trasmesso in tutte le sale in versione integrale il 19 giugno 2013. Al suo esordio fu definito Horror, oggi, si aggiunge drammatico dal momento in cui, in certi ambienti, lo si considera come una realtà possibile.
il libro "L'INDEMONIATA" evidenzia la versione scientifica di questa presunta realtà. Per gli appassionati del genere e per chi volesse vedere il film sarebbe interessate osservarlo dopo aver acquisito conoscenze scientifiche sull'argomento.

#30
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Dr. Armando De Vincentiis

da Wikipedia
(..)Nell'ambito della Chiesa cattolica, l'esorcismo ... è attualmente un sacramentale praticabile solo dai vescovi o da un sacerdote che abbia ottenuto il mandato dal proprio vescovo. Nel passato l'esorcistato era un ministero annoverato tra gli ordini minori, ma è stato poi abolito con il Concilio Vaticano II(..)

Questo vuol dire che anche l'efficacia dell'esorcismo dipende dall'autorità di chi lo sostiene.
In pratica, proprio come affermo sulla quarta di copertina del libro, il Diavolo è assolutamente rispettoso delle regole costruite dal'uomo. Non si presenta dagli atei -tanto quest'ultimi non ne riconoscono la sua autorevolezza e, pertanto, lui ne rispetta l'integrità- Si presenta in modalità diverse in base alle culture -quasi a voler rispettare la tradizione di chi lo ospita- e si lascia cacciare solo da chi ha un mandato formale per farlo, come un cittadino normale costretto a rispettare una legge o ad obbedire ad un decreto di un giudice. Come mai tutto questo? Pensateci....

#32
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Utente 258XXX

Egr. Dr. De Vincentiis, non Le è venuto in mente che ci siano dei vincoli imposti dal rito e non mancanza di volontà di collaborazione? Ad esempio se chiedesse a un sacerdote di documentare l'azione della Grazia nel sacramento della penitenza chiedendo di istallare una videocamera nel confessionale o di sedersi accato al penitente per registrare i colloqui, che risposta si aspetta di ricevere?
Questo Papa che ha ricevuto una educazione "cattolica oscurantista" non mi sembra una persona disturbata e ha già nominato parecchie volte il diavolo.
Cordialità.

#33
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Dr. Armando De Vincentiis

vincoli imposti dal rito? allora dovrebbe velere anche per le presenze in tv in programmi come "Mistero" non le pare?

#35
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Ex utente

Mi riallaccio brevemente a quanto afferma l'Utente 219318. io non prendo le posizioni di nessuno. diciamo che sono "neutro". per chi è credente/cattolico, esiste il paradiso quanto esiste pure l'inferno. quindi, chi crede in Dio, crede anche nel suo più diretto antagonista, cioè il diavolo. nel vangelo si parla del demonio (che tentò anche Gesù, il quale lui stesso faceva esorcismi, scacciando il demonio dalle anime delle persone), quindi, è ovvio che un cattolico creda alle possessioni diaboliche. in questo, Padre Amorth è innocente, questo a prescindere che lui abbia una mentalità che può apparire medievale. tutto sta nel chi ha fede e chi no. è ovvio che per un ateo, le possessioni non esistono e sono solo malattie mentali

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