Ti rifiutano? Non arrabbiarti, sii creativo!
Non solo nei film i secchioni ottengono vendetta!
Un nuovo studio condotto alla Johns Hopkins University trova che il rifiuto sociale può ispirare il pensiero immaginativo, specie negli individui dotati di un forte senso d’indipendenza.
“Per quelle persone che già si sentono staccate dalla folla, il rifiuto sociale può essere una forma di validazione” dice la Prof.ssa Sharon Kim, leader dello studio. “Il rifiuto conferma alle persone indipendenti ciò che esse già sentono, cioè di non essere uguali gli altri. Per loro questa distinzione è positiva e conduce di solito a maggior creatività”.
D’altra parte il rifiuto sociale ha l’effetto opposto sulle persone che ripongono valore nel gruppo: inibisce le loro facoltà cognitive. Kim fa notare che numerosi studi psicologici erano già arrivati a questa conclusione.
Perciò, con i colleghi Lynne Vincent e Jack Gonçalo della Cornelle University, Kim ha deciso di verificare l’impatto del rifiuto sociale sulle persone orgogliose di essere diverse dalla norma. Tali individui sono stati denominati nello studio come dotati di autoimmagine indipendente.
“Notiamo come nella società vi sia una crescente preoccupazione riguardo alle possibili conseguenze negative del rifiuto sociale, soprattutto a causa dei media che riportano episodi di bullismo nelle scuole, al lavoro e online. Ovviamente il bullismo è un fenomeno deprecabile e non produce alcunché di buono. Ciò che abbiamo cercato di mostrare nel nostro studio, tuttavia, è che l’esclusione da un gruppo può portare in certi casi a esiti positivi, trattandosi di persone dotate di una mente indipendente.”
Kim sostiene che ciò ha ricadute pratiche sul mondo del lavoro per via della disponibilità delle imprese ad assumere persone creative, dotate d’immaginazione. Le imprese dovrebbero soffermarsi meglio sui curricula dei candidati che mostrano personalità non convenzionali, facili da evidenziare e anche da rifiutare, ma che potrebbero costituire un valore aggiunto importante per l’organizzazione.
Kim aggiunge che in un’ottica di lungo termine si può dire che le persone creative e con autoimmagine indipendente riescano addirittura a prosperare sul rifiuto. Mentre il rifiuto ripetuto scoraggia coloro che bramano l’inclusione e la sensazione di appartenere a un gruppo, per la persona indipendente il rifiuto potrebbe rappresentare una risorsa, un modo per ricaricare la propria creatività.
Fonte:
Machines Like Us. 2012. Dont get mad, get creative.