Sessualità over 50, il “periodo refrattario”

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Questo mio articolo nasce dalle reiterate richieste di giovani e non, sul concetto di “normalità sessuale”, sul numero ideale di rapporti e, sul famigerato periodo refrattario.
Le domande inerenti il periodo refrattario, abitano i pensieri di adolescenti spesso inesperti , mossi da furore testosteronico, che per mantenere alta la “reputazione da performance sessuale”, si accaniscono in coiti recidivanti , vissuti spesso come maratone a conferma della loro bravura ed acrobazia sessuale, più che normalità e salute sessuale.
Altre richieste di consulenza giungono da uomini "over cinquanta", che spaventati, anzi atterriti, da un possibile invecchiamento estendibile alla vita sotto le lenzuola, si chiedono quante volte è normale e sano avere rapporti sessuali e, quanto dovrebbe durare il famigerato periodo refrattario, per poi accedere alla tanto attesa seconda volta.
Cosa si intende per periodo refrattario?
Cosa lo caratterizza?
Appartiene solo agli uomini o pure alle donne?
E’ età correlato?
Si definisce periodo refrattario quel lasso fisiologico ed obbligatorio di tempo che interviene dopo l'orgasmo e l’eiaculazione maschile, periodo in cui l'uomo non prova più desiderio, eccitazione ed erezione, e di conseguenza orgasmo.
 A volte, un'ulteriore stimolazione dei genitali può provocare  fastidio o addirittura dolore.
Il periodo refrattario è caratterizzato dal rilascio di ossitocina  e di prolattina,  due ormoni di fondamentale importanza,  regolamentati dall' ipotalamo, che vengono  prodotti nell’uomo in fase post-orgasmica.
L'ossitocina è responsabile dell'abbassamento del livello di testosterone, mentre la prolattina inibisce temporaneamente il rilascio della dopamina.
L'abbassamento dei livelli di testosterone e di dopamina ha come effetto collaterale il calo del desiderio sessuale, che rende difficile un'ulteriore stato di eccitazione in tempi brevi.
Dal punto di vista psicologico però entrano in gioco altre variabili, che non correlano con un ipotetico dosaggio ormonale.
L’innamoramento, il coinvolgimento ed un elevato livello di erotismo, in uomini sani e giovani, ma non giovanissimi,  accorciano notevolmente il periodo refrattario, facendolo transitare da giorni a mezze giornate.
A differenza degli uomini, la sessualità femminile, non è caratterizzata dall’obbligatorietà al periodo refrattario post-orgasmico.
Le donne  infatti, se molto coinvolte ed adeguatamente sollecitate, sul piano emozionale, corporeo e dell’immaginario, possono transitare da una risposta orgasmica all’altra.
La caleidoscopica sfera della  sessualita', non andrebbe però vissuta   all' insegna della contabilita', uno, due, tre orgasmi, tempo di latenza, periodo refrattario, numero di rapporti sessuali…..ma all’insegna della conoscenza approfondita di se stessi e del partner e soprattutto del proprio sentire.
La sessualita' umana va ben oltre la genitalita' , andrebbe vissuta infatti all' insegna della qualita' e non quantita' di rapporti e- o orgasmi.
la sessualità è un essere, non un fare!
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/677-sessualita-uguale-genitalita.html

 

Data pubblicazione: 24 febbraio 2012

6 commenti

#5
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Ex utente

Leggo i suoi articoli con estremo interesse. Mi permetto,da pedante italianista, rammentarle che il verbo inerire, da Lei frequentemente usato, è intransitivo. Quindi non "inerente il" bensì "inerente al" Cordiali saluti

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