Preservativo femminile, cos’è e come funziona
La delicata e poliedrica sfera della sessualità, dovrebbe correlare con la dimensione ludica e spensierata della relazione di coppia e con la serenità di non contrarre malattie sessualmente trasmissibili e-o HIV , oltre a gravidanze non desiderate.
L’HIV, compare in Italia circa trenta anni fa ed a tutt’oggi ravvisa oltre 4.ooo persone contagiate l’anno. Il numero di donne che hanno contratto il virus dell’HIV è aumentato notevolmente, così come la percentuale di contagio di malattie sessualmente trasmissibili (MST), sembra essere in crescita.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1720-giornata-mondiale-contro-l-aids.html
Fino ad oggi, l'unico strumento capace di prevenire un possibile contagio è il preservativo, prerogativa prevalentemente ed esclusivamente maschile, delegando all’uomo la possibilità e soprattutto la decisionalità, circa il suo possibile utilizzo.
La contraccezione, per cultura e storia è sempre stata impostata su un “doppio binario”:
la terapia contraccettiva orale, correlata all’universo femminile ed il possibile utilizzo del preservativo esclusivamente all’universo maschile.
La terapia contraccettiva orale è sicuramente di fondamentale importanza per prevenire percorsi gravidici indesiderati, ma assolutamente inadatta per la prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili(MST).
Dal 1992 è in commercio una novità nel panorama dei metodi contraccettivi a effetto "barriera", ancora poco diffusa e conosciuta nel nostro paese: il preservativo femminile.
Il preservativo femminile, funzionante esattamente con le stesse caratteristiche di quello maschile, pone però la donna nelle condizioni di poter "essere autonoma" nella scelta di come e quando adoperarlo, prescindendo dalla volontà e decisionalità del partner.
Molti giovani e non, si dichiarano refrattari all’utilizzo del preservativo, in quanto colpevolizzato di possibili vulnerabilità erettive o di facilitare l’insorgenza di ansia da prestazione, per cui preferiscono cogliere l’attimo fuggente e seguire il furore testosteronico momentaneo, senza preoccuparsi di proteggersi e di proteggere la partner.
Il preservativo femminile è caratterizzato da una sacca di poliuretano lunga 17 cm , come quello maschile, ma più largo e con uno spessore leggermente maggiore.
Ha un anello flessibile su entrambe le estremità: uno più in alto di 5 cm, sigillato, che scivola in fondo alla vagina fino al collo della cervice uterina; l'altro anello, con un diametro di 7 cm, aderisce attorno all'orifizio vaginale esterno e ricopre parte dei genitali esterni. La zona clitoridea rimane libera di essere stimolata. Contiene inoltre , al suo interno un lubrificante per facilitare l’utilizzo.
Questo nuovo ritrovato pro-protezione e prevenzione, se ben utilizzato, arriva ad un'efficacia protettiva del 97%.
Un vantaggio da non sottovalutare è il materiale con cui è stato creato, il poliuretano infatti è assolutamente inodore,perfettamente aderente alle pareti vaginali e, soprattutto ottimo conduttore di calore.
Può essere indossato diversi minuti prima dell'atto sessuale , facilitando i preliminari e non interrompendo il rapporto per il suo utilizzo e non è necessario rimuoverlo subito dopo, in quanto non genera fastidio o disagio alla donna ed alla coppia.
È già in commercio i Italia e lo si può reperire facilmente in tutte le farmacie, l’unico svantaggio è correlato al fatto che è ancora poco conosciuto.
Credo fermamente da clinico che si occupa di sessualità, che una buona prevenzione e serenità del rapporto sessuale, correli perfettamente con qualità della vita di coppia e della sua sessualità.