Il mio ragazzo-marito va con le prostitute. Che faccio?
Tra le frequenti email ricevute e le risposte su Medicitalia, molte contengono paure, sconforto, delusione, acredine e terrore, circa la scoperta dei torbidi trascorsi sessuali di indagati mariti o fidanzati.
Moltissimi uomini, durante la loro crescita sessuale, sono si sono spesso imbattuti in una sessualità di tipo mercenario, colti dall’aspetto ludico, contagiati dal cicaleccio del collettivo o mossi da furore testosteronico, il “mestiere più antico del mondo”, stenta ad estinguersi e, tra le coppie, miete vittime e carnefici.
Le donne che mi scrivono addolorate e confuse, mi chiedono cosa può trovare un uomo, e per di più il loro uomo, in una sessualità a pagamento, con donne dai facili costumi, ammaliatrici di anime sole e solitarie, mi chiedono spesso se possono ancora fidarsi di lui e se quest’uomo, così plagiabile dall’aspetto ormonale, potrà mai essere il padre dei loro figli.
La sessualità mercenaria, assolve a svariate funzioni: rileggendo la storia della sessualità maschile, sin da tempi lontani, i ragazzi, compiuta la maggiore età, invece dell’auto e della patente, il padre, regalava loro una notte simbolica di “ svezzamento sessuale”, che gli concedeva di transitare velocemente alla vita adulta.
Pratica non affatto dolorosa in termini di possibili traumi psichici e sessuali, ma che non esitava ad estinguersi.
Le prostitute, oggi, hanno una funzione rassicurante e consolatoria, circa le possibili ansie da prestazioni maschili e, passando dal pagamento e dal concetto di potere, l’uomo che si concede quest’esperienza si deresponsabilizza circa l’obbligatorietà al perfezionismo sessuale e non si dedica al faticoso piacere sessuale femminile.
Recenti studi epidemiologici sugli Italiani a letto, hanno rivelato che l’italiano medio, con età compresa tra 35 e 65, sembra avere organizzato la sua vita privata su un “doppio binario emozionale ed esistenziale”: quello ortodosso e quello parallelo, più consono alla trasgressione .
Il primo, quello casalingo, caratterizzato da moglie e figli , rappresenta il porto sicuro, le abitudini quotidiane, il talamo rassicurante e consolatorio , la stabilità amorosa che secondo il dire comune, rappresenta la tomba dell’erotismo e della sessualità.
Il secondo, quello parallelo, abitato invece dall’amante, più o meno stabile, rappresenta la concretizzazione della trasgressione, dell’immaginario erotico, della passione, spesso da “pausa pranzo”.
Cosa cercano gli italiani di oggi, sotto le lenzuola?
Perché tendono a creare una scissione, di maschilista memoria, tra sesso e cuore, tra sentimento e corporeità, tra amante trasgressiva e moglie accudutiva?
Sessualità senza complicanze emozionali, da pausa pranzo, sms imprudenti e provocatori, al fine di tenere sempre acceso il desiderio sessuale, che altrimenti tra le mura domestiche, sembrerebbe scemare.
Perché nell’immaginario comune, sembra esistere questa dicotomica scissione tra sessualità casalinga, noiosa ed ortodossa e sessualità acrobatica, da percorso parallelo?
Forse una sessualità mercenaria, sana questa dicotomica scissione, ma come clinico che si occupa di coppie, dei loro dolori e dei loro tormenti dell’anima, credo che una “sana e vibrante vita sessuale”, possa sanare questo doppio binario e fa transitare la vita sessuale nella “stanza dei giochi”!.