L'ipertensione arteriosa come risposta allo stress
Le persone che rispondono a stati di stress acuto con un forte rialzo della pressione arteriosa corrono il rischio di sviluppare ipertensione arteriosa nel corso degli anni. Uno studio longitudinale ha esaminato l’andamento dei valori pressori di 1196 soggetti sani che erano stati sottoposti anni prima ad uno stress acuto e ha dimostrato che più la pressione era stata alta in quell’occasione, più lo era anche anni dopo se misurata a riposo.
Un forte rialzo pressorio conseguente allo stress acuto predice quindi la futura ipertensione: si può ipotizzare che la tendenza al rialzo pressorio sia stabile e che si realizzi quindi ogni volta che la persona è stressata, determinando a lungo andare un rialzo stabile dei valori anche a riposo.
Se l’ipertensione può essere predetta dalla risposta a un stress acuto ne consegue che misurare la pressione in quell’occasione può essere utile a prevenire l’ipertensione arteriosa nei soggetti che potrebbero svilupparla anche in assenza di cause mediche accertate, oltre che in compresenza di esse, perché una causa non esclude l’altra.
Come intervenire sullo stress per prevenire l'ipertensione?
Dal momento che l’ipertensione arteriosa è non di rado una condizione difficile da trattare e costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo di ulteriori patologie (come ictus e infarto) è importante intervenire prima che il problema diventi cronico. Dal punto di vista psicologico è importante analizzare le cause dello stress, oltre alle conseguenze, ed è possibile aiutare la persona a reagire diversamente a quello che genera in lei tensione e rabbia (elementi tipici dello stato psicofisico di chi si sente stressato).
È inoltre indicato l’impiego di tecniche di rilassamento e di autodistensione come il Training Autogeno che permettono sia di ottenere un abbassamento dei valori pressori, sia di raggiungere uno stato psicofisico di maggiore calma che rappresenta un valido strumento preventivo nei confronti dello sviluppo dello stress.
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