Orgasmo femminile: i 10 ambiti da conoscere

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Durante la mia pratica clinica quotidiana, mi trovo a contenere e custodire un crescente aumento di richieste di consulenza inerenti il ritardo nella migliore delle ipotesi e, l’assenza nella peggiore, dell’orgasmo femminile, disfunzione sessuale detta in clinica “anorgasmia coitale”.
Ai fini di un corretto inquadramento dal punto di vista diagnostico, i seguenti ambiti necessitano di adeguati approfondimenti.

1 - Valutare se la prima fase della risposta sessuale, cioè la fase del desiderio, è presente e conservata.

2 - Valutare se la seconda fase della risposta sessuale, cioè quella dell’eccitazione, caratterizzata dalla lubrificazione vaginale e dalla tumescenza di piccole, grandi labbra e della zona clitoridea, è presente e viene mantenuta durante tutto il tempo del rapporto sessuale.

3 - Valutare se è presente dolore sessuale (vulvare o vaginale) o se sono presenti pregresse disfunzioni sessuali sia della donna(come vaginismo, dispareunia, calo del desiderio sessuale) che del partner (come eiaculazione precoce, deficit erettivo, calo del desiderio sessuale, anorgasmia coitale).

4 - Valutare se la donna presenta un quadro di comorbidità con altre patologie psichiche(depressione, fluttuazioni del tono dell’umore, sindrome premestruale, ansia ecc…)o fisiche.

5 - Valutare se è in corso un’ eventuale utilizzo di terapie farmacologiche o terapia ormonale.

6 - Conoscere ed investigare gli “stili di vita” e gli “stili di coppia”.

7 - Investigare le dinamiche correlate all’autoerotismo, conoscere se è presente, funzionante e funzionale ad un possibile forma di appagamento o totalmente assente.

8 - Conoscere la relazione di coppia nella quale abita la donna, se caratterizzata da una dimensione di conflittualità, incomprensione e o solitudine emozionale.

9 - Investigare l’ambito dell’immaginario erotico, mediante l’ "analisi dello scenario fantasmatico" ed il suo possibile utilizzo sotto le lenzuola.

10 - Valutare se l’anorgasmia è primaria, ha sempre fatto parte della vita della donna, secondaria, se è insorta solo in un secondo momento storico, situazionale, quando si manifesta solo con un particolare partner o assoluta, se è sempre dolorosamente presente.

La donna, la sua coppia e la sua vita emozionale e sessuale, sono ambiti a me molto cari, che giorno dopo giorno, nutro, approfondisco e custodisco tra libri, appunti, pc e pratica clinica, ai fini di poter restituire alla donna ed alla sua coppia qualità di vita e salute sessuale.

Data pubblicazione: 06 novembre 2011 Ultimo aggiornamento: 12 gennaio 2018

3 commenti

#1
Foto profilo Dr. Paolo Zucconi
Dr. Paolo Zucconi

Tante donne, purtroppo, non riescono ad avere un orgasmo neppure da sole: sono completamente anorgasmiche da sempre!
Secondo la letteratutra scientifica internazionale in argomento il raggiungimento dell’orgasmo è comunque più difficile per la donna rispetto all’uomo in termini di percentuale.
In tali casi chi sceglie una terapia sessuologica comportamentale ha, in generale (se non ci sono importanti problemi associati, sempre da valutare) i migliori successi terapeutici. Solitamente per sempre. La stimolazione clitoridea è la modalità più utilizzata e anche più efficace, in linea generale.
Infatti le maggiori innervazioni che procurano piacere con stimolazione prolungata si trovano proprio a livello clitorideo. Ogni donna che ben conosce la sua anatomia sa come stimolarsi per raggiungere piacere e sa anche come il proprio partner potrà aiutarla.
Raggiungere poi l’orgasmo con il partner (anche occasionale) in qualsivoglia modalità (anche con la penetrazione) richiede di norma – se da sole diventa difficile – un percorso psicoeducazionale (a volte terapeutico) di coppia (in tante situazioni particolari, anche individuale) con l’aiuto professionale di un capace professionista, sempre comunque mirato, cioè confezionato “su misura”, personalizzato, alla persona anorgasmica, ovviamente sempre dopo attenta valutazione sessuologica per capire i motivi per cui non si riesce a raggiungere l’orgasmo assieme al proprio partner. I motivi infatti (diversi da donna a donna) vanno ricavati dalla storia personale, psicologica e dalle esperienze sessuali riferite. Si tratta di capire che cosa realmente blocca il raggiungimento del
massimo piacere. In definitiva se malauguratamente non si riesce da sole allora, giocoforza, conviene rivolgersi ad un serio professionista: solitamente sessuologo clinico preferibilmente con specializzazione anche psicoterapia. In alternativa al sessuologo tante donne hanno trovato utile anche il “percorso di auto aiuto guidato” presentato concretamente nel Manuale pratico del benessere delle edizioni ipertesto, patrocinato anche dal clubUNESCO. Ciò per permettere alla lettrice attenta una vera crescita sessuale (e non solo!) attraverso esercizi domestici personali, prescrizioni fitoterapiche e nutrizionali, consigli psicologici, questionari di valutazione e test

#2
Foto profilo Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Gentile Dottore,
il problema dell'anorgasmia coitale è proprio l'assenza di una "dimensione relazionale" del piacere, il piacere solitario - talvolta - è presente, ma quello "condiviso" è assente.

"In alternativa al sessuologo tante donne hanno trovato utile anche il “percorso di auto aiuto guidato” presentato concretamente nel Manuale pratico del benessere delle edizioni ipertesto, patrocinato anche dal clubUNESCO. Ciò per permettere alla lettrice attenta una vera crescita sessuale (e non solo!) attraverso esercizi domestici personali, prescrizioni fitoterapiche e nutrizionali, consigli psicologici, questionari di valutazione e test "

Devo dissentire dai suoi suggerimenti.
La sessualità è un essere, non un fare.. gli esercizi domestici ed il fai da te, non risolveranno mai un quando di anorgasmia ed i blocchi psichici, unitamente alle problematiche di coppia sottostanti.

Un cordiale saluto.

#3
Foto profilo Dr. Paolo Zucconi
Dr. Paolo Zucconi

è sempre vero in sessuologia clinica che il problema dell'anorgasmia coitale è proprio l'assenza di una "dimensione relazionale" del piacere, il piacere solitario - talvolta - è presente, ma quello "condiviso" è assente.
Tuttavia tante donne hanno trovato utile anche il “percorso di auto aiuto guidato” presentato nel volume di psicologia popolare intitolato IL MANUALE PRATICO DEL BENESSERE proprio perché la sessualità è (come lei ben scrive) "è un essere, non un fare.. "

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