Consulenze online: richieste d’aiuto per gli utenti
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo
Nell’epoca di internet, tutto cambia, si modifica, si velocizza ed anche l’accesso alla dimensione d’aiuto, cambia forma .
Dalla datata formula di prescrizione, rappresentata dal foglio a quadretti rosa, siamo passati all’assoluta autonomia nel cercare e trovare il clinico che più si addice alle nostre richieste interiori e momento storico. Questa ricerca, può essere solo un primo passo verso la consapevolezza di un disagio o, rappresentare l’inizio di un percorso .
La consulenza online, è quello strumento, neo nato, che consente all’utente di contattare in professionista più consono alle proprie necessità, per alcuni colloqui di orientamento al fine di lenire la propria sofferenza, confusione o disagio interiore.
Questo strumento, non può essere sostitutivo né di una diagnosi clinica, né di un percorso psicoterapico o, comunque terapeutico, ma sicuramente è un valido ed immediato strumento di ascolto e di risposta al dolore ed allo sconforto, offrendo linee guida utili e facilmente fruibili, sulla possibile strategia terapeutica da seguire.
I motivi che spingono l’utente a scrivere al professionista, possono essere timidezza, impedimenti fisici e geografici , vergogna ed imbarazzo , la giovane età, assenza di possibilità economiche ed ansia.
Il mezzo informatico, essendo sprovvisto del contatto visivo ed uditivo, garantisce ancor di più l’anonimato e, facilita l’apertura emotiva e le confessioni.
Nella mia pratica clinica, ho potuto notare come la consulenza online, rappresenta per il lettore, un s o s dall’immediato utilizzo, cercando nel monitor del computer istruzioni per l’uso, ascolto e conforto per solitudine, amarezza, problematiche di salute e dolori dell’anima.
In un secondo momento, trovata l’intesa , la sintonia e l’empatia, con il professionista che sta dall’altra parte del p.c., è possibile che il lettore, trovi il coraggio e la motivazione per intraprendere un percorso di guarigione.
La consulenza online, rappresenta il primo passo verso la richiesta d’aiuto, di ascolto e di orientamento verso un possibile percorso di introspezione e chiarificazione.
Questo strumento viene frequentemente adoperato dai giovani, che adoperano il computer come un amico, psicologo personale, umanizzandolo e, spesso sostituendolo al clinico vero e proprio.
Molti adolescenti, si approcciano al computer con modalità convulse e consolatorie, spesso scarsamente scientifiche, nel tentativo di trovare ascolto e, possibili risposte alla loro solitudine esistenziale e mal di vivere, frequente in quella fascia d’età.
Internet,rappresenta una "finestra percettiva" sul mondo, che tutto offre, ma niente spiega, creando in un'età di grandi vulnerabilità e tumulti dell'anima, confusività e necessità di omologazione.
Nelle ricerche online, sarebbe opportuno cercare riferimenti scientifici ed attendibili, del professionista che risponde e che indirizza.
Il monitor indubbiamente separa fisicamente paziente e clinico, ma se sapientemente adoperato, crea un clima di sintonia emotiva, che rasserenerà e motiverà l’utente, che altrimenti non avrebbe avuto il coraggio e l’opportunità di chiedere aiuto
Data pubblicazione: 17 dicembre 2010