Sleepsex: evento unico alle Molinette di Torino
Tra le parasonnie, come ad esempio il sonnambulismo, viene annoverato anche un disturbo non particolarmente diffuso (si stima che colpisca dallo 0,5 al 2% della popolazione), ma che può essere fonte di estremo disagio sia personale sia interpersonale: lo sleepsex.
Si tratta di un problema che si manifesta con la messa in atto di attività motorie sessualmente orientate (masturbazione, sospiri, movimenti ritmici del bacino, ma anche rapporti sessuali completi) durante il sonno.
L’aspetto peculiare è che al risveglio non ci sono ricordi di quanto agito. Così come accade ai soggetti che soffrono di altri disturbi parassonici, che li portano a mettere in atto comportamenti legati ad esempio all’alimentazione o all’agressività.
L’evento eccezionale, riportato recentemente sulla rivista “Sleep Medicine”, è la prima registrazione al mondo di un caso di sleepsex spontaneo, documentato per mezzo di una registrazione videopolisonnografica dal Centro di Medicina del Sonno dell’Ospedale Molinette di Torino. Una signora durante un ricovero presso il Night Hospital del suddetto centro si è masturbata per alcuni minuti nel sonno, senza poi ricordare nulla.
I ricercatori riferiscono che questo fortuito episodio porta a due importanti conferme:
- la dimostrazione che tale disturbo abbia origine nelle fasi di sonno non-Rem (durante il quale non sono presenti movimenti oculari rapidi);
- la verifica del parziale risveglio delle aree cerebrali deputate al controllo motorio, che nel manifestarsi del disturbo sono svincolate da quelle del controllo logico-razionale, funzionando quindi in modo “dissociato” e comportando per questo l’amnesia.
Come si può intuire, tale problematica può portare ad una certa quota di disagio psicologico in chi ne soffre, a problemi relazionali con il partner che condivide il medesimo letto e, in casi estremi, a problemi legali, in caso siano coinvolte persone non consenzienti, come dimostrato da alcuni fatti di cronaca.