Pene piccolo, paure, difficoltà e falsi miti
Una domanda ridondante nella mia pratica clinica, è quella inerente le “ideali misure” degli organi genitali maschili.
La potenza sessuale, da sempre correlata alle dimensioni del pene, viene ad essere messa in discussione dalle fondamenta, quando un adolescente in fase di crescita, si trova a vivere l’ansia e lo sconforto di un dolente ed ansiogeno paragone con un pene di maggiori dimensioni, magari dell’amico del cuore.
Le infinite richieste di consulenza sulle dimensioni del pene, che giungono sia qui a Medicitalia che nella mia posta privata, lasciano trasparire quote d’ansia, miste a reali preoccupazioni, amplificate da falsi miti e leggende metropolitane correlate alla sessualità.
Molti adolescenti crescono e si approcciano alla vita sessuale, con scarse e poco veritiere informazioni sull’affettività e sulla sessualità, spesso vissuta con modalità scisse e ginniche, esclusivamente coitali, apprendendo la maggior parte delle informazioni dai siti internet, dai compagni più navigati e peggio ancora dai siti pornografici.
Grazie a questi ultimi, due falsi miti abitano l’immaginario maschile, quello correlato alla “durata” del rapporto sessuale e quello correlato alle “dimensioni” degli organi sessuali.
Molti ragazzi crescono credendo fermamente che più un pene è grande, più potenti sessualmente diventeranno e più donne appagheranno nel loro percorso da amanti, credono infatti che la risposta orgasmica femminile, sia “dimensioni del pene correlata”, glissando totalmente sulla relazione, sull’empatia, sull’erotismo e sulla conoscenza dell'universo femminile.
Vane ed inutili sono le rassicurazioni di noi clinici, infatti molti ragazzi soffrono di “dismorfofobia peniena”, quell’angosciante e reale sensazione, basata e fomentata dal vissuto e non dalla realtà clinica, che le loro misure non sono adeguate e che il loro pene è piccolo e brutto e, che mai conferirà loro piacere, potenza sessuale e soddisfazione alle loro partners.
Un percorso di educazione emozionale e sessuale, diventa obbligatorio, per placare ansie, preoccupazioni e dolori dell'anima di giovani smarriti e confusi circa la loro sessualità e relazionalità.
Uno dei tanti obiettivi che l’educazione sessuale dovrebbe porsi è quello di insegnare ai giovani, che “la sessualità non è un fare, ma un essere” e che non può affatto essere correlata a qualche centimetro in più.