Il benessere psicologico non è questione di DNA
Una ricerca condotta dal Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS), ci dice che il benessere psicologico dipende non solo da fattori genetici ma soprattutto da come e dove si vive.Gli stili di vita adottati e l'ambiente in cui viviamo sembrano essere correlati all'essere felici o meno.
Lo studio condotto su 742 coppie di fratelli gemelli, di età compresa tra i 23 e i 24 anni, ha indagato sul grado di benessere percepito dei soggetti in varie aree quali: le relazioni positive, l'autonomia, l'accettazione di sé, avere uno scopo nella vita, il senso di padronanza e controllo sull'ambiente, la crescita personale.
C. Fagnani e A. Gigantesco, coautori dello studio sostengono che “il benessere psicologico è influenzato sia da fattori ambientali non condivisi in ambito familiare che da fattori genetici”: il DNA sarebbe un fattore implicato nell'ambito delle relazioni interpersonali, mentre l’ambiente e gli stili di vita sarebbero fondamentali per quanto riguarda la capacità di agire in modo autonomo e affrontare lo stress, nonché per la crescita personale. Questo studio mette, quindi, in evidenza i fattori che possono influire sul nostro benessere emotivo, basti pensare in che modo lo stress condiziona la qualità di vita di ciascuno di noi.
Star bene con se stessi dal punto di vista psicologico è importante quanto il benessere fisico, tanto più che la mancanza del primo riduce notevolmente le difese immunitarie, rendendo l’individuo più esposto alle malattie e allo stress.
In realtà, secondo lo psicologo Carol Ryff non è una questione di pura felicità, ma perseguire la felicità vuol dire predisporsi ad essa: “la felicità è solo un aspetto di ciò che costituisce il benessere psicologico e non dovrebbe essere vista come l’indicatore principale di quel che distingue una buona vita”.
In sostanza, si può imparare ad essere felici e raggiungere una vita soddisfacente. Come?
Non esistono ricette per la felicità, ma il primo passo è quello di imparare ad accettarsi nutrendo un atteggiamento verso noi stessi non giudicante, gentile e benevolo, perdonandoci i nostri errori e accettandoci per quello che siamo.
Fonti:
http://journals.cambridge.org/abstract_S0033291711000663