“Salute sessuale”, un bene per tutti

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

La nostra società sembra essere caratterizzata da una sessualizzazione diffusa, che dilaga in moltissimi settori. La sessualità viene di continuo esibita ed adoperata per scopi più disparati che vanno dall’intrattenimento, alla propaganda, transitando da internet, agli spot televisivi , passando sotto l’egidia di una sedicente libertà sessuale per cui tutto è lecito, permesso, attuabile ed autorizzato.

Avventurarsi ed addentrarsi nell’educazione emozionale e sessuale, è un compito arduo, difficoltoso, ma al contempo affascinante ed altrettanto gratificante.
Il diritto alla salute sessuale fa parte integrante del benessere psicofisico degli esseri umani ed è caratterizzato da una " sessualità sana e responsabile".

La WAS (World Association for Sexual Health) in collaborazione con scuole ed associazioni di psicologia, si è a lungo dedicata alle linee giuda che caratterizzano il concetto di salute sessuale.
L’educazione emozionale e sessuale, svolta sul territorio, è sicuramente il primo passo verso la promozione di un nuovo e più funzionale concetto correlato al “diritto alla salute sessuale” ; ancora un muro di vergogna ed imbarazzo, ammanta la reale comunicazione e spesso processi confusivi, prevalgono sulla realtà clinica, alimentati da falsi miti e leggende metropolitane correlate alla sessualità.

I giovani non praticano una “sessualità responsabile e consapevole”, ma si avventurano in territori inesplorati o peggio ancora già percorsi da compagni più navigati, che mettono sapientemente a disposizione la loro esperienza, sostituendosi ai clinici.
Il numero di malattie sessualmente trasmissibili (MST) è in costante aumento, così come l’assunzione della pillola del giorno dopo, che nell’immaginario dei giovani, è un valido surrogato della pillola contraccettiva, solo posdatata nel tempo!

La pornografia viene considerata la reale educazione sessuale, amplificando il processo confusivo tra genitalità e sessualità.

L’educazione sessuale, dovrebbe contenere inoltre elementi formativi, circa l’identità di genere, quel concetto legato allo sviluppo dell’identità  nella sua globalità, che comprende aspetti biologici,psicologici, ambientali e culturali.
Il percorso che conduce all’acquisizione dell’identità di genere, non è semplice, né lineare ed è determinato da svariati fattori. Sia la donna, che l’uomo, acquisiscono la certezza della propria identità sessuale, prevalentemente durante l’adolescenza, dalle prime esperienze sessuate in relazione all’altro sesso.

Altri elementi da chiarire sono il concetto di “Genere”, che si riferisce al sesso cromosomico, cioè gonadico ed ormonale e “ruolo di genere”,che si riferisce alla stereotipo socio culturale che i genitori, associano al figlio dalla nascita.
“I diritti sessuali sono fondamentali, vanno tutelati e favoriti e sono soprattutto diritti umani universali.”

Bibliografia:
WAS, (World Association for Sexual Health)  “ La salute sessuale per il terzo millennio”.
14° congresso mondiale WAS Hng Kong, repubblica popolare cinese

Data pubblicazione: 10 giugno 2011

2 commenti

#1
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Ex utente

Bellissimo articolo e molto esauriente.Spesso è vero,noi giovani non siamo consapevoli,ma ci sono anche altri che apprezzano la "sicurezza" e la consapevolezza con cui si esplora la sessualità.

#2
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Dr.ssa Valeria Randone

Grazie del riscontro e del commento.
La consapevolezza , la formazione ed informazione sessuale, credo sia il primo paso verso una sessualità serena, ludica, senza possibili complicanze e soprattutto scevra da falsi miti e tabù, ad essa correlata.
cari saluti
Valeria Randone

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