Disturbi dell’eiaculazione: "l’aneiaculazione anorgasmica"
Questa disfunzione sessuale maschile viene caratterizzata dall’assenza della risposta orgasmica e dell’eiaculazione.
Solitamente questo disturbo (AA) è isolato, nel senso che non compromette la normale fase del desiderio sessuale e dell’erezione, garantendo coiti prolungati e soddisfacenti per la partner.
In clinica, questa disfunzione si credeva essere alquanto rara e scarsamente frequente nella casistica degli studi, soltanto successivamente, con l’avvento dei centri di riproduzione assistita e, con il crescente aumento di coppie infertili, questa disfunzione sessuale, ha trovato il “luogo” consono per essere adeguatamente attenzionata.
Le forme cliniche del disturbo sono svariate: può infatti essere primario, cioè essersi manifestato sin dall’inizio dell’attività sessuale del paziente, secondario, cioè manifestarsi dopo un periodo di salute sessuale, situazionale, quando l’aneiaculazione si manifesta esclusivamente durante il coito e non durante la fase onirica. Il paziente, spesso, pur non avendo memoria, va in contro a frequenti polluzioni notturne, che si manifestano in totale assenza di controllo cosciente.
L’etiologia può essere organica, nei casi di AA secondaria (utilizzo di farmaci psicotropi, interventi chirurgici e patologie midollari) e psicogena, nei casi di AA primaria, completa ed incompleta.
Il deficit erettivo, è visibile e dolorosamente imbarazzante, quindi spinge il paziente a chiedere un immediato e pronto aiuto al medico di riferimento, l’eiaculazione precoce invece, viene ammantata da un velo di riservatezza e scarsa chiarezza diagnostica, in quanto spesso fluttuante in funzione del vissuto, della capacità di gestione dell’ansia e della partner, l’anorgasmia coitale, invece si allea nell’immaginario collettivo al concetto di potenza sessuale e di durata,transitando spesso nella latitanza diagnostica e terapeutica.
Un velo di imbarazzo e silente vergogna, copre questa disfunzione sessuale ed il paziente stenta ad andare in consultazione, se non in prossimità di un’assenza di concepimento e delle pressioni psicologiche della partner. Il motivo della consultazione è esclusivamente la salute procreativa, non quella sessuale. L’odierno orientamento dei centri di fecondazione assistita è solitamente quello di effettuare una “diagnosi differenziale” e di non trattare la coppia con un’immediata inseminazione, in quanto colluderebbero con la sintomatologia del paziente, ma di invitare invece la coppia ad una consultazione e terapia psico-sessuologica, propedeutica e necessaria al concepimento.
Bibliografia:
Rivista di sessuologia clinica (società italiana sessuologia scientifica)
Kaplan " Nuove terapie sessuali"
Kinsey-Pomeroy-Martin "Sexual behavior in the human Male"
Congresso Andrologia - CRA, Catania.21 Maggio 2011