Nervo vago stimolazione transcutanea.

Stimolazione vagale transcutanea: armonizza corpo e mente

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha portato alla ribalta un approccio terapeutico non invasivo per trattare alcuni disturbi psichiatrici, neurologici e infiammatori: la Stimolazione Vagale Transcutanea (tVNS).

A cosa serve la stimolazione del nervo vago?

Il principio alla base è semplice ma innovativo: modulare lattività del nervo vago, un componente fondamentale del sistema nervoso periferico, per influenzare funzioni vitali come il battito cardiaco, la respirazione, i processi infiammatori e l’equilibrio emotivo.

In passato, la stimolazione del nervo vago veniva effettuata esclusivamente in forma invasiva, tramite un piccolo dispositivo impiantato chirurgicamente nel collo.

Questo intervento si è dimostrato efficace soprattutto nell’epilessia farmaco-resistente e nel trattamento di alcune forme di depressione maggiore, ma comportava costi e rischi connessi all’intervento chirurgico d’impianto.

Oggi, grazie alla diffusione di dispositivi esterni (come collari cervicali o elettrodi auricolari), la tVNS riproduce gli effetti benefici della stimolazione vagale senza necessità di interventi chirurgici.

Questo significa maggiore sicurezza, riduzione dei costi e più ampia accessibilità, poiché la procedura può essere eseguita anche a domicilio, seguendo le indicazioni di un professionista.

Ma in che modo la tVNS agisce sul nostro organismo? E per quali problemi di salute si è rivelata utile?

Il nervo vago: un invisibile regolatore del benessere

Dove si trova il nervo vago?

Il nervo vago è il decimo nervo cranico. Partendo dal tronco encefalico, si dirama verso cuore, polmoni e il tratto gastrointestinale.

È comunemente definito il nervo del riposo e della digestione” (rest and digest), in quanto contrasta l’iperattivazione tipica della risposta di allarme (attacco o fuga, fight or flight) controllata dal sistema noradrenergico.

Nervi cranici

Nervi cranici 1

Funzioni principali del nervo vago

Vediamo cosa controlla il nervo vago.

  • Frequenza cardiaca: il nervo vago modula il battito cardiaco rallentandolo quando serve, soprattutto in situazioni di stress, bilanciando così la reazione di allarme.
  • Respirazione e riflessi: le sue fibre influenzano la respirazione e riflessi come la tosse. Un buon tono vagale aiuta una respirazione più regolare e profonda.
  • Digestione e sazietà: favorisce la motilità gastrica e intestinale, contribuendo ai processi digestivi e alla sensazione di sazietà.
  • Effetto antinfiammatorio: il nervo vago contrasta la produzione di molecole infiammatorie riducendo i processi infiammatori cronici.
  • Umore ed emozioni: le connessioni tra nervo vago e aree cerebrali come amigdala, ippocampo e corteccia prefrontale influenzano ansia, stress e regolazione emotiva.

Per approfondire:Cos'è la sincope vasovagale?

La tVNS: meccanismo ed effetti

La tVNS utilizza impulsi elettrici di bassa intensità diretti a parti dellorecchio (area innervata dal nervo di Arnold) o alla regione cervicale, dove il vago decorre ed è accessibile per via cutanea.

Principali effetti della tVNS

  • Regolazione dell’attività di neurotrasmettitori: favorisce il rilascio di sostanze come serotonina, noradrenalina e GABA, cruciali per modulare l’umore e l’ansia.
  • Azione antinfiammatoria: riduce la produzione di molecole infiammatorie, controllando l’infiammazione cronica, coinvolta nelle genesi di disturbi fisici e mentali.
  • Bilanciamento del sistema nervoso autonomo: aumenta l’attività parasimpatica, contribuendo al rilassamento e migliorando la variabilità della frequenza cardiaca (HRV), un indicatore di adattamento allo stress.
  • Riduzione dellattività dellamigdala: calma la reattività a paura e stress.
  • Incremento della plasticità cerebrale: stimola la produzione di fattori neurotrofici favorendo la riorganizzazione e la resilienza dei circuiti neuronali.

Grazie a questa modulazione, lorganismo riprogramma” la propria reattività a stimoli stressanti, acquisendo un equilibrio più stabile a livello fisico ed emotivo.

Evidenze scientifiche: per quali disturbi funziona?

Numerosi studi e trial clinici hanno indagato l’efficacia della tVNS, in diverse patologie con risultati incoraggianti.

Depressione

Diversi studi mostrano miglioramenti sintomatici anche nella depressione resistente ai trattamento farmacologici dopo almeno 8 settimane di tVNS. L’efficacia aumenta quando la stimolazione vagale si associa alla psicoterapia.

Ansia

L’ansia è spesso legata a un eccesso di attivazione nervosa simpatica. Stimolando il sistema parasimpatico, la tVNS riequilibra la risposta allo stress. Una recente ricerca sottolinea i benefici nei pazienti con disturbo d’ansia generalizzata nei quali si osserva riduzione dei livelli di cortisolo e migliore regolazione emotiva.

Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD)

Il disturbo post traumatico da stress è una patologia che può insorgere dopo aver subito o assistito a gravi eventi traumatici, con sintomi come rievocazione dell’evento stressante (flashback), iperattivazione emotiva e incubi. La tVNS si è dimostrata utile nel ridurre l’intensità emotiva e la risposta di allarme, migliorando anche la qualità del sonno.

Insonnia

Un sistema simpatico iperattivo ostacola l’addormentamento. La tVNS aiuta a calmare l’eccitazione e favorisce un sonno più regolare, soprattutto nei casi di insonnia correlata ad ansia o depressione.

Epilessia

La stimolazione vagale nasce come terapia per l’epilessia farmaco-resistente. In forma transcutanea, può diminuire la frequenza delle crisi fino al 30%, con un profilo di tollerabilità migliore rispetto a impianti chirurgici.

Malattie Infiammatorie Croniche

L’azione antinfiammatoria del vago interessa patologie come artrite reumatoide o malattia di Crohn, in cui lo squilibrio immunitario gioca un ruolo chiave. Studi preliminari indicano che la tVNS potrebbe modulare la produzione di fattori pro-infiammatori, migliorando i sintomi.

Dispositivi per la tVNS: come si usano

In commercio esistono diverse soluzioni per praticare la tVNS. Le principali categorie di dispositivi includono:

  • Auricolari: somigliano a normali cuffiette, ma sono dotati di clip o elettrodi disegnati per toccare specifiche zone del padiglione auricolare. Come si usano: si posizionano correttamente sull’orecchio, regolando l’intensità (in genere bassa) finché si percepisce un leggero formicolio, ma non dolore. Le sedute durano dai 5 ai 30 minuti e possono ripetersi più volte al giorno, seguendo le indicazioni mediche.
  • Collari cervicali: si applicano intorno al collo per stimolare superficialmente il percorso del nervo vago. Come si usano: il collare viene regolato in modo da aderire confortevolmente al collo; si imposta la frequenza e l’intensità dell’impulso. Anche qui, la durata di ogni sessione può variare, ma in genere non supera i 30 minuti consecutivi.
  • Dispositivi professionali: presenti in alcuni centri medici, permettono di monitorare parametri fisiologici (come la HRV) durante la stimolazione e di adeguare in tempo reale l’intensità dell’impulso elettrico. Sono impiegati soprattutto in contesti clinici o di ricerca. Come si usano: di solito il paziente è sdraiato o comodamente seduto mentre il terapeuta controlla i parametri e il feedback fisiologico, ottimizzando la sessione.

In tutti i casi, la tVNS è considerata sicura e ben tollerata, purché si rispettino le linee guida. È indispensabile un parere medico prima di iniziare, soprattutto in presenza di patologie cardiache, disturbi neurologici o se si utilizza un pacemaker cardiaco.

Stimolazione vagale: prospettive e risultati

La tVNS rappresenta una interessante novità nel campo della neuromodulazione.

La sua natura non invasiva, la sicurezza duso e la possibilità di eseguirla anche a domicilio la rendono un’opzione terapeutica potenzialmente utile in molte condizioni cliniche: disturbi come depressione, ansia, PTSD, insonnia, epilessia o condizioni infiammatorie croniche possono trarne beneficio, specie quando la tVNS si integra con farmaci e/o psicoterapia, garantendo un approccio più completo.

Sebbene occorrano ancora studi clinici di ampia portata, i risultati raccolti finora aprono prospettive incoraggianti. L’evoluzione tecnologica porterà probabilmente a dispositivi sempre più intuitivi e personalizzabili, permettendo di “calibrare” la stimolazione sul singolo paziente. Questo potrebbe favorire una maggiore efficacia nel lungo periodo, riducendo al contempo eventuali effetti indesiderati.

In sintesi, la tVNS incarna la tendenza verso trattamenti più “dolci e mirati”, capaci di agire su circuiti neurali essenziali senza il carico invasivo della chirurgia. Uno strumento che, se ben utilizzato, può davvero contribuire a “riattivare il nervo vago” e a rigenerare, in modo integrato, corpo e mente.

Crediti immagini

  1. Brain_human_normal_inferior_view.svg: Patrick J. Lynch, medical illustrator derivative work: dan1gia2, Brain human normal inferior view with labels it, CC BY-SA 3.0

Per approfondire

  1. Burger, A. M.et al. (2020). From ear to brain: Understanding neuromodulation via external vagus nerve stimulation in humans. Neuroscience & Biobehavioral Reviews, 113, 448-458. https://doi.org/10.1016/j.neubiorev.2020.03.028
  2. He, W. et al. (2021). Effectiveness and safety of transcutaneous vagus nerve stimulation for major depressive disorder: A systematic review and meta-analysis. Journal of Affective Disorders, 286, 9–19. https://doi.org/10.1016/j.jad.2021.02.021
  3. Bretherton, B.et al (2019).Transcutaneous vagus nerve stimulation (tVNS) and anxiety disorders: A scoping review. Journal of Anxiety Disorders, 64, 1-10. https://doi.org/10.1016/j.janxdis.2019.102002
  4. Lamb, D. G. et al. (2017). Non-invasive vagal nerve stimulation effects on mood, autonomic functioning, and EEG in women with major depression. Frontiers in Psychiatry, 8, 44. https://doi.org/10.3389/fpsyt.2017.00044
  5. Wells, R. E. et al (2022). Non-invasive Vagus Nerve Stimulation for the Treatment of Stress and Anxiety: A Systematic Review. Frontiers in Psychiatry, 13, 859167. https://doi.org/10.3389/fpsyt.2022.859167
  6. Gurel, N. Z.et al. (2022). Transcutaneous auricular vagus nerve stimulation reduces severity of trauma in posttraumatic stress disorder: A randomized trial. Brain Stimulation, 15(3), 639-651. https://doi.org/10.1016/j.brs.2022.04.009
  7. Garcia, R. G.et al. (2018). Transcutaneous vagus nerve stimulation (tVNS) and sleep: A pilot study on insomnia patients. Frontiers in Human Neuroscience, 12, 114. https://doi.org/10.3389/fnhum.2018.00114
Data pubblicazione: 18 febbraio 2025

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