Giovani superare apatia col natale.

Apatia e distacco emotivo sempre più diffusi tra i giovani

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Dr.ssa Adelia Lucattini Psichiatra, Psicoterapeuta

Le festività imminenti possono essere un’occasione per coinvolgere e spronare i giovani sempre più afflitti da apatia e distacco emotivo.

Si tratta di ragazzi che pian piano riducono le proprie attività sociali e si isolano, come dimostra la diffusione del fenomeno Hikikomori. Grazie alla famiglia, il Natale può aiutarli a recuperare vitalità interna, benessere, vivacità emotiva e uno spirito diverso.

Apatia nei giovani: quali sono le cause?

In un periodo in cui i giovani affrontano una serie di sfide, molti vivono tutto questo impegno emotivo, con grande fatica. 

E così in loro compare apatia, perdita di piacere nel fare le cose, mancanza di interesse per la propria persona e per la sfera sociale e verso le nuove esperienze. In questa situazione, il confine tra adattamento difensivo e depressione può divenire labile.

La passività agli eventi e la difficoltà a prendere parte ad attività che richiedono attenzione prolungata e concentrazione, è mortificante: non è percepita come espressione di un disagio interiore o di una malinconia profonda. Per questo molti giovani si sentono profondamente mortificati dalla mancanza di motivazione che colpisce i diversi aspetti della vita.

Dai cambiamenti climatici a quelli socio-economici, passando per gli snodi evolutivi degli adolescenti, i giovani si trovano immersi in una realtà in continuo e rapido cambiamento.

Questa realtà rispecchia i loro mutamenti interiori, senza però offrire una visione proiettata nel futuro che tenga presente il passato e la storia personale di ognuno. Inoltre, non offre la possibilità di immaginare e pensare trasformazioni positive per se stessi e per la propria vita.

La situazione attuale, con l'occupazione delle scuole da parte degli studenti, solleva interrogativi sulla reale capacità di comprensione dei loro bisogni e delle loro esigenze da parte delle istituzioni educative.

La problematica non risiede negli insegnanti, ma nell'organizzazione della scuola stessa, troppo burocratizzata.

Temi come il Covid-19, le crisi belliche internazionali e le questioni sociali, tra cui baby-gang e femminicidi, contribuiscono a creare un clima di tensione che genera ansia e incertezza, alimentato e amplificato dai social media.

Per approfondire:Giovani e social media: impatto sui comportamenti

L'eccessiva esposizione mediatica dei fatti di cronaca nera, spesso, induce preoccupazione e paura negli adolescenti. In questa fase, invece, i giovani hanno bisogno di essere rassicurati e di poter intravedere una prospettiva positiva, senza negare i problemi reali ma contestualizzandoli e dimensionati correttamente.

Certamente è essenziale concentrarsi sui disturbi mentali gravi, come un disturbo depressivo, in quanto causano grande sofferenza ai pazienti e alle loro famiglie, nonostante il grande impegno profuso dai servizi pubblici per la salute mentale.

D’altro canto, è altrettanto necessario occuparsi del disagio psicologico “sottosoglia” che si manifesta in molti giovani, prevenendo o intervenendo su apatia e distacco emotivo, sostenendo sia i ragazzi che i loro genitori.

Per approfondire:Generazione Z a rischio dipendenze

Come approfittare del Natale?

Il Natale è un'occasione unica per stare insieme, condividere momenti in cui il “fare insieme” è una forma di comunicazione importante esattamente come il parlare.

Certo, il tempo per parlare e ascoltare va ricercato e talvolta, lasciato emergere attraverso costruzione giocosa di una particolare intimità, tipica dei periodi di vacanza e dei giorni di festa.

Sentirsi vicini, aiuta a migliorarsi e riprendersi: bisogna invitare i ragazzi a staccare dalla routine e dalle attività quotidiane, a riposarsi e svagarsi.

Esiste un tempo per ogni cosa:

  • un tempo per studiare
  • un tempo per riposare
  • un tempo per apprendere
  • un tempo per sedimentare
  • un tempo per il sacrificio
  • un tempo per il piacere.

Bisogna incoraggiare e valorizzare tutto il tempo trascorso con i genitori, che sono una fonte specifica di amore, una forma preziosa di sostegno. L'amore è una tra le migliori forme di prevenzione.

A Natale i giovani desiderano e si aspettano di “tornare a casa”, questo desiderio non intacca la loro autonomia, non pregiudica la loro indipendenza, infatti, ravvivare i legami familiari rasserena, fa sentire sicuri e più forti.

Questo periodo offre un'opportunità unica alla persona apatica, per questo va valorizzata per essere vissuta pienamente, come merita.

Per approfondire:Come affrontare lo stress natalizio?

Data pubblicazione: 18 dicembre 2023

9 commenti

#1
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Dr.ssa Franca Scapellato

Oltre 50 anni fa ero adolescente. Grugnivo e litigavo coi miei, come la maggior parte dei miei amici. l senso di noia e fastidio quando ero a casa era costante, sorridere durante una riunione di famiglia impensabile, avrebbe distrutto il mio fragile ego. Normalizzare quello che è un passaggio dell'adolescenza, senza minimizzare i casi realmente patologici e con molta attenzione all'abuso di sostanze sarebbe utile. Un adolescente sereno che si gode la vita in famiglia è un ossimoro. La sfida dei genitori è stare accanto ai porcospini senza respingerli o farli sentire ancora peggio di quanto stanno già.

#3
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Dr.ssa Adelia Lucattini

Tutte le festività e i momenti di vacanza per quanto stressanti, offrono l'opportunità di recuperare rapporti allentati o che nel tempo possono essersi incrinati.
È necessario bilanciare la necessità di proteggersi e il rischio di provate rammarico per l'essersi privati di occasioni preziose o momenti positivi.
La vita a volte offre possibilità inattese di acchimento affettivo e di benessere emotivo.

#4
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Utente 397XXX

I genitori raramente riescono a dare buoni consigli agli adolescenti, perché ormai nemmeno si ricordano più di che cosa fosse essere adolescenti. A quell' età si può anche stare bene con i genitori, ma un ragazzo a cui piace stare troppo con mamma e papà e non si confronta con i coetanei potrebbe nascondere un profondo disagio. Non di rado, il mondo adolescenziale per alcuni ragazzi è troppo ruvido: tendono a rifugiarsi nella famiglia per proteggersi ma la vivono come una sconfitta. In effetti in quel periodo non va bene nulla: i coetanei ti fanno soffrire, i genitori li senti distanti e ripiego. Gli ormoni a palla non aiutano a vivere serenamente quel periodo in cui sostanzialmente si vorrebbe tanto essere popolari presso i coetanei, si vorrebbe essere "fighi" e non lo si è. A quell'età in cui solo bellezza estetica e l'ammirazione dell'atro sesso paiono dare sicurezza (e nemmeno in quel caso), stare con i genitori potrebbe essere vissuto come un fallimento. A meno che i genitori non siano davvero in grado di comprendere profondamente il vortice di emozioni degli adolescenti. Ma non succede quasi mai.

#7
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Utente 219XXX

Vorrei sapere da quali dati sono basate queste riflessioni. Si tratta di dati statistici? Di studi sociologici o è più frutto di una percezione? Grazie.

#8
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Dr.ssa Adelia Lucattini

Una bibliografia essenziale, psichiatrica ed epidemiologica in cui sono reperibili ulteriori voci bibliografiche.
L'aspetto sociologico che pure è rilevante, è di pertinenza di altre discipline con cui vi è un'integrazione proficua in molti studi e gruppi interdisciplinari.

1) https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/adolescent-mental-health#:~:text=Depression%20is%20estimated%20to%20occur,affect%20school%20attendance%20and%20schoolwork

2) https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC10335915/

#9
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Utente 219XXX

Grazie mille, molto gentile.

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